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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Italia

Le mani del Governo sullo sport, ira di Malagò: "Neppure col fascismo..."

Secondo il presidente del Coni Giovanni Malagò quella proposta dal governo non è una riforma dello sport italiano, ma "un'elegante occupazione del Comitato olimpico nazionale italiano"

Il Consiglio nazionale del Coni ha approvato la mozione con cui si dà mandato al presidente Giovanni Malagò per la trattativa con il governo sulla riforma del Comitato olimpico inserita nella bozza della manovra 2019

Nel documento approvato oggi, il Consiglio nazionale chiede di preservare l'autonomia dello sport italiano. L'organismo del Coni chiede "di valutare nuovamente il testo della norma e, in caso, di differirne l'adozione".

Ma da cosa nasce lo scontro? Il presidente del Coni non ha usato parole facili: "Lo stesso fascismo, pur non essendo estremamente elastico nell'acconsentire a tutti di esprimere le proprie opinioni, aveva rispettato quella che era stata la storia del Coni dall'epoca della sua fondazione". Secondo Giovanni Malagò quella proposta dal governo non è una riforma dello sport italiano, ma "un'elegante occupazione del Comitato olimpico nazionale italiano".

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Nelle pieghe della Legge di Bilancio si nasconde una norma che si propone di riformare il modello di sistema sportivo italiano. Il numero uno dello sport italiano Giovani Malagò accusa il governo di voler ridurre il Coni ad una "agenzia di viaggi che ogni due anni organizza le Olimpiadi"

"Il Coni è il più prestigioso Comitato olimpico al mondo, con questa norma non diventerebbe uno dei tanti comitati olimpici al mondo ma l'ultimo al mondo: questo è sicuro".

La riforma governativa prevede la sostituzione della Coni Servizi (braccio operativo del Comitato olimpico nazionale italiano) con un nuovo ente denominato 'Sport e Salute'  i cui vertici non verranno designati dal Coni, ma in futuro saranno decisi dal Ministero dell’Economia e Finanze su indicazione “dell’autorità di Governo competente in materia di Sport, sentito il Coni.

Meno soldi allo sport: il finanziamento del Coni e della "Sport e Salute" secondo la bozza della legge di bilancio viene parametrato al 32% delle entrate effettivamente incassate dal bilancio delle Stato (per una misura comunque non inferiore a 410 milioni di euro) derivanti dalle imposte pagate dal settore: di queste 40 mln vanno al Coni e 370 mln a “Sport e Salute SpA”, alla quale spetta il finanziamento delle Federazioni sportive nazionali (FSN) per un importo non inferiore a 260 milioni di euro.

I sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Simone Valente spiegano che l'autonomia dello sport non è in discussione." Stiamo seguendo un modello d'eccellenza già in vigore in molti paesi d'Europa e del mondo".

"In questo senso stiamo prevedendo il coinvolgimento del Coni in quello che è il suo compito, cioè la preparazione olimpica e di alto livello''.

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