rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Italia

Carceri, la proposta: "Detenuti stranieri scontino la pena nel loro Paese"

Una situazione di estremo pericolo si è verificata all'interno della casa circondariale di Larino in Molise, dove si è consumata una maxi rissa tra detenuti italiani stranieri

"Il sovraffollamento delle nostre carceri è figlio della presenza di detenuti stranieri, che potrebbero scontare la pena nei loro Paesi di origine". La proposta del capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Santi Consolo, intervenendo a Roma ad un convegno sul terrorismo di matrice confessionale.

"Siamo impegnati affinché questi Paesi si facciano carico dei loro cittadini che sono detenuti in Italia. Sono già stato in Algeria e se ne avrò la possibilità andrò anche in Marocco e in Tunisia per parlare direttamente con le autorità competenti, però l'aiuto deve venire da tutti e da tutti i ministeri interessati".

"Credo che nessun Paese oggi si possa permettere, di fronte ad una emergenza internazionale, di predisporre degli alibi", ha aggiunto Consolo, sottolineando una mancata collaborazione con l'Italia da parte della Romania e dell'Albania per quanto riguarda il recupero dei loro detenuti. "La tutela dei diritti umani - ha proseguito - è fondamentale in tutti Paesi. Bisogna potenziare gli organismi di controllo per questa tutela, ma ciascun Paese deve farsi carico dei suoi problemi. Non si possono riversare tutti sull'Italia".

Una misura resa ancora più emergenziale dagli ultimi fatti di cronaca. Una situazione di "estremo pericolo si è verificata all'interno della casa circondariale di Larino in Molise, dove sabato scorso si è consumata una maxi rissa tra detenuti italiani stranieri".

"Detenuti, italiani da una parte tunisini dall'altra, è stata molto violenta e ha coinvolto moltissimi ristretti, che si sono affrontati con pezzi di legno e spranghe di ferro e solo grazie al pronto intervento delle unità della polizia penitenziaria si è potuto scongiurare il peggio. Dopo la rissa, alcuni detenuti sono dovuti ricorrere alle cure presso il nosocomio cittadino per frattura del setto nasale ed altro.

Lo rende noto in un comunicato il segretario regionale per il molise del sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe Giovanni Lombardi. "Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno - conclude il leader regionale del Sappe - è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Carceri, la proposta: "Detenuti stranieri scontino la pena nel loro Paese"

Today è in caricamento