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Sabato, 20 Aprile 2024
Lea Nord

Bossi: "Non avrei dovuto far entrare i ragazzi in politica"

Con questa frase 'da padre', Umberto Bossi cala il sipario sui "barbari sognanti". In soli tre giorni, si è squarciato il velo padano fatto di riti di purificazione e lotta alla politica corrotta

"L'ho fatto per i miei figli, non potevo stare lì. Mi sentivo di intralcio". Più che il leader, è l'Umberto Bossi padre di famiglia a parlare, prima al cospetto della sua gente durante il consiglio federale di ieri, quindi davanti ai cronisti. Poche parole che mostrano un uomo, prima che un politico, in evidente difficoltà.

LO SCANDALO - Troppo pesante lo scandalo che ha coinvolto "The Family", come ormai è stato ribattezzato il "cerchio magico" del senatùr. Quella cartella ritrovata nella cassaforte dell'ex tesoriere Francesco Belsito, con all'interno la lista delle spese dei Bossi, è stato l'ultimo colpo inferto al già debole leader. In pieno scontro per il futuro del suo partito, la sua creatura, con quello che potrebbe diventare il timoniere del nuovo corso, quel Roberto Maroni "troppo morbido" con gli immigrati al tempo del Viminale, "troppo vicino ai berlusconiani" sulla vicenda della lista civica di Verona a sostegno di Flavio Tosi, il colpo dell'inchiesta partita dalle casse leghiste è troppo forte. Troppo profondo.

IL TRAMONTO - Ma se pubblicamente Umberto Bossi agisce e si difende da "padre di famiglia", in camera caritatis, intorno al tavolo dei suoi uomini di fiducia, Bossi torna leader. Un leader sul tramonto. "Non avrei dovuto far entrare i ragazzi in politica". E' questa, per il senatùr, che eppure si sente "preso per il culo" da chi lo circonda (o circondava), la sua "cazzatta più grande". Frasi carpite tra i corridoi di via Bellerio che però segnano il passo. "Qualcuno me lo aveva anche detto: Umberto, devi scegliere tra la Lega e i figli". Ma il senatùr non ce l'ha fatta. Renzo in Consiglio regionale della Lombardia come candidato con più preferenze è stato "il mio orgoglio" raccontava l'Umberto padre. Ora, con un piede nella fossa politica, il Bossi leader ammette, stando a quanto carpito dai cronisti del Corriere della Sera, che "avrei dovuto scegliere la Lega. I figli potevano fare qualcosa d'altro". 

THE FAMILY - Lui, che in tutte le trasmissioni televisive i suoi uomini, Matteo Salvini ospite da Bruno Vespa in primis, raccontano come "uomo semplice, che avrebbe potuto comprarsi tutto nella vita ma ha continuato a vivere nella sua casa da 'artigiano' in provincia di Varese". Loro, Renzo e Riccardo, che giravano in Porsche. Che vivono in appartamenti di lusso. Per non parlare della fidata amica, prima che collega di partito, Rosy Mauro. "La nera". Colei che tramite i voleri della moglie del senatùr, Manuela Marrone, ha guidato la Lega mentre il suo leader era tra la vita e la morte negli ospedali di Varese e Sion. E poi quelle intercettazioni tra il "suo" tesoriere Francesco Belsito e quella Nadia Degrada che da semplice impiegata amministrativa in via Bellerio è diventata il nome che sta accompagnando Umberto Bossi al tramonto politico. Umberto Bossi "ha dato dei soldi in nero al partito". Renzo Bossi "portò via documenti da via Bellerio sulla ristrutturazione della sua casa". Questo si legge nelle carte degli inquirenti. Frasi 'tradotte' dalle telefonate tra Belsito e Degrada. E ancora: migliaia di euro elargiti "a favore di Manuela Marrone, Bossi Riccardo, Bossi Renzo, Bossi Roberto, Mauro Rosy, Calderoli Roberto, alla scuola Bosina, con sede a Varese, riconducibile a Manuela Marrone, e al Sin Pa (Sindacato Padano), riconducibile a Mauro Rosy". Ecco lì, il 'Cerchio Magico'. Un cerchio, ormai noto semplicemente come 'The Family". 

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