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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia Italia

Arriva la "canapa tax" e regolamenta la vendita di cannabis light

Una nuova mini accisa regolamenterà la coltivazione di cannabis sativa integrando la legge del 2016 che non parlava specificamente di vendita. "Una pianta con tenore di THC non superiore a 0,5 non può essere considerata stupefacente" spiega Mollame (M5S)

Cannabis light, salta la regolamentazione: stralciato l'emendamento Mollame-Mantero

Cannabis light, buone notizie per il mercato della marijuana legale. In commissione Bilancio del Senato è stata approvata una importante novità che riguarda la coltivazione di cannabis sativa L. Si tratta di un subemendamento (91.0.2000/7) al disegno di legge di bilancio presentato dal movimento 5 stelle a firma del senatore Francesco Mollame, segretario della commissione agricoltura.

"Regolamentiamo un comparto della produzione agricola caratterizzato da poca chiarezza dovuta ad incertezze normative e giurisprudenziali" spiega a Today.it il senatore palermitano già ex sindaco di Partinico.

"Con questo emendamento, firmato anche da altri colleghi del MoVimento 5 Stelle, andiamo a definire che se una pianta ha un tenore di THC non superiore allo 0,5% non può essere considerata uno stupefacente".

La disposizione integra la legge 242/2016, dove non si parlava specificamente di vendita e su cui verteva la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che spostava la discriminante non più sulla percentuale di principio attivo, bensì sull'effetto drogante. Nella pronuncia dello scorso 30 maggio i giudici spiegavano come fosse reato "l'offerta a qualsiasi titolo, la distribuzione e la messa in vendita dei derivati della coltivazione della cannabis sativa L" subordinando all'operato dei giudici verificare la singola condotta rispetto ''alla reale efficacia drogante".

Cannabis light, cosa cambia

La normativa introdotta in commissione in Senato, e che quindi dovrà essere confermata dal voto dell'assemblea di palazzo Madama, aggiunge alcune disposizioni all'articolo 92 del disegno di legge bilancio. In particolare va a modificare il Testo Unico delle Accise (il decreto legislativo numero 504 del 26 ottobre 1995, ndr) introducendo una imposta sulla biomassa di canapa. 

Il testo del subemendamento che introduce l'accisa sulla biomassa di canapa(Pdf)

Il testo prevede come a partire dal primo gennaio 2020 la biomassa di Cannabis sativa L. sarà sottoposta ad una imposizione fiscale pari a 12 euro per tonnellata per punto di percentuale di cannabidiolo (CBD) presente nella biomassa. A pagare la tassa sarà chi produrrà i prodotti e chi eventualmente li importerà da altri paesi Ue. 

Il testo inoltre va a modificare anche la legge 242 del 2016 che legalizzava la produzione di cannabis light e che come abbiamo visto era stata sottoposta ad una pronuncia della Cassazione. In particolare l'emendamento approvato chiarisce che la stessa normativa si applica anche alla vendita dei prodotti derivati dalla canapa, specificando altresì che la normativa si applichi "alla coltivazione e alla trasformazione di qualsiasi parte della pianta, compresi i fiori, le foglie, le radici e le resine".

Non solo: tra i prodotti derivati dalla coltivazione della canapa vengono altresì tutelati i "preparati contenenti cannabidiolo (CBD)" che rispettano i limiti di legge (DPR 309/1990)

Infine il punto dirimente per quanto riguarda l'annoso caso della percentuale di Thc "commercializzabile". Il testo infatti integra il terzo comma della legge 242/2016 - modificando altresì le tabelle delle sostanze stupefacenti o psicotrope del DPR 309/1990 - specificando come venga consentito l'uso dall'intera pianta di canapa nel limite di contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) che non deve risultare superiore allo 0,5%. 

Si prevedono pertanto alcuni decreti tecnici chi i competenti ministeri dovranno adottare entro sessanti giorni dall'entrata in vigore della legge. In poche parole a marzo 2020 il mercato della canapa potrebbe vedere una reale legalizzazione, nel rispetto del limite di percentuale di Thc. 

Cannabis light, M5s: "Percorso virtuoso di green economy"

"Incentivare questo mercato porterà non solo ad un percorso virtuoso di green economy ma darà anche uno slancio all'economia di settore" spiega a Today.it il senatore Francesco Mollame. "Dobbiamo dare norme chiare per chi investe in questo settore".

"La nostra proposta nasce per introdurre disposizioni di legge chiare e chiudere alcune falle normative aperte dalla legge del 2016 e dalle interpretazioni della sentenza. L'intento è quello di non lasciare alcun dubbio interpretativo"

Inoltre l'escamotage dell'imposizione fiscale porterà anche soldi alle casse dello Stato. Avete quantificato il possibile importo?

"I dati ci parlano di un beneficio pari a 10 milioni di euro, ma sono convinto che si potrà assistere ad un vero e proprio boom per il settore che in Italia può contare su un clima perfetto per la coltivazione di canapa. Si tratta comunque di un piccolissimo onere fiscale per una pianta dalle enorme potenzialità. La Cannabis Sativa è una pianta dalle qualità straordinarie, da cui si ricavano tessuti, corde, tele per le vele, ma anche farina e olio. Già oggi ci sono circa 3 mila aziende per un totale di 10 mila dipendenti, in un settore in continua e forte crescita, anche per la richiesta a livello internazionale del cannabidiolo (CBD) usato nella cosmetica e in farmaceutica".

La cannabis tax sarà tuttavia non conclude gli interventi normativi come conferma lo stesso Senatore Mallame.

"Se la cannabis sarà gravata da una imposta, allora lo Stato dovrà essere garante della qualità. Pertanto sarà importante inserire e regolamentare controlli in tutti gli stadi della filiare produttiva della cannabis".

Cannabis light, legalizzazione e nuove polemiche

Aziende e piccoli imprenditori che si erano gettati a capofitto nel mercato aperto dalla prima legalizzazione della cannabis light plaudono al nuovo intervento normativo. Alcuni dati diffusi dai produttori di canapa stimano un impatto per l’indotto di oltre due miliardi di euro con uno sviluppo dell’occupazione giovanile che conterà dai 40 mila ai 60 mila posti di lavoro in più, favorendo moltissimo l’agricoltura Italiana.

Tuttavia non mancano le polemiche. Il sub ememendamento approvato porta la firma del movimento 5 stelle mentre come conferma a Today.it il senatore Matteo Mantero in commissione c'è stata una "non opposizione" da parte delle altre forze di maggioranza. Un altro emendamento che recava le firme dei partito di maggioranza e affrontava in termini più ambizioni il tema della commercializzazione delle infiorescenze è stato invece cassato dai capigruppo.

Da parte delle opposizioni si alza la voce di Maria Rizzotti, senatrice di Forza Italia, che stigmatizza il nuovo imput alla liberalizzazione della commercializzazione della cannabis: "Con tutti i problemi che deve affrontare questo Paese, il Governo pensa alla commercializzazione della cannabis".

"Vorrei ricordare ai signori del governo che sul tema si è già espressa la corte di cassazione questa estate, e la cito testualmente: 'E' reato commercializzare i derivati della cannabis come le inflorescenze a meno che non siano privi di efficacia drogante'. Forza Italia dice un no convinto ad una norma del genere. Chi controllerà se effettivamente verranno commercializzate sostanze al di sotto dello 0, 5 di thc?"

Uno dei più fieri detrattori della legalizzazione della cannabis è l'ex ministro Carlo Giovanardi, responsabile delle politiche antidroga nei governi di centrodestra, che vede nella normativa il primo passo per la legalizzazione completa della Cannabis.

"Mentre il Tribunale Europeo si è rifiutato di registrare il marchio 'cannabis store Amsterdam' perché considerato contrario all'ordine pubblico, su iniziative dei 5 Stelle la Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento per rendere legale la vendita delle infiorescenze da cannabis e superare cosi i paletti posti dalla recente sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione".

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