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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A tavola col premier: mille euro per una cena con Renzi

Per dare respiro alle casse del Pd, il premier ha in mente di organizzare due cene, una a Roma e una a Milano, con lui "guest star". Costo del coperto: mille euro. E così la tavola diventa buona solo per gli industriali

ROMA - Il menu è top secret. La località non è ancora stata scelta. Ma di certo lui ci sarà. Per finanziare il suo partito, con le casse sempre più all'asciutto, il premier Matteo Renzi ha pensato al fund raising. Una raccolta fondi che, da un'idea del segretario Pd e del tesoriere Francesco Bonifazi, dovrebbe avvenire grazie a due cene. Delle portate e dei ristoranti si sa poco o nulla, ma quello che è sicuro è che a tavola - forse a capo tavola - ci sarà niente meno che il presidente del Consiglio in persona. A chi vorrà sedersi accanto a Renzi e godersi una serata col numero uno del Pd basterà sborsare mille euro che, naturalmente, andranno nei libri contabili del partito democratico. 

L'elevato prezzo del coperto - racconta Libero, che pubblica in anteprima la notizia - avrebbe fatto storcere il naso a molti. Ma non a tutti. A ribaltare la vicenda in favore del premier, infatti, è la benedizione data dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, non propriamente un democratico della prima ora. Ma tant'è. 

Così, ricostruisce il quotidiano di Belpietro, è scattato il "piano b". Dai vertici del Pd è partito un ordine perentorio ai gruppi parlamentari. "Andate sul territorio a cercare membri di Confindustria invitandoli a una delle due cene", la missione. Con tanto di obiettivi ben stabiliti: ogni gruppo, infatti, dovrebbe riuscire a portare a Roma e Milano almeno cinque industriali. 

I dem duri e puri sembra non si stiano impegnando più di tanto, ma c'è anche chi ha preso la questione sul serio, sperando di riuscire a entrare nella cerchia dei prediletti del premier. "Sono venuti anche da me, che sono notoriamente di centro-destra", ha confessa a Libero un dirigente di Confindustria del Nord Est. 

"A stupirmi - ha raccontato l'imprenditore - è stato soprattutto il parlamentare che mi ha fatto la proposta, quasi supplicandomi: non è mai stato renziano, e mi ha spiegato chiaramente che questo avrebbe potuto diventare il suo biglietto da visita con il premier. Più punti paradiso se avesse portato uno come me. Andrò? Non ho ancora deciso". 

Se sia un passo falso, l'ennesimo motivo di spaccatura per il Pd, lo dirà il tempo. Ma intanto, previsioni alla mano, sembra che la mossa possa funzionare. L'iniziativa dovrebbe portare nelle casse del Partito Democratico circa un milione di euro. Sempre che gli industriali non si facciano prendere la mano. 

Matteo Renzi nel salotto di Bruno Vespa

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