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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Italia

Governo: consultazioni dal 4 aprile, tensione al Senato per l'elezione dei vicepresidenti

Da mercoledì 4 aprile sono attesi al Quirinale Napolitano e i nuovi presidenti di Camera e Senato. A seguire i nuovi gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle, Lega, Forza Italia, Partito Democratico, Fratelli d'Italia e Liberi uguali con il gruppo misto

Le consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo Governo da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella con le cariche istituzionali (l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e i nuovi presidenti del Parlamento Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico) e i nuovi gruppi parlamentari (M5s, Lega, Fi, Pdm, Fdi e Misto) avranno inizio mercoledi 4 aprile, con la ripresa parlamentare post festività pasquali.

Governo, consultazioni dal 4 aprile

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inizierà il 4 aprile le consultazioni per la formazione del nuovo Governo.

Mercoledì 4 aprile sarà il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati la prima a salire al Quirinale alle 10.30. Un'ora dopo alle 11.30 è atteoso il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico.

Alle 12.30 sarà il turno del Presidente emerito, senatore di diritto e a vita, Giorgio Napolitano.

Nel pomeriggio le consultazioni al Qurinale riprenderanno alle 16 quando saliranno al Colle i rappresentati del Gruppo "Per le Autonomie" composto dai senatori sudtirolesi di SVP-PATT, e i valdostani di UV.

Alle 16.45 e alle 17.30 saliranno al Colle i rappresentati del Gruppo Misto di Camera e Senato (Sel + altri)

A chiudere le consultazioni di mercoledì 4 aprile sarà il gruppo di Fratelli d'Italia atteso dal capo dello Stato alle ore 18.30.

Sarà però giovedì 5 aprile il giorno clou: alle 10 saranno i rappresentati di Camera e Senato del Partito Democratico a presentarsi alle consultazioni con Mattarella per presentare la propria soluzione allo stallo politico che vede il parlamento diviso in tre poli. 

Alle 11 sono attesi poi i parlamentari di Forza Italia e alle 12 quelli della Lega. Chiuderanno le consultazioni i rappresentati dei gruppi di Camera e Senato della pattuglia parlamentare più rappresentativa, quella del Movimento 5 stelle attesa al Quirinale alle 16.30.

Quirinale, consultazioni il 4 e 5 aprile

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Senato, eletti i vicepresidenti: tensione si sposta alla Camera

vicepresidenti senato

Giochi fatti al Senato per l'elezione dei componenti dell'ufficio di presidenza. Alla fine i vice presidenti sono: Roberto Calderoli della Lega, Paola Taverna per il M5s, Ignazio La Russa per Fratelli d'Italia e Anna Rossomando, orlandiana del Pd. Eletti anche i questori: Laura Bottici per i grillini, Antonio De Poli (Udc) e Paolo Arrigoni (Lega). E i nuovi 8 segretari (che pure lasciano a bocca asciutta i dem) : Paolo Tosato e Tiziana Nisini della Lega; Francesco Giro e Vincenzo Carbone di Forza Italia; Michela Montevecchi, Sergio Puglia e Giuseppe Pisani e Gianluca Castaldi del MoVimento Cinque Stelle.

L'esito arriva tuttavia al termine di una giornata di tensione, soprattutto sull'asse Pd-M5s. Tensione che potrebbe ripetersi anche domani quando lo stesso tipo di votazione si ripeterà alla Camera.

A dare fuoco alle polveri in mattinata è una dichiarazione del capogruppo pentastellato, Danilo Toninelli. "Noi - afferma - abbiamo i numeri per votare due vicepresidenti, quattro segretari e un questore". Di fatto, un messaggio minatorio al Pd, che avrebbe così rischiato di non incassare nessuna carica nell'ufficio di presidenza, a parte il rappreasentante di diritto. "Continuando così sarà guerra totale, altroché dialogo", la replica dal Nazareno.

Alla fine i grillini annunciano che voteranno soltanto per la loro candidata, consentendo al Pd di eleggere la Rossomando con i soli loro voti. I dem avrebbero però voluto anche un questore, ma il centrodestra ha deciso di utilizzare entrambe le preferenze a disposizione per ottenere due elezioni. D'altra parte, come ha più volte ribadito Matteo Salvini, la Lega ha lavorato perché tutti fossero "equamente rappresentati" ma di passi indietro "ne abbiamo già fatti 32" e inoltre "una forza come il Pd, dopo aver perso le elezioni, non può venirsi a imporre".

Chiusa la pratica Senato, si apre però quella della Camera. Dove si registra ancora una tensione dem-pentastellati. I grillini, infatti, chiedono di poter avere un vicepresidente anche se esprimono già il numero uno di Montecitorio. Anche il Pd, però, chiede per sé quella carica (il nome sarebbe quello di Ettore Rosato). In questo schema, tuttavia, si inserisce anche Fratelli d'Italia che rivendica la stessa poltrona (per Edmondo Cirielli), o in alternativa, almeno quella di questore. Considerando che alla Camera anche Forza Italia (con Mara Carfagna) e la Lega (con Raffaele Volpi) chiedono un posto da vice presidente, ci si ritrova di fatto con 5 'pretendenti' per 4 poltrone.

Il punto è che i 5stelle vogliono avere la maggioranza relativa in ufficio di presidenza per condurre la battaglia su vitalizi e, per fare questo, hanno bisogno di avere un vice e un questore, nonostante esprimano un presidente. Ironizza Matteo Renzi: "E' in atto il grande gioco della democrazia, quando lo facevamo noi si chiamava 'spartizione di potere' mentre ora si chiama 'espressione della volontà popolare'. 'Espressione della volontà popolare' is the new 'spartizione dei poteri'".

Le prossime saranno ore di trattative, solo dopo sarà possibile capire se il patto che ha già portato all'elezione di Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico avrà retto fino in fondo o meno.

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