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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Nicaragua

Casimirri, l'Ue dice sì all'estradizione: chi è l'ex Br diventato ristoratore

Condannato all'ergastolo per il caso Aldo Moro, figlio di un alto funzionario del Vaticano, non è mai stato arrestato: in Nicaragua dal 1983

Il Parlamento europeo "chiede l'immediata estradizione in Italia di Alessio Casimirri, che oggi vive a Managua protetto dal governo nicaraguense, condannato in Italia in via definitiva a sei ergastoli per il sequestro di Aldo Moro, ex presidente della Dc nonché presidente del Consiglio dei Ministri e del Consiglio Europeo, e per l'assassinio degli agenti della scorta, fatto accaduto il 16 marzo 1978 a Roma".

E' l'emendamento ad una risoluzione sulla situazione in Nicaragua presentato dall'eurodeputato leghista Mario Borghezio, che è stato approvato dalla plenaria a Strasburgo. Un emendamento che ha ricevuto sostegno bipartisan: "La richiesta di assicurare alla giustizia il brigatista latitante Alessio Casimirri è sacrosanta. Mi auguro che tutto il Parlamento europeo voti la richiesta di estradizione e che il governo italiano intraprenda tutte le misure necessarie per fare giustizia", ha dichiarato ieri David Sassoli, vicepresidente Pd del Parlamento europeo.

L'emendamento è passato con 219 sì, 108 contrari e 33 astensioni. La risoluzione non è vincolante: ora spetta dunque alle autorità nazionali decidere come muoversi in tal senso.

Chi è Alessio Casimirri

Alessio Casimirri è un ex brigatista rosso, l'ultimo latitante di via Fani: nel 1989 è stato condannato in contumacia per aver preso parte al sequestro e all'omicidio di Aldo Moro, avvenuto nel 1978, uno degli episodi cruciali degli Anni di Piombo e dell'intera storia repubblicana. In Italia è stato condannato a sei ergastoli. Già nel servizio d'ordine di Autonomia Operaia, gestiva un'armeria a Roma insieme alla moglie e presto assunse un ruolo di rilievo nella colonna romana del 'partito armato': 'Camillo', questo il suo 'nome di battaglia', è sfuggito alla giustizia riparando a Cuba, secondo quanto ha raccontato a suo tempo all'Adnkronos l'ex agente del Sisde Carlo Parolisi, per poi approdare nel Nicaragua sandinista, che lo ha protetto, concedendogli la cittadinanza nicaraguense. Diversi tentativi della magistratura italiana di ottenerne l'estradizione si sono scontrati con il rifiuto delle autorità di Managua di consegnare l'ex brigatista, oggi cittadino nicaraguense, sposato con una nicaraguense e titolare di diversi ristoranti nella capitale del Paese centroamericano (uno si chiamava 'Magica Roma').

Si è sempre sospettato che Casimirri, uno dei protagonisti di uno dei 'misteri d'Italia', oggetto di una vasta letteratura, e verosimilmente depositario di segreti, abbia goduto di protezioni in alto loco, non solo in Nicaragua, ma si tratta, appunto, di sospetti. Figlio del responsabile della stampa vaticana sotto tre papi, sommozzatore esperto, diplomato all'Isef, secondo un articolo di Repubblica del 2004 sarebbe stato istruttore degli incursori dell'esercito sandinista, impegnati nella lotta ai Contras, i paramilitari somozisti sostenuti dagli Usa di Ronald Reagan.

El Nuevo Diario, il quotidiano nicaraguense cui Casimirri ha rilasciato la sua unica intervista vera e propria, ha riferito nel 2015 che Francisco Rosales, presidente della Sala Constitucional della Corte Suprema di Giustizia del Nicaragua, ha dichiarato che il caso di Casimirri "è passato in giudicato: non può essere né estradato né arrestato". Contro questo scoglio si sono infranti anche i precedenti tentativi di ottenere la consegna di Casimirri, ultimo in ordine di tempo quello dell'ex Guardasigilli Andrea Orlando.
 

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