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Sabato, 20 Aprile 2024
Crisi economica

Niente ripresa e allarme consumi: oggi come nel dopoguerra

Confindustria: "La ripresa slitta al 2014". Previsto un altro anno in apnea. Si rifiaterà solo nell'ultimo trimestre 2013 quando si tornerà a consumare come nel 1997. Ma aumenteranno ancora disoccupazione e pressione fiscale

I dati Confindustria parlano chiaro: nel 2012 i consumi delle famiglie sono crollati ai minimi storici dal dopoguerra ad oggi. E la ripresa economica tanto annunciata prima dell'estate dal governo 'dei professori' è destinata a restare un miraggio almeno fino al 2014.

A peggiorare ulteriormente la situazione, un altro dato preoccupante. Il 2013 sarà infatti caratterizzato da un'ulteriore impennata della disoccupazione, con la perdita totale - dall'inizio della crisi - di oltre un milione e mezzo di posti di lavoro.

CONSUMI. Secondo le previsioni del Centro studi di Confindustria i consumi delle famiglie italiane sono calati quest'anno del 3,2% (il 3,6% procapite), il peggior risultato dal dopoguerra. La caduta dei consumi proseguirà anche nel 2013 (-1,4%), mentre, nel 2014, si attesteranno poco sopra lo zero (0,3%), ma per abitante arretreranno ancora, tornando poco sopra i valori del 1997.

NIENTE RIPRESA. Sulla ripresa dell'economia italiana soffiano "forti venti contrari" e l'orizzonte "è ulteriormente offuscato dall'indeterminatezza dell'esito delle prossime scadenze elettorali", afferma il Csc che lancia un avvertimento: "L'Italia è ancora immersa in una profonda contrazione della domanda interna e della produzione".

PIL ANCORA GIU'. L'appuntamento con la ripresa è rinviato al 2014. Ma il recupero, che partirà nell'ultimo trimestre del 2013, sarà debole e lento. Il Centro studi di Confindustria ha infatti rivisto nettamente al ribasso la stima del Pil nel 2013: calerà del 1,1% contro il -0,6% previsto a settembre. Solo nel 2014 il Pil tornerà positivo (0,6%).

UN MILIONE E MEZZO SENZA LAVORO. Sul versante del lavoro le prospettive del Centro studi sono allarmanti: Il 2013 si chiuderà con un milione e mezzo di unità di lavoro occupate in meno rispetto alla fine del 2007. Dal picco di fine 2007 alla metà del 2011, infatti, sono state 1,1 milioni le unità perdute e "diverranno 1,5 milioni nel terzo trimestre 2013.

AUMENTA LA PRESSIONE FISCALE. Stime preoccupanti anche per la pressione fiscale che "rimarrà prossima ai massimi storici e insostenibilmente elevata", specie quella effettiva che salirà, nel 2013, al 54,3% del Pil (tolto il sommerso).

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