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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il Pd va al congresso... senza Pd, Prodi lancia l'allarme: "Servono idee e leader"

Il congresso Pd 2019 è destinato ad essere il congresso con il peggior dato di partecipazione degli iscritti. Un campanello d'allarme in vista delle primarie del 3 marzo

Record negativo di affluenza ai congressi di circolo riservati agli iscritti del Partito Democratico: alle 18 di lunedì 21 gennaio l'asticella si è fermata a 93mila.

Se è vero che nei prossimi giorni si continuerà ancora a votare complice anche lo slittamento del termine al 27 gennaio, quello del 2019 è destinato ad essere il congresso con il peggior dato di partecipazione degli iscritti. Un campanello d'allarme in vista delle primarie del 3 marzo. 

Non è un caso che Nicola Zingaretti abbia incoraggiato Carlo Calenda a sostenere l'importanza delle primarie: "È importante che ci sia la fila, bisogna dare un segnale perchè anche la vittoria alle europee passa per un segnale che dobbiamo dare: il Pd nuovo è tornato".

Prodi: "A sinistra mancano idee e un leader"

Da Bruxelles le parole del padre dell'Ulivo Romano Prodi riecheggiano funeree: "A sinistra mancano idee e prospettive e manca anche un leader".

"C'è un'opposizione ma manca un'alternativa".

Una doccia fredda per i candidati impegnati nel congresso dem, compreso il potenziale vincitore Zingaretti. Tanto che in serata la prodiana Sandra Zampa circoscrive meglio le parole del Prof che, dice, "sono dettate da una grande preoccupazione per lo stato in cui versa l'Italia" e non vanno lette come un affondo contro il Pd ma come "una incalzante esortazione" per la rinascita del centrosinistra. Zampa sottolinea come "l'esortazione" di Prodi "è tanto più vera nel momento in cui ci si avvicina alle primarie per la scelta del nuovo segretario del Pd. Dalle primarie deve uscire con una forte legittimazione un leader che sappia subito parlare al Paese con un linguaggio nuovo, idee e proposte innovative".

Congresso Pd, Zingaretti al 48%

Un leader che potrebbe essere Nicola Zingaretti. Dai dati diffusi oggi dal Nazareno, il governatore del Lazio si conferma in testa con il 48,5%, Maurizio Martina al 35,1%, Roberto Giachetti al 12,8%, Francesco Boccia al 2,3%, Saladino 0,67% Corallo 0,63%

In tutto questo poi arrivano segnalazioni di irregolarità dal territorio. Oggi la segretaria del circolo di Tor Bella Monaca ha denunciato "molte gravi irregolarità" nel voto nella sezione di Torre Spaccata.

Ma l'affondo più pesante arriva dalla Sicilia dove il congresso tra gli iscritti va avanti a rilento. Al momento ha votato solo il 7 per cento degli aventi diritto. A lanciare l'allarme è Teresa Piccione, area Zingaretti ed ex-sfidante di Davide Faraone per la segreteria regionale siciliana.

"Io francamente non lo so il perchè di tutti questi ritardi nei congressi in Sicilia. Ma quello che so è che qui in Sicilia si sta consumando il peggio a cui si può assistere". Piccione lancia accusa precise: "Porto solo un esempio: dall'anagrafe di Palermo sono stati esclusi illegittimamente alcuni circoli che hanno sempre votato. Più di mille iscritti vengono esclusi e non sappiamo su quale motivazione visto che questi circoli hanno votato per il congresso 2017. Guarda caso si tratta di circoli che sono della parte avversa rispetto a quella della maggioranza... E questo sta accadendo anche in alcuni paesi della provincia. E' veramente ignobile".

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