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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Genova, le Comunarie finiscono al Tribunale civile: così Cassimatis fa la guerra a Grillo

Esclusa con un post di Beppe Grillo dalla corsa alla carica di sindaco di Genova in favore di Luca Pirondini, la professoressa promette azioni "per il totale reintegro della mia lista"

Finiscono al Tribunale civile le Comunarie di Genova. A ricorrere al tribunale amministrativo è Marika Cassimatis, ex vincitrice delle elezioni online del Movimento 5 stelle per la scelta del candidato sindaco, poi "scomunicata" da Beppe Grillo con un post sul blog.

La Cassimatis, come scrive Andrea Barsanti su GenovaToday, ha annunciato un ricorso "per chiedere la sospensiva del voto online nazionale e il reintegro della nostra lista".

Quali sono le richieste di Marika Cassimatis? "Chiediamo le pubbliche scuse per un post che abbiamo ritenuto altamente oltraggioso e diffamante, e il reintegro della nostra lista. Abbiamo aspettato dieci giorni e siamo pronti a presentare ricorso al Tar contro la votazione e contro la sospensione del simbolo alla nostra lista".

"Il 'fidatevi di me' non esiste come prova in nessun stato di diritto, ma neanche nella repubblica delle banane", ha tuonato Cassimatis, che ha confermato l’intenzione di presentare l’istanza al tribunale amministrativo regionale "a brevissimo, per chiedere la sospensiva della votazione online nazionale, procedura contraria al regolamento per le amministrative. Sarà in tutela e a nome di tutti gli esclusi: vogliamo risposte che Beppe Grillo a oggi non ci ha ancora dato nonostante le ripetute richieste. Vogliamo vedere i documenti che dimostrano che la mia lista non era idonea, perché come ho già detto più volte le nostre candidature sono state passate al vaglio più volte della staff, che ha chiesto anche l’integrazione di diversi documenti".

Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Ducale, "l'esclusa" ha sottolineato che "mai, neppure una volta, sono venuti fuori elementi che potessero portare a una mia esclusione. Lo staff, per due settimane prima del voto online, ha controllato i profili sia dei candidati sindaco e consigliere, che avrebbero dovuto esprimere la loro preferenza. Siamo partiti in 21, come candidati sindaco, e siamo rimasti in due: io e Luca Pirondini. A oggi non so ancora quali siano i consiglieri che hanno dato a me la preferenza, per quanto mi riguarda avrebbe potuto esserci anche un camorrista, ma io non lo potevo e non lo posso sapere: l’avrebbe saputo lo staff".

Cassimatis ha confermato di avere presentato una querela per diffamazione nei confronti di Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, il primo per il post che ha sancito la sua esclusione "pronunciando parole ingiuriose, che ledono la mia professionalità e quella dei miei compagni, alcuni dei quali sono nel Movimento sin dal 2009, anno della sua fondazione", il secondo perché, come portavoce "pur non essendo a conoscenza dei fatti", ha avvalorato il contenuto del post.

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