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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Scandalo Quarto, Cinque Stelle non ci stanno: "I voti delle mafie ci fanno schifo"

Nel comune in provincia di Napoli polemiche per le presunte influenze della camorra nel corso della campagna elettorale che ha visto la vittoria della candidata del Movimento Cinque Stelle. Saviano: "Il sindaco si dimetta". Grillo: "I voti delle mafie ci fanno schifo". Ma il Pd va all'attacco

E' sempre caos a Quarto, in provincia di Napoli, dentro e fuori l'aula del Consiglio comunale. L'amministrazione della cittadina flegrea è balzata agli onori della cronaca qualche settimana fa dopo un'inchiesta della Procura partenopea per far luce su alcune presunte influenze della camorra nel corso della campagna elettorale che ha visto la vittoria della candidata del Movimento Cinque Stelle, Rosa Capuozzo. Già a metà dicembre, un consigliere comunale pentastellato, Giovanni De Robbio, era stato espulso dal Movimento dopo essere finito al centro di un'indagine dei magistrati partenopei.

IL CASO - Il sindaco, da giorni, viene pressata dall'opposizione affinché rassegni le proprie dimissioni e anche oggi, in occasione dell'assise municipale, si è svolto un presidio di Pd e Verdi proprio per chiedere al primo cittadino di gettare la spugna. Ma se fuori il palazzo comunale sono stati esposti striscioni e cartelli, nell'aula del Consiglio c'è stata una vera e propria bagarre, sedata dall'intervento della polizia municipale, con l'allontanamento di almeno due persone, e anche le lacrime e un leggero malore per la stessa Capuozzo.

CAMORRA - Il sindaco, nel corso del suo intervento, ha parlato di "strumentalizzazioni" da parte di chi vuole lucrare sulla vicenda. "La lotta alla camorra è di tutti - ha detto - e tutti dobbiamo combatterla. Se, invece, si lotta per altre questioni, è strumentalizzazione". L'acme della tensione si è avuto quando è stata bocciata una mozione presentata dall'opposizione con la quale si chiedeva una seduta straordinaria e monotematica del Consiglio sulla questione. I lavori sono stati sospesi e solo l'intervento dei vigili urbani ha riportato la calma.

SAVIANO - Anche Roberto Saviano chiede le dimissioni del sindaco di Quarto. "Il sindaco di Quarto deve dimettersi. Se non lo fa il #M5S aggiungerà una blackstar al suo simbolo", ha scritto Saviano in un tweet.

GRILLO NON CI STA -  "Il Pd ha aperto la porta alla mafia molte volte, il M5S l`ha tenuta e continuerà a tenerla sempre chiusa battendosi al fianco di forze dell`ordine e magistratura". E' quanto si legge in un post apparso sul blog di Beppe Grillo dal titolo 'Porte chiuse alla mafia e al Pd' dove M5S chiarisce che "i voti delle mafie ci fanno schifo". "Le mafie - sottolinea il sito del leader pentastellato - da sempre tentano di salire sul carro del vincitore. E' nella loro natura infiltrarsi nelle amministrazioni e nella società per fare affari. Ci hanno provato anche con il M5S a Quarto e succederà anche in futuro. Nessuna forza politica può impedire alla mafia di provare a bussare alla propria porta, ma quando ciò accade quella forza politica ha due possibilità: aprire quella porta e farla entrare oppure sbattergliela in faccia. Il M5S quella porta a Quarto l'ha sbattuta con violenza e sarà sempre così. A chi ha orecchie per intendere ribadiamo un concetto che per noi è scontato: i voti delle mafie ci fanno schifo. Se qualcuno per interessi personali e contro i programmi e ideali del M5S tenterà di fare accordi con loro, verrà cacciato anche prima dell'esito finale d'inchieste giudiziarie. Vedi De Robbio. Perchè il M5S fa patti con la legge, non con l'anti-Stato".

POLEMICHE - "Oggi il PD - prosegue il blog - strilla e ci accusa, ma non può attaccare un nostro solo comportamento scorretto, e allora strepita per il semplice fatto che la mafia sia venuta a cercare anche il M5S e abbia trovato le porte chiuse. Ricordiamo al Pd che tra gli indagati per l`inchiesta di Quarto c`è il loro ex assessore ed ex consigliere Marco Ferro (che secondo gli inquirenti avrebbe stretto un patto con De Robbio espulso dal M5S prima dell'apertura delle indagini) ed imprenditori legati al clan Polverino. Avete letto bene la camorra ed il Pd nella figura dell`ex assessore e consigliere Ferro volevano infiltrarsi e condizionare il M5S. Ed hanno trovato le porte chiuse".

"DIFFERENZE" - "Nota le differenze. Il M5S - sottolinea il sito del leader M5S - ha messo alla porta questa gente. Quando la mafia bussò a Roma, Buzzi e Carminati furono lasciati entrare, trattati da signori, serviti e riveriti. Uno Buzzi, partecipava perfino alle cene di finanziamento di Renzi e del Pd. In Campania, a maggio scorso lo scrittore Roberto Saviano dichiarò: 'nel Pd e nelle liste di De Luca c`è tutto il sistema di Gomorra'. Qualche esempio. Sono stati tanti i sindaci Pd arrestati per mafia in Campania e altrove. Vogliamo parlare ad esempio di Giovanni Santomauro, sindaco di Battipaglia comune sciolto per mafia nel 2014 con l`arresto del primo cittadino l`anno precedente.

NDRANGHETA - "A Brescello, in provincia di Reggio Emilia, il sindaco Pd Marcello Coffrini, descrisse come 'una persona educata e composta' Francesco Grande Aracri, boss condannato in via definitiva per mafia nel 2008, soggetto a regime di sorveglianza speciale e considerato il punto di riferimento dell`ndrangheta in Emilia. Il Pd lo ha difeso" dice Grillo.

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