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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Regno Unito

I pro Brexit ora frenano: "leave", tutte le promesse tradite dopo la vittoria

A poche ore dalla vittoria del "Leave", quasi tutte le promesse della campagna degli euroscettici sono scomparse. Immigrazione, sanità pubblica e mercato unico: così i leader pro Brexit cambiano versione

A soli cinque giorni dal referendum in cui i britannici hanno scelto di lasciare l'Unione europea, le posizioni dei leader della campagna per uscire dalla Ue sembrano essere cambiate rispetto alle promesse fatte prima di un voto che ha scioccato l'Europa. La Bbc ne dà conto in un lungo pezzo di "fact checking", mentre l'Independent nota malignamente che tutte le promesse della campagna sono scomparse dal sito ufficiale della campagna Leave.

SULL'IMMIGRAZIONE - Le promesse della campagna: "Se la Gran Bretagna lascia la Ue, i livelli d'immigrazione potranno essere controllati e la pressione sui servizi pubblici diminuirà". Cosa si dice oggi: i livelli d'immigrazione non potranno essere ridotti in modo radicale con l'uscita dalla Ue e i timori dell'immigrazione non hanno influenzato il voto. L'immigrazione è stato il tema chiave della campagna referendaria e i favorevoli alla Brexit hanno puntato molto al controllo degli arrivi. Dopo i dati statistici che hanno rilevato che l'immigrazione netta nel Paese è a 333.000 persone, l'euroscettico Nigel Farage ha detto: "L'immigrazione è disperatamente ancora fuori controllo e peggiorerà se la Gran Bretagna resterà nella Ue".

Brexit, il trionfo degli euroscettici

Parole riprese dal capo della campagna Leave, oggi favorito per la guida del partito conservatore, Boris Johnson che ha detto che l'unica soluzione per ridurre l'immigrazione è l'uscita dalla Ue. Un voto per restare significherebbe "dire addio definitivamente al controllo dell'immigrazione", ha detto durante la campagna. Ma ieri in un articolo sul Daily Telegraph, Johnson ha negato che la sua vittoria possa essere legata alle promesse sul controllo dell'immigrazione: "si dice che chi ha votato Leave è lo abbia fatto soprattutto guidato dai timori per l'immigrazione. Non credo sia così". Parlando alla Bbc l'europarlamentare conservatore Daniel Hannan ha aggiunto che l'opinione pubblica non è stata fuorviata da promesse sul controllo dell'immigrazione post-Brexit. "Francamente, se la gente che ha votato pensa che ci sarà zero immigrazione dalla Ue, resterà delusa" ha aggiunto.

I CONTRIBUTI AL BILANCIO UE - Le promesse della campagna: "Mandiamo a Bruxelles 350 milioni di sterline alla settimana, che potrebbero altrimenti essere spesi per la sanità pubblica". Cosa si dice oggi: la promessa è stata un errore e non potremo spendere tutto quel denaro per la sanità pubblica. Una delle promesse più controverse della campagna referendaria è stata quella sui 350 milioni di sterline spesi per la Ue ogni settimana che potrebbero essere spesi per la sanità pubblica. Lo ha sostenuto ad esempio Gisela Stuart, presidente della campagna Vote Leave. Molti organismi pubblici, come l'Authority statistica britannica, hanno sottolineato che la cifra reale inviata alla Ue è molto inferiore. Nel weekend, Nigel Farage ha detto che la promessa è stata "un errore", il conservatore Iain Duncan Smith ha aggiunto che la sanità pubblica riceverà "la parte del leone" del denaro risparmiato, non tutto. Nel 2014 Londra ha versato alla Ue 276 milioni di sterline la settimana, poco più di 100 milioni dei quali sono rientrati sotto forma di sussidi all'agricoltura e alla ricerca.

Brexit sulle prime pagine di tutto il mondo

IL MERCATO UNICO - Le promesse della campagna: "La Gran Bretagna non ha bisogno di un accesso privilegiato al mercato unico". Cosa di dice oggi: la Gran Bretagna dovrebbe avere accesso privilegiato al mercato unico, ma non dovrebbe accettare la libertà di movimento in cambio. Durante la campagna, alcuni leader pro-Brexit hanno detto che la Gran Bretagna fuori dalla Ue non avrebbe avuto bisogno di un accesso privilegiato al mercato unico, ma che avrebbe commerciato solo sulla base delle norme del Wto. Questa convinzione era alla base di una ricerca del gruppo Economists for Brexit, che sosteneva che la Gran Bretagna avrebbe dovuto rimuovere unilateralmente tutte le tariffe sull'import.

La Brexit spaventa la Ue

Scrivendo sul Telegraph ieri, Boris Johnson ha affermato che l'associazione delle imprese tedesche ha sostenuto che resteranno il libero scambio e l'accesso al mercato unico. L'associazione ha poi smentito. Secondo vari responsabili Ue, se la Gran Bretagna vuole mantenere il libero accesso al mercato unico, dovrà continuare a accettare la libertà di movimento. Johnson ha scritto che i britannici continueranno a studiare, vivere e lavorare nella Ue, mentre Londra introdurrà un sistema a punti per controllare l'immigrazione. Se Londra può puntare a ottenere un'intesa di questo tipo, nessun Paese è mai riuscito a partecipare al mercato unico senza garantire la libertà di movimento dei cittadini Ue. 
 

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