Pezzo dopo pezzo, Roberto Maroni si sta prendendo la Lega Nord. Due congressi regionali, due vittorie: la Lombardia e il Veneto, dove Matteo Salvini e Flavio Tosi sono stati eletti nuovi segretari regionali.

Maroni entusiasta - "La stagione dei congressi serve per rilanciare la Lega e ritrovare l'unità di tutti i militanti". Con queste parole Maroni ha saluto l'elezioni di Salvini come nuovo vertice del partito in Lombardia.

Quindi, la seconda vittoria in Veneto dove Flavio Tosi con 236 voti ha battuto sul candidato 'bossiano' Massimo Bitonci, fermo a 178 voti. Vittoria, ma non un plebiscito come ci si aspettava. Tosi puntava almeno al 70%. Si è invece dovuto accontentare del 57% dei voti e, quindi, di un Veneto non propriamente 'maroniano'.

Flavio Tosi succede così a Giampaolo Gobbo. Ora sarà il sindaco di Verona a guidare la Lega Nord-Liga Venete nell'arduo compiuto di riunire tutte le anime del movimento uscito con le ossa rotta dall'inchieste sui Bossi e il suo 'cerchio magico'.

Tosi: "Tutti insieme per la Lega" - Il delfino di Maroni, candidato alla poltrona di 'numero 2' nel nuovo corso del Carroccio, ha subito tenuto a precisare che "un minuto dopo il congresso, bisogna tutti lavorare insieme per il bene della Lega e per ricostruire il movimento". Non a caso Tosi ha voluto festeggiare la sua elezioni invitando sul palco del congresso, a Padova, sia il segretario uscente Gobbo che lo sfidante Bitonci.

Maroni: "Si riparte" - ''Con Matteo Salvini in Lombardia e Flavio Tosi nel Veneto la Lega riparte con un gruppo dirigente giovane e capace''. Con queste parole Maroni ha salutato sul suo profilo facebook la doppia vittoria. "Adesso basta divisioni e polemiche, giriamo la brutta pagina degli ultimi mesi e cominciamo a scriverne una nuova: tutti uniti, schiena dritta, lanciamo ancora una volta la nostra sfida alle stelle'. Lega per sempre''.

Vittoria con polemiche - Come racconta Repubblica, però, al di là delle dichiarazioni di facciata il clima in casa Lega è tutt'altro che sereno. Non a caso Bitonci ha tenuto a sottolineare, nel giorno della vittoria di Tosi, come "Maroni è stato scorretto: a urne aperte ha rilanciato la sua preferenza per Tosi. Neanche il giorno delle elezioni si è mantenuta l'imparzialita''. Quindi l'attacco a Tosi, colpevole di non aver seguito lo spoglio dalla platea del congresso, come invece ha fatto lui, ma di essere entrato in sala solo a esito certo.