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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Genova

Genova, ora si può ricostruire: firmato il decreto

Il Capo dello Stato Mattarella ha firmato il decreto Genova che stanzia gli aiuti agli sfollati del ponte Morandi e i fondi per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera. Autostrade fuori dalla ricostruzione

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge per l'emergenza legata al crollo del Ponte Morandi a Genova. Il provvedimento potrà quindi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale, entrare in vigore ed iniziare l'iter parlamentare per la conversione in legge.

Il commissario straordinario è il sindaco di Genova Marco Bucci 

Come ricorda GenovaToday il decreto per far fronte all'emergenza dopo il crollo di Ponte Morandi aveva ricevuto la bollinatura della Ragioneria di Stato per le coperture finanziarie. Un documento già ampiamento contestato, 44 pagine con 47 articoli che illustrano gli "Interventi urgenti per il sostegno e la ripresa economica del territorio del Comune di Genova" (il capo 1 con i primi 11 articoli) e le disposizioni sulla "Sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti" (capo 2). Nella parte successiva, con altri tre capitoli, si affrontano tematiche legate invece a eventi sismici del centro Italia e ad altre situazioni di emergenza del nostro Paese.

"La durata dell’incarico del Commissario straordinario è di dodici mesi e può essere prorogata o rinnovata per non oltre un triennio dalla prima nomina".  Il Commissario avrà due vice e un ufficio di 20 persone.

Autostrade costretta a pagare

Nel decreto il "concessionario del tratto autostradale" viene ritenuto "responsabile dell’evento" perchè "responsabile del mantenimento in assoluta sicurezza e funzionalità dell’infrastruttura concessa" per questo dovrà "far fronte alle spese di ricostruzione dell’infrastruttura e di ripristino del connesso sistema viario, entro trenta giorni dalla richiesta del Commissario straordinario".

In caso di ritardi sui pagamenti

Se Autostrade non dovesse pagare o se dovesse tardare, lo Stato anticiperà 30 milioni annui dal 2018 al 2029. Soldi che arriverebbero dal fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale.

Autostrade fuori dalla ricostruzione

Il decreto conferma quanto dichiarato a più riprese dal vicepremier Di Maio e dal ministro Toninelli, ovvero che Autostrade per l'Italia non parteciperà alla ricostruzione del ponte. "Il commissario straordinario affida - si legge nel decreto - la realizzazione delle attività concernenti il ripristino del sistema viario, nonché quelle propedeutiche e connesse, ad uno o più operatori economici che non abbiano alcuna partecipazione, diretta o indiretta, in società concessionarie di strade a pedaggio, ovvero siano da queste ultime controllate o, comunque, ad esse collegate, anche al fine di evitare un indebito vantaggio competitivo nel sistema delle concessioni autostradali". Sono quindi esclusi anche gli altri attuali concessionari autostradali.

Assunzioni per far fronte all'emergenza

"Per far fronte alle necessità conseguenti all’evento, la Regione Liguria, la Città metropolitana di Genova, il Comune di Genova, previa autorizzazione del Commissario delegato per l’emergenza  (...) possono assumere, complessivamente per gli anni 2018 e 2019 con contratti di lavoro a tempo determinato, ulteriori unità di personale con funzioni di protezione civile, polizia locale e di supporto all’emergenza, fino a 250 unità, in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale previsti dalla normativa vigente". Via libera quindi ad assunzioni per fare fronte all'emergenza. 

Interventi per imprese, commercianti e professionisti

Sono previste anche misure di supporto a imprese, professionisti, artigiani e commercianti con sede o unità locale ubicate nella zona rossa che "nel periodo dal 14 agosto 2018 alla data di entrata in vigore del decreto hanno subito un decremento del fatturato rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2017, è riconosciuta, a domanda, una somma fino al 100 per cento del predetto decremento e nel limite massimo di euro 200.000".  

A sostegno delle imprese colpite dal crollo del ponte, sarà infatti costituita una zona franca. Le imprese che hanno "la sede principale o una sede operativa all'interno della zona franca (...) e che hanno subìto a causa dell’evento una riduzione del fatturato almeno pari al 25 per cento nel periodo dal 14 agosto 2018 al 30 settembre 2018, rispetto al corrispondente periodo dell'anno 2017" potranno richiedere al Comune di Genova diverse agevolazioni ed esenzioni da imposte e dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

Trasporto pubblico e locale

Il decreto prevede interventi per favorire le misure a sostegno del trasporto pubblico locale: Saranno infatti stanziate, a favore della Regione Liguria risorse straordinarie "nella misura di 500.000 euro per l’anno 2018 e 23.000.000 di euro per il 2019 da destinare al finanziamento dei servizi di trasporto aggiuntivi per fronteggiare le criticità trasportistiche conseguenti all’evento, per l’efficientamento dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale già attivati nonché per garantire l’integrazione tariffaria tra le diverse modalità di trasporto nel territorio della città metropolitana di Genova". Inoltre "Al fine di assicurare servizi di trasporto aggiuntivi per fronteggiare le criticità trasportistiche conseguenti all’evento, sono attribuite alla Regione Liguria risorse straordinarie nella misura di euro 20.000.000 per l’anno 2019 per il rinnovo del parco mezzi utilizzati nella città metropolitana di Genova". 

Previsti inoltre fondi per misure in favore degli autotrasportatori costretti a percorrere tratti autostradali aggiuntivi a causa dell'emergenza. 

Aiuti al porto

Stanziati anche 30 milioni di euro per il Porto, dove viene istituita anche la "Zona Logistica Semplificata - Porto e Retroporto di Genova comprendente i territori portuali e retroportuali del Comune di Genova, fino a includere i retroporti di Rivalta Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Piacenza, Castellazzo Bormida, Ovada Belforte, Dinazzo e Melzo e Vado Ligure".

Le coperture

La spesa per demolizione e ricostruzione è stata stimata in 360 milioni di euro, ma è soggetta a variazioni perché dipenderà dagli interventi e dal progetto che verrà scelto dal commissario straordinario. Complessivamente il decreto prevede spese per 645 milioni di euro.

Terzo Valico 

Manca nel decreto il riferimento al Terzo Valico per collegare Liguria e Piemonte, una scelta che ha acceso le polemiche politiche. 

I tagli rispetto alle prime bozze

Tanti sono stati comunque i tagli rispetto a quanto era previsto nelle prime bozze del decreto: i fondi per il porto scendono da 90 a 30 milioni, così come quelli per il trasporto pubblico locale, da 80 a 20 milioni per il 2018. Nè viene fatto cenno al Terzo Valico, per collegare Liguria e Piemonte.

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