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Sabato, 20 Aprile 2024
Lega Nord

Le lauree in Albania, il processo in Italia: Bossi e il Trota in un mare di guai

La procura contesta a Umberto Bossi e alla Lega quaranta milioni di euro di finanziamenti al Carroccio. Chiuse le indagini: Bossi, i figli e Belsito verso il rinvio a giudizio

ROMA - La lista della spesa è bella lunga. E a leggerla tutto d'un fiato si rischia di fare fatica. Ma vale la pena provarci. Sotto la "casella" al nome di Umberto Bossi vanno quindici spese: tra le quali 1.583 euro di lavori edili nella casa di Gemonio, 13500 e 20000 euro in due assegni rubricati come "casa Capo lavori", 81000 euro di lavori edili ma per la casa di Roma, 2200 euro di gioielli e 1500 di cure dentistiche.

Non solo il capofamiglia, però. Anche il buon "Trota", al secolo Renzo Bossi, figlio di Umberto, vanterebbe un paio di pagine di acquisti quanto meno discutibili. Il totale è 145000 euro in 20 spese, fra l'altro per dodici multe, due cartelle esattoriali, e l'acquisto, 77000 euro, (sì 77000) del titolo di laurea albanese presso l'Università Kristal di Tirana. 

"Molto bene" anche Riccardo Bossi con 157.000 in 48 pagamenti, fra l'altro per ventitre multe, cinque leasing o noleggi di vetture, l'abbonamento a Sky, spese del veterinario, rate dell'Università dell'Insubria, canoni d'affitto di casa, spese di mantenimento della moglie e debiti personali. 

Finita qui? No. Più "parsimoniosa", si fa per dire, l'ex vicepresidente del Senato Rosy Mauro che avrebbe speso 99000 euro, la maggior parte dei quali per comprare una laurea in Albania a una persona a lei legata, Pierangelo Moscagiuro, alla solita cifra di 77000 euro. 

Immancabile, naturalmente, l'ex tesoriere Belsito che si vede contestare 2,4 milioni in 209 pagamenti per acquisti da Louis Vuitton, dal fiorista, in enoteca, in ristoranti e bar e rosticcerie, negozi di elettronica e serramenti e articoli sportivi, armerie, bonifiche antintercettazioni, fatture del telefono.

A spendere, come è chiaro, Umberto Bossi, che ha già protestato in vista delle primarie lega "Questa cosa proprio adesso non mi aiuta", la famiglia e un bel pezzo di Lega. Tutti insieme avrebbero sperperato, secondo gli inquirenti, quaranta milioni di euro. I soldi, ne è convinta la procura, sono quelli dei rimborsi elettorali. O per dirla meglio: quelli dei cittadini. Per questo i pm che hanno chiuso le indagini, riguardo al biennio 2008-2009, ora contestano quei soldi a Bossi che, insieme al resto della truppa, rischia il rinvio a giudizio per "truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche". 

Ma anche stavolta non è finita qui. La procura, infatti, accusa la "family" del Senatur, Belsito e la Mauro anche di "appropriazione indebita" di circa tre milioni di euro per scopi estranei agli interessi e alle finalità dell'associazione politica.

Fa gli "straordinari" l'ex tesoriere Belsito con la Procura che ha chiuso anche il filone d'inchiesta sulle su fantasiose operazioni estere, nemmeno tutte riuscite. L'ipotesi di "appropriazione indebita", nel suo caso, vale 5,7 milioni di euro. 

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