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Sabato, 20 Aprile 2024
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Le pagelle del confronto: Renzi dominatore, Vendola 'castrato'

Tempi giusti nelle risposte, contenuti efficaci e gestualità studiata: così il sindaco di Firenze sovrasta tutti. Male Vendola, in difficoltà in tempi così ristretti

Vince Renzi, senza se e senza ma. Perde Vendola, senza se e senza ma. Tabacci fa l'alieno, la Puppato la donna, Bersani il compitino. Ecco le pagelle del confronto su SkyTg24 di ieri.

Bruno Tabacci 5 - E' il più alieno, vista la provenienza, alla contesa di centrosinistra. Il caso lo relega all'estrema sinistra del teleschermo e nel dibattito interpreta l'argine verso il centro nei confronti di Renzi. Lui stesso annuisce quando il conduttore gli chiede se preferisce un Bersani I a un Monti Bis. Qualcuno lo informi che queste primarie, se le vince, lo metteranno in competizione per diventare Premier. Il suo bersaglio preferito è Renzi, da cui però viene messo ripetutamente messo ko. Dovrebbe rappresentare il "cane" posto da Bersani a difesa del centro. Si trasforma nel baluardo della vecchia politica (distribuisce poltrone mandando Monti al Quirinale) che offre al sindaco di Firenze più di un assist per ergersi a paladino della nuova politica. Da apprezzare, lui centrista, solo sul tema dei diritti civili, dove riesce in quel che nessuno pensava: far sembrare vecchie le recriminazioni di Vendola.  

Laura Puppato 5 - Chi é? Se lo sono chiesti in tanti accendendo sky ieri sera. Per informare i telespettatori lei l'ha ripetuto allo sfinimento. "Ho fatto questo", "da sindaco ho fatto quest'altro", "da consigliere regionale posso dire di essere stata". Sfora i tempi in modo sistematico, balbetta nell'attacco delle risposte e rischia sempre di trasformare tutto in un talk show. L'unico ruolo che sembra interpretare bene è quello della donna che da' colore alle primarie di sinistra e che fa dire a Vendola che vuole parità di genere nel suo governo. Per il resto le sue idee non sembrano chiare neanche a lei.

Matteo Renzi 7,5 - Ha voluto fortemente il confronto e l'ha dominato dall'inizio alla fine. Tempi giusti nelle risposte, contenuti efficaci, gestualità studiata e capace di bucare lo schermo. Sceglie sapientemente anche gli interlocutori delle sue risposte, ora Vendola, ora Tabacci, ora Puppato. Ignora, o sembra ignorare, Bersani, consapevole del fatto che al primo turno dovrà far fuori il governatore della Puglia. E' il migliore a capire che tipo di telespettatore ha davanti, ovvero l'elettore di centrosinistra. Anche per questo è netto nel mettere alla porta Casini e nel dire che la coalizione è quella schierata davanti alle telecamere di Sky. Convince quando parla di costi della politica ed è furbo nello scegliere come contendente Tabacci, secondo il quale il sindaco Firenze non sarebbe adatto perché troppo giovane. Usando però parole nette e convincenti, Renzi però manda l'assessore al bilancio di Milano gambe all'aria.

Brillante anche nella scelta dei simboli del centrosinistra: Mandela e la blogger tunisina, due generazioni conquistate in un solo colpo. Tra i cinque è quello da cui "tutti comprerebbero un'automobile".

Il voto si abbassa solo per un motivo: se Renzi è bravo e convincente quando parla, quando ascolta è un campionario di facce da comico che sembrano talmente assurde da far sembrare che stia prendendo in giro chi si trova di fronte a lui.

Nichi Vendola 4 - Cinque minuti dopo la fine del confronto su facebook scrive: "Mamma quanto ho sudato. Grazie a tutti". Senza giri di parole: tra i cinque è stato il peggiore. Non era il suo terreno ed ha evidenziato tutti i suoi limiti. Condensare i suoi concetti in un minuto, un minuto e mezzo, è per lui praticamente impossibile. La sudata è conseguenza naturale. La sua narrazione appassionata, viene castrata dai tempi e dalla necessità di dire cose nette.

Non risponde, anzi balbetta, quanto l'interlocutrice gli chiede l'endorsement ad un suo avversario. Sproloquia, costruendo coalizioni iperuraniche quando si tratta di disegnare il "da dove a dove" del centrosinistra. Sui costi della politica si fa mettere sotto da Renzi che gli chiede la replica, zittendolo e sottolineandone i limiti. La gestualità appare limitata dalla presenza ai suoi lati di Renzi e Bersani. Si rivolge più al primo che al secondo, intuendo che è il sindaco di Firenze quello da battere. Comunicativamente, e non solo, il confronto lo perde nettamente. Ne esce sudato e con le ossa rotte.

Pierluigi Bersani 6 - Se Tabacci è il più alieno, lui sembra il più snob. Sembra infatti essere lì solo e soltanto per dovere di firma. "Qualificato" di diritto al secondo turno, Bersani sembra curarsi più di non avere sbavature. Renzi lo mette in difficoltà sui costi della politica e sulla coalizione. Le risposte del sindaco sono nette, le sue sfumate. Se prima del confronto il giovane Matteo era quello senza idee, a fine confronto in tanti si  sono chiesti: "Ma Bersani, se eletto, cosa farà?". Anche sui diritti civili se la cava in calcio d'angolo con "io sono per la legislazione tedesca". Già, ma che dice la legge tedesca in merito? Primeggia solo quando parla e guarda al passato (le liberalizzazioni), proiettandolo sul futuro. Sì, le liberalizzazioni, non proprio una cosa di sinistra. Una chiusura con il suo Pantheon: Papa Giovanni cosa c'entra con la sinistra?
 

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