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Sabato, 20 Aprile 2024
Processo Mediaset

"Berlusconi ideatore e organizzatore della frode fiscale"

Nel giorno in cui la Giunta per le elezioni del Senato è chiamata a decidere sul voto, segreto o meno, sulla decadenza del Cavaliere ecco le motivazioni della Corte d'Appello sui due anni di interdizione dai pubblici uffici

"Berlusconi è stato ritenuto ideatore, organizzatore del sistema e fruitore dei vantaggi relativi". Lo scrivono i giudici della corte di appello di Milano nelle motivazioni della condanna a due anni di interdizione dai pubblici uffici come conseguenza della condanna a frode fiscale in relazione ai diritti tv di Mediaset. 
Motivazioni che arrivano proprio nel giorno in cui la Giunta per le elezioni del Senato è chiamata a decidere sul voto, segreto o meno, sulla decadenza del Cavaliere.

"Il ruolo pubblicamente assunto dall'imputato, non più e non solo come uno dei principali imprenditori incidenti sull'economia italiana, ma anche e soprattutto come uomo politico, aggrava la valutazione della sua condotta".

SISTEMA MONDIALE - "L'oggettiva gravità del fatto deriva - si legge nelle motivazioni del collegio - dalla complessità del sistema creato anche per poter più facilmente occultare l'evasione, sistema operante in territorio mondiale, attraverso numerosi soggetti, societa' fittizie di proprieta' di Berlusconi o di fatto facenti capo a Fininvest". E attraverso "un meccanismo di contrattazione secretata (creazione di contratti ''master'' e subcontratti ); dalla durata del protrarsi dell'illecito sistema, ideato a partire dalla metà degli anni '80, trasformato dal 1995 con la creazione tra l'altro della International Media Service, società maltese di fatto gestita dalla vecchia struttura di Finvest Service di Lugano, e sfruttato ancora ai fini della presentazione delle dichiarazioni dei redditi qui esaminate; dalla gravità del danno provocato all'Erario e quindi allo Stato, danno che solo per i due anni sopravvissuti alla prescrizione ammonta a 7 milioni e 300.000 euro". 

"IDEATORE E ORGANIZZATORE" - In particolare le indagini hanno "definitivamente accertato che Berlusconi è stato l'ideatore ed organizzatore negli anni '80 della galassia di società estere, alcune delle quali occulte, collettrici di fondi neri e - per quanto qui interessa - apparenti intermediarie nell'acquisto dei diritti televisivi; lo stesso Berlusconi ha continuato ad avvantaggiarsi del medesimo meccanismo anche dopo la quotazione in borsa di Mediaset nel 1994, pur essendo state parzialmente modificate le società intermediarie, in particolare con la già citata costituzione di IMS, avvalendosi sempre della collaborazione dei medesimi soggetti a lui molto vicini: Lorenzano e Bernasconi, quest'ultimo finché in vita; tant'è vero che in quel periodo Berlusconi aveva continuato a partecipare alle riunioni per decidere le strategie del gruppo". 

L'INTERDIZIONE - "Alla luce di tali considerazioni si ritiene che" scrivono i giudici "anche la durata della pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici debba essere commisurata alla oggettiva gravità dei fatti contestati e quindi non possa attestarsi sul minimo della pena. Pare corretto rapportare il criterio di determinazione della durata della pena accessoria allo stesso criterio utilizzato dalla Corte nella determinazione della pena principale: così come tale pena è stata determinata in misura media, con riduzione di un terzo rispetto al massimo previsto dalla legge, così anche la pena accessoria può essere determinata in misura inferiore di un terzo rispetto al massimo di 3 anni previsti dalla legge". Così per Berlusconi viene decisa la condanna a 2 anni di interdizione. La difesa ricorrerà in Cassazione e ha tempo per farlo fino al 3 dicembre.

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