rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Il prezzo della crisi

Consumi a picco nel 2012: -3%, peggiore dato della storia

I dati Confcommercio fotografano l'effetto della recessione: dal terzo trimestre 2007 al secondo di quest'anno la riduzione pro capite è stata del 6,5%. Tiene solo il settore telefonia-informatica

Tra il terzo trimestre del 2007, punto di massimo per l'economia italiana, e il secondo trimestre del 2012, i consumi pro capite degli italiani sono diminuiti in termini reali del 6,5%.

Non solo. Il 2012 dovrebbe presentare la peggiore variazione negativa della spesa reale pro capite della storia della Repubblica: oltre il -3%.

Lo rileva la Confcommercio nel "Rapporto sulle economie territoriali e il terziario di mercato" realizzato dall'ufficio studi.

"All'interno di questo perimetro fortemente recessivo, solo pochissimi settori di spesa (la telefonia e l'informatica) e solo un canale di distribuzione, il discount, tengono i livelli di fatturato reale del 2011. Si comprimono i redditi dei cittadini italiani e ciò, trasferendosi nella depressione dei consumi, colpisce tutto il sistema commerciale, soprattutto nelle componenti meno caratterizzate da efficienza di costo e capacità d'innovazione.

I DATI. Crisi e calo dei consumi si ripercuotono sui piccoli esercizi al dettaglio il cui stock, pari a poco più di 757mila unità nel 2011, è in diminuzione rispetto al 2010 (-0,1%); in flessione anche il fatturato di questa tipologia distributiva (-2,6% nei primi sei mesi del 2012), mentre cresce quello dei discount (+1,8%) e dei supermercati (+1,4%).

ANALISI REGIONALE. Molise (-1,9%), Friuli Venezia Giulia (-1,1%) e Liguria (-0,9%), sono le regioni che, nel complesso, registrano le maggiori "perdite" di esercizi; tra i comparti merceologici, spicca l'aumento nel settore delle apparecchiature informatiche e telecomunicazioni (con un +2,6% di esercizi), mentre si conferma lo stato di difficoltà dei negozi di mobili e arredamento che si sono ridotti dell'1,3% con punte di quasi il 2% al Sud e nel Nord-Est; prosegue lo sviluppo delle medie e grandi superfici, con minimercati e supermercati che aumentano prevalentemente al Centro e al Sud e ipermercati e grandi magazzini in espansione al Nord.

'NEW ECONOMY'. Rilevante, nel sistema distributivo italiano, il ruolo di altre tipologie di vendita che hanno raggiunto ormai un elevato livello di diffusione, come il commercio ambulante (oltre 175 mila imprese di cui quasi la metà al Sud), le imprese di e-commerce (+19% rispetto al 2010), e la vendita attraverso i distributori automatici (oltre 2 milioni di macchine installate in Italia).

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Consumi a picco nel 2012: -3%, peggiore dato della storia

Today è in caricamento