Cannabis legale, con Roberto Saviano nove scrittori in campo per la liberalizzazione
"Contro mafie e tabù ideologici, per il buon senso": 10 affermati scrittori firmano la legge di iniziativa popolare "Legaliziamo!" con cui i Radicali Italiani, forti di oltre 50mila firme, chiedono al Parlamento una svolta antiproibizionista
Perché bisogna legalizzare la cannabis? Lo spiegano dieci scrittori italiani, da Erri De Luca a Roberto Saviano che hanno aderito campagna per la legge di iniziativa popolare Legalizziamo! promossa da Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni in collaborazione con le più importanti organizzazioni antiproibizioniste.
Edoardo Camurri: "Contro le prigioni, contro le mafie, contro l'ignoranza, legalizziamo! James Joyce nel 1939 si era inventato un gioco di parole per dirlo: "Free leaves for ebribadies". Ecco, lo immaginava il più grande degli scrittori e lo impone la ragionevolezza e l'esperienza: legalizziamo!"
Irene Chias: "Ritengo che quello che ruota attorno alla cannabis sia un tabù di natura ideologica che ha dato luogo negli anni a politiche assurde e a un proibizionismo che non fa altro che alimentare la criminalità organizzata."
Erri De Luca: "La cannabis fuorilegge permette la legge degli spacciatori. Legalizzarla elimina il loro mercato. Per questa semplice evidenza mi unisco alla vostra campagna".
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Goffredo Fofi: "Non fumo più da decenni neanche la marjuana, ma difenderò per cento motivi (economici, criminali, politici, clinici ed euforici) la legalizzazione della cannabis la libertà di fumare e la libera circolazione della cannabis."
Alessandro Leogrande: "Il proibizionismo non ha mai risolto niente. Davanti a un consumo diffuso ha sempre e solo alimentato, ieri e oggi, i circuiti criminali. Per questo sono d'accordo con la vostra campagna. Sono per la legalizzazione."
Christian Raimo: "Legalizzare la cannabis è un provvedimento razionale. E lo stato ha il compito di essere razionale. Praticamente tutte le persone che conosco fumano abitualmente o sporadicamente, e per farlo devono entrare in contatto con un mercato illegale. Questa cosa non è razionale. Non si tratta di essere a favore o in contrasto con una certa cultura legata al consumo di cannabis. Si tratta di fare delle leggi razionali".
Roberto Saviano: "Il proibizionismo ha fallito su tutti i fronti e questo i cittadini italiani lo hanno compreso. Magistrati e sindacati di polizia, ovvero i maggiori esperti nel contrasto alle organizzazioni criminali, affermano che la legalizzazione delle droghe leggere è un passo fondamentale per minare il potere economico delle mafie, potere che in Italia è fortissimo. Insomma, legalizzare le droghe leggere è l'arma principale contro le mafie. Proprio chi detesta ogni tipo di droga e dipendenza deve firmare per la cannabis legale."
Igiaba Scego: "Perché facciamo questo regalo alle mafie? Legalizziamo la cannabis. Anche perché la gente la usa a scopo terapeutico e non. Sarebbe una legge di buon senso. Poi io preferirei che un giovane andasse a comprarla in un negozio o in un caffè...piuttosto che in un angolo buio e maleodorante da uno spacciatore. Dobbiamo usare la logica. Apriamo la discussione. Non servono trincee,serve solo un po' di testa in più".
Nadia Terranova: "Legalizzare e regolamentare, aprire una discussione onesta, sottrarre alla criminalità e smettere di criminalizzare: è l'unica strada di buon senso".
Maurizio Torchio: "Legalizzare è disarmante buon senso. Tocca a chi si ostina nella guerra alla droga dimostrarci come mai, dopo tutti questi anni, non dovremmo considerarlo in malafede".
La legge popolare Legalizziamo! è promossa da Radicali Italiani e Associazione Coscioni con il sostegno di A Buon Diritto, Coalizione Italiana per le Libertà Civili e Democratiche, Forum Droghe, Antigone, La PianTiamo, Società della Ragione, Possibile, Federazione dei Giovani Socialisti, vari gruppi di Giovani Democratici e circoli ARCI, decine di grow shop/canapai italiani, consiglieri comunali di Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle e liste civiche.
Nell'ultimo fine settimana 17.500 firme si sono aggiunte alle già 60.000 sottoscrizioni raccolte, e ora sono in fase di certificazione, 10mila oltre il limite fissato per presentare il testo alla Camera.