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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Bersani e Vendola: "Nessun veto a Casini". Dalla foto di Vasto verso il Polo della Speranza

Dopo la presentazione della Carta d'Intenti, incontro annunciato tra il segretario del Pd e il leader di Sel. Chiusura a Di Pietro, apertura al centro. E il presidente della Puglia attacca il leader Idv: "Il suo populismo lo sta rovinando"

Eccolo qui il centrosinistra targato Bersani-Vendola. O forse sarebbe meglio parlare di centro-centrosinistra. A margine dell'incontro, annunciato martedì da Pierluigi Bersani durante la presentazione della Carta d'Itenti, tra i vertici del Partito democratico e di Sel, Nichi Vendola spiega quella che sarà la strategia delle due forze politiche in vista delle elezioni del 2013.

ALLEANZA CON L'UDC - A prima vista potrebbe sembrare una scelta a sorpresa. In realtà si tratta di un 'patto annunciato'. Bersani e Vendola chiudono la porta a qualsiasi tipo di accordo con l'Italia dei Valori di Di Pietro mentre aprono all'Udc di Casini e salutano Fli perché "Fini vuole ricostruire il centrodestra" ha spiegato Vendola "il mio progetto è il centrosinistra".

E Casini? Ecco le parole dell'apertura all'Udc: "E' importante condividere una piattaforma di diritti sociali e civili. Io non metto paletti sulle persone, parlo di contenuti e non esercito il diritto di veto verso nessuno''. Tranne che su Di Pietro: "A me spiace molto, ma le continue polemiche di Di Pietro e il suo propagandismo esagerato, il suo populismo, rischiano di portarlo alla deriva".

SCENARI - Addio, quindi, all'asse di sinistra Vendola-Di Pietro in appoggio al Partito democratico. Via libera al centro-centrosinistra Casini-Bersani-Vendola con Di Pietro che, a questo punto, si guarderà alla sua sinistra e andrà verso il sempre più probabile asse 'alla palermitana' (dove Idv e Rifondazione siedono nella maggioranza di Orlando) o, se vogliamo, 'alla napoletana' (dove la stessa maggioranza appoggia De Magistris), con Ferrero e la Federazione della sinistra.

Ma come si formerà l'alleanza Bersani-Vendola? Semplice. Partendo proprio dalla Carta d'Intenti del Partito democratico. Quella è, per Bersani, la base per l'alleanza "dei riformisti". E proprio dalla Carta d'Intenti partirà la proposta di Sel per stilare un programma di coalizione dal quale nascerà il 'Polo della Speranza': "Con Bersani abbiamo discusso a lungo dei contenuti della carta di intenti - spiega Vendola - e tra qualche ora ci sarà un documento di Sel che vuole interloquire nel merito dei temi. A Bersani ho sottolineato la necessità di una rottura molto più limpida con politiche di liberismo che hanno segnato 30 anni e portato l'Italia in una condizione di grande crisi''.

Per il leader di Sel ''è necessario costruire un polo della speranza, una coalizione del futuro per offrire una prospettiva alle giovani generazioni a partire da un piano straordinario del lavoro''. Il governatore pugliese sostiene la necessita' ''di una coalizione larga e plurale per essere un credibile punto di svolta''

VERSO IL "POLO DELLA SPERANZA" - Il nome lanciato da Vendola piace, e non poco, a Bersani che spiega: "Quello con Sel è stato un incontro molto buono e utile. Abbiamo parlato di Italia, di lavoro, di come prefigurare l'alternativa di governo, un'alternativa alla destra e abbiamo fatto passi avanti significativi''.

LEGGI ANCHE: "VENDOLA PROVA A CHIARIRE E SI CANDIDA ALLE PRIMARIE"

IL COMUNICATO DI SEL - "Nessuna svolta, nessuna apertura all'Udc. Leggiamo in alcuni titoli di agenzie di stampa, e di alcuni siti online, che Nichi Vendola avrebbe aperto all'alleanza con l'Udc, che siamo alla svolta, che avrebbe scaricato Di Pietro. Invitiamo tutti a non equivocare le parole del leader di Sel". Lo dice l'Ufficio stampa di Sel.  Vendola "semplicemente ha ripetuto le stesse parole che negli ultimi mesi sono state dette sul tema delle alleanze. Non vogliamo subire veti, non poniamo veti o ultimatum a nessuno. Ma occorre essere chiari: se si è d'accordo nel superare le politiche liberiste delle destre, se si vogliono difendere i diritti sociali e l'equità sociale a partire dall'art.18, se si vogliono difendere i diritti civili a partire dai diritti delle coppie di fatto e gay, tutti sono benevenuti", chiarisce Sel.

Un chiarimento che però servirà a ben poco: la chiusura a Di Pietro è ormai evidente e si evince non da ipotesi di stampa ma dalle parole stesse del leader di Sel. E l'apertura all'Udc - o a questo punto possiamo dire la 'non chiusura' all'Udc - è altrettanto palese. In fondo, dire "no a Di Pietro" alla domanda su Di Pietro e "nessun veto" alla domanda su Casini è difficile da equivocare...

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