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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

L'appello di Cottarelli al Governo: "Non aumentate l'Iva per finanziare Flat tax"

L'ex premier incaricato Carlo Cottarelli lancia un monito al nuovo Governo Conte: "Difficile realizzare promesse, mai al mondo si è ridotto il rapporto debito pubblico/Pil facendo più deficit". Poi confida: "Avrei iniziato occupandomi degli sbarchi"

"Quale sarebbe stato il mio primo intervento se fossi diventato Presidente? Affrontare l'emergenza degli sbarchi". Ha risposto così l'ex premier incaricato Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici Università Cattolica, alle domande di Serena Bortone questa mattina in diretta ad Agorà, su Rai Tre.

"Sarei stato il Presidente del Consiglio di un governo che portava il Paese alle elezioni, quindi una cosa di quattro mesi. La cosa fondamentale, prima di tutto, sarebbe stata affrontare l'emergenza degli sbarchi, perché è un problema che stagionalmente diventa molto pressante durante l'estate. Quindi avrei cominciato a guardare cosa si poteva fare su quel fronte".

Per flat tax c'è il rischio aumento dell'Iva

"Per motivi psicologici sarebbe meglio non aumentare l'Iva" ha spiegato l'ex commissario per la spending review Carlo Cottarelli ai microfoni di Radio Capital.

"Se si vorrà introdurre la flat tax sarà inevitabile alzarla. Non la considero una soluzione saggia, non possiamo permetterci un taglio delle tasse di 50 miliardi senza limare altre spese ed evitare gli sprechi. Cinquanta miliardi sono tanti".

Cottarelli: "Con fine Qe spread non subirà rialzo"

Con la fine del programma di acquisto di titoli di Stato da parte della Banca centrale europea, ha poi detto Cottarelli, "non ci saranno effetti enormi, i tassi di interesse cresceranno gradualmente". "La scadenza del debito è lunga, non ci sarà un impatto immediato dalla crescita dei tassi. Bisogna invece fare più attenzione ai balzi dello spread", ha aggiunto Cottarelli.

Cottarelli: "C'erano timori per campagna elettorale sull'Euro"

Carlo Cottarelli ai microfoni di '6 su Radio 1' spiega come vi fosse una seria preoccupazione se - con nuove elezioni - il dibattito politico si fosse cristallizzato in tre mesi di campagna elettorale focalizzata inevitabilmente sulla questione dell'euro.

La sintesi del contratto tra Di Maio e Salvini (per chi non ha molto tempo)

Sull'ipotesi di un incarico a lui conferito alla guida di un ministero del nuovo governo a guida Giuseppe Conte, Cottarelli nega che vi sia stata quest'ipotesi sul tavolo e dichiara: "No, non c'è mai stata. Se ci fosse stata non avrei accettato perché ho detto che è un onore servire nel governo italiano, però bisogna essere d'accordo su certi obiettivi".

Cottarelli: "Rischio da crescita sostenuta da debito"

"Ci sono parti di programma che mi vanno benissimo - spiega Cottarelli - come la parte sulla corruzione, la lotta all'evasione fiscale, ma c'è questa idea fondamentale che per crescere di più si deve fare più deficit pubblico ma per un paese che ha un debito pubblico già alto è troppo rischioso".

"Non conosco paese al mondo che sia riuscito attraverso più deficit poi ad arrivare a ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil. Vediamo se queste idee funzionano".

Il libro dei sogni costa 100 miliardi: tutte le promesse sono debito

Sull'ipotesi che l'aumento del deficit possa attirare le manovre della speculazione internazionale, Cottarelli dichiara: "Nell'immediato spero di no. La cosa importante per il governo sarà di stare attenti, non solo a quello che fanno, ma quello che dicono, soprattutto rispetto alla questione della partecipazione dell'Italia nell'area dell'euro che per me deve essere fuori discussione visto cio' che e' successo negli ultimi giorni".

Sulla previsione di durata del nuovo esecutivo, l'ex Commissario alla Spending Review dichiara: "Dipende da quello che diranno e faranno. Sarà difficile realizzare tutte le promesse elettorali e poi dipende dal fatto che l'economia italiana possa essere colpita da shock. Noi siamo ancora fragili, dobbiamo muoverci per rendere l'economia piu' robusta, evitando uno shock dall'esterno".

Infine, sui progetti per il futuro, Cottarelli conclude: "Tornerò a fare il direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici e continuerò a insegnare all'Università Bocconi".

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