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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Regionali, Conte 'bastona' Salvini: "E' il grande sconfitto, citofonata indegna"

Il presidente del Consiglio ostenta tranquillità all'indomani del voto in Emilia Romagna e Calabria: "Nessuna instabilità per il governo". E attacca il leader della Lega

Ostenta tranquillità sulla tenuta del governo, dà una carezza al Movimento 5 stelle cercando di giustificare la cocente débâcle elettorale dei "grillini" e attacca pesantemente Salvini. Il premier Giuseppe Conte è un fiume in piena all'indomani del voto alle regionali in Emilia Romagna e Calabria. E parlando dei risultati con i cronisti nel piazzale antistante Palazzo Chigi, sembra volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa.

Nel mirino, manco a dirlo, c'è soprattutto il leader della Lega, suo ex alleato nel governo gialloverde.

Elezioni regionali, Conte contro Salvini: "E' il grande sconfitto, Lega in calo"

"C'è chi ha voluto fare di questo voto un referendum pro o contro il governo" e "proprio per questo comportamento che io giudico improprio, mi riferisco in particolare a Matteo Salvini, per me esce grande sconfitto da questo appuntamento elettorale. In realtà, le comunità locali hanno inteso questo come un referendum su di lui, quindi ne esce sconfitto", ha detto Conte. "Avevo intravisto, già qualche mese orsono, una parabola calante della Lega che appare confermata, non è primo partito né in Emilia Romagna né in Calabria", ha aggiunto il premier.

Conte, che a caldo non si era espresso sull'episodio, è intervenuto anche sulla citofonata di Salvini, con queste parole: "Si è manifestata un'altra modalità di fare politica, di fare spettacolo, la modalità di andare a citofonare, forse c'era chi voleva farlo anche qui a Palazzo Chigi. Lo dico ora che la campagna elettorale è finita: è indegno andare in giro a citofonare additando singoli privati cittadini, a torto o ragione non importa, come colpevoli di gravi comportamenti delittuosi. E' davvero inaccettabile, mi ricorda pratiche oscurantiste del passato: è un dare dell'untore che non possiamo accettare - ha proseguito - tantomeno da chi per 15 mesi ha fatto il ministro dell'Interno e aveva una grande responsabilità di perseguire quei reati di cui oggi si lamenta e ora ha una grande responsabilità come leader d'opposizione. Sono scorciatoie mediatiche che non possiamo accettare".

Piccata la replica di Salvini: "Leggo che anche oggi il signor Conte passa il tempo ad attaccarmi e a dire che deve lavorare per contrastare me e le destre. Gli ricordo che deve lavorare per il bene degli italiani, non perché odia qualcuno. Chi vive di rabbia e rancore vive male poverino, camomilla per Giuseppi!". 

Il premier ha commentato anche il pessimo risultato elettorale dei 5 Stelle, cercando di giustificare così la cocente débâcle: 

"Il M5s non ha conseguito risultati brillanti, questo è vero. Ma consideriamo tre aspetti: il primo è che il leader politico Luigi Di Maio si è dimesso proprio durante la campagna elettorale e ora c'è un reggente; secondo, il Movimento non ha una solida struttura territoriale" essendo un "Movimento, non un partito tradizionale; terzo, ricordiamoci che per questa scadenza elettorale c'è stata incertezza sul se presentarsi fino all'ultimo. Quindi si è arrivati a questa scadenza in una fase di chiara incertezza, quindi non dobbiamo essere ingenerosi sulla performance del Movimento".

Il premier, infine, ha ostentato sicurezza sulla tenuta del governo Pd-M5s dopo questo voto. Non ci saranno tensioni nell'esecutivo, ha assicurato: "I numeri in Parlamento sono diversi. E' improprio, l'ho sempre sostenuto e continuo a sostenerlo, attribuire significato politico a livello nazionale a una competizione elettorale territoriale".

"La prospettiva di governo è di più ampio respiro: noi dobbiamo lavorare per contrastare queste destre - ha continuato Conte - Mi auguro che si possa rafforzare sempre più un ampio fronte - poi potete chiamarlo come volete, 'progressista', 'riformista', 'alternativo alle destre'- dove possano trovare posto tutte le forze, pur con diverse sensibilità, che vogliono condurre una politica alternativa alle destre".

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