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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Italia

Salvini tende una mano a Berlusconi (ma anche alla fronda 5 stelle)

Il segretario della Lega apre ad un" patto per l'Italia del sì" anche ad una eventuale fronda del Movimento 5 stelle che potrebbe cercare spazio in caso di una eventuale partita elettorale

Un incontro tra i leader dei tre partiti di centrodestra - Salvini Berlusconi e Meloni - sarebbe in programma "nelle prossime ore". Lo ha annunciato il segretario della Lega in un'intervista a 'Il Giornale'. Il vicepremier ha anticipato come sarebbe sua intenzione proporre agli alleati "un patto per l'Italia del sì contro l'Italia del no".

Nel piano per disinnescare la possibilità di un governo istituzionale con maggioranze alternative, Salvini apre anche ad una eventuale fronda del Movimento 5 stelle che potrebbe cercare spazio in caso di una eventuale partita elettorale. "Oltre il vecchio centrodestra" spiega il vicepremier, "c'è Forza Italia, c'è Fratelli d'Italia e poi ci sono nuove realtà fatte da buoni sindaci e amministratori".

"Non è il momento di escludere ma di includere il più possibile. Penso anche ai governatori e ai tanti grillini positivi che abbiamo conosciuto. Non tutti i Cinque stelle sono come Fico o Di Battista".

E le condizioni? "Non chi è disponibile ad andare anche con Renzi, non chi mi ha insultato per mesi. Per il resto stendiamo un programma e presentiamoci uniti agli elettori", sottolinea ancora Salvini.

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Nell'infografica realizzata da Centimetri i seggi attuali per gruppo parlamentare al Senato e alla Camera. 

Padoan: "Rischio spread a 350 punti"

"Avrebbe dovuto trovare 40 miliardi circa, compresi i 23 per evitare l'aumento dell'Iva. Adesso, invece si prefigura uno scenario di sfondamento". Lo dice l'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan in un'intervista a 'La Repubblica'

"Stiamo tornando al quadro politico ed economico di qualche mese fa quando lo spread sfiorò i 350 punti. Le riduzioni di tasse promesse, l'eliminazione dell'aumento dell'Iva senza alcuna copertura porterebbe il deficit ben oltre il 3% del Pil facendo salire sensibilmente il debito. Sarebbe l'ennesima inversione a U, più pericolosa che mai vista la nostra debolezza".

A Padoan risponde il presidente leghista della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi confermando a La Stampa che la finanziaria di un eventuale governo salviniano è già pronta.

"Ci saranno il taglio dell'Irpef e blocco dell'Iva, ma il deficit starà al 3%". 

Per quanto riguarda un'eventuale intenzione di uscire dall'euro, Borghi rimarca il suo euroscetticismo: "Punto invalicabile è il bene per i cittadini italiani. E se non ci fanno fare le cose che riteniamo utili noi le facciamo lo stesso, a differenza di altri che invece partono già battuti e rassegnati a fare quello che ti dice l'Europa".

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