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Sabato, 20 Aprile 2024
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Istat: risparmi delle famiglie ai minimi dal '95. E diminuisce il potere d'acquisto

La propensione al risparmio delle famiglie raggiunge il valore più basso degli ultimi 17 anni. In calo anche la quota di profitto delle aziende

Non c'è giorno in cui non ci sia qualche campanello d'allarme sulla crisi. Oggi è il turno dell'Istat che ha diffuso l'indagine su reddito e risparmio delle famiglie e i profitti delle società. Quello che emerge, è un paese in piena crisi: nel 2011, infatti, la propensione delle famiglie al risparmio si è attestata al 12%, il valore più basso dal 1995, con una diminuzione dello 0,7% rispetto al 2010. Negli ultimi tre mesi del 2011 il dato registrato è stato del 12,1%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti, ma in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2010. E così nel 2011 il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è aumentato del 2,1%. Nell'ultimo trimestre dell'anno ha registrato un aumento dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell'1,1% rispetto a quello corrispondente del 2010.

In calo anche il potere d'acquisto - tenendo conto dell'inflazione - diminuito dello 0,5% nel 2011. Per quanto riguarda le società non finanziarie lo scorso anno la quota di profitto si è attestata al 40,4%, il valore più basso dal 1995, con una riduzione di 1,1 punti percentuali rispetto al 2010. Nel quarto trimestre, essa è stata pari al 40,3%, in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,9 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2010. Nel 2011 il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 22,3%, in lieve riduzione rispetto al 22,2% dell'anno precedente. Nell'ultimo trimestre si è attestato al 21,8%.

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