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Sabato, 20 Aprile 2024
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Di Battista torna in Italia... più sovranista che mai

"Tornerò a Natale, abbiamo già fatto il biglietto. Vediamo poi che succederà". L'annuncio del più giacobino dei leader del Movimento 5 stelle scuote l'alleanza di governo: così Di Battista può cambiare il precario equilibrio tra Salvini e Di Maio

Nazionalizzare Autostrade (e ci sarebbe da chiedersi perché Aspi sì e le altre concessionarie no), i Benetton "estromessi da ogni cosa" (con una legge ad familiam?), battaglia contro "capitalismo e bancocrazia": a 60 giorni da Natale Alessandro Di Battista ha inviato la sua (video)letterina dal Sudamerica all'annuale kermesse pentastellata annunciando il suo ritorno in Patria e "alla battaglia".

"Tornerò a Natale, abbiamo già fatto il biglietto. Vediamo poi che succederà. Non pensavo che mi mancasse così tanto la battaglia"

L'annuncio del pasionario pentastellato giunge dopo la schiarita dei rapporti tra Di Maio e Salvini dopo il condono-gate inserito nel decreto fiscale. Protagonista nella passata legislatura, volto della crociata 5 stelle contro la riforma costituzionale voluta da Renzi, appena un anno fa aveva annunciato di volersi prendere una pausa dalla politica attiva non ricandidandosi alle elezioni del 4 marzo scorso e intraprendendo un viaggio nelle Americhe con la famiglia tempestando i social di video e foto con passeggino e pargolo in bella mostra. 

"Ho studiato un sacco di fenomeni, ho scritto molte cose, ho vissuto la vita che volevo vivere. Io, Sahra e Andrea torneremo giusto giusto per Natale"

Ma tornerà per far cosa? C'è già chi lo vede pronto per sostituire Virginia Raggi a Roma qualora arrivasse il prossimo 10 novembre la sentenza di condanna della sindaca a processo per falso nell'affare delle nomine dei fratelli Marra. Molti sono convinti che sarà assolta, ma in ogni caso nel 2021 (fra poco più di due anni) si terranno nuove elezioni capitoline e al Movimento serve un nome forte per poter arginare le mire del Carroccio sull'Urbe. 

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Già, perché la Lega fa man bassa di consensi dal Nord al Sud dello Stivale. Le ultime elezioni in Trentino confermano la tendenza già mostrata dai sondaggi con il partito di Salvini capace di sfondare a Bolzano e Trento. 

E i 5 stelle potrebbero giovarne dall'attivismo di Di Battista così svincolato da legami istituzionali soprattutto per contenere il movimentismo dei colleghi di governo leghisti. Potrà rappresentare un problema per la tenuta del Governo? Per molti Di Battista è il vero leader dell'ortodossia grillina insieme a Fico capace di movimentare il temperamento doroteo dell'attuale leader pentastellato Di Maio: al presidente della Camera farebbe riferimento una fronda interna al Movimento che si è resa inoltre protagonista di un'opposizione interna alla maggioranza con la firma di decine di emendamenti al decreto Salvini su sicurezza e immigrazione.

"Se torna e dà una mano al governo del cambiamento e al suo Paese, sono solo contento" scantona il leader della Lega, Matteo Salvini.

Quando nel dicembre 2014 Di Battista faceva campagna per la "sovranità monetaria"

Inseguito dall'ombra ingombrante del padre Vittorio, imprenditore che non ha mai nascosto la sua vicinanza al fascismo ("Se mi fanno governare sei mesi risolvo tutti i problemi dell'Italia") e capace di oopporsi ai diktat di Grillo (Lui è contro lo ius soli, io a favore. E alla fine decidono i cittadini"), Di Battista ha preannunciato di volere portare in Italia la sua dote di esperienza acquisita in questi mesi trascorsi sopratutto in America Latina. 

"Dobbiamo concentrarci da un lato su politiche ambientali innovative, dall'altro lato per la ripresa di fette di sovranità"

A Maggio le elezioni europee ridefiniranno i pesi specifici dei partiti di governo, e -checchè si indichi sempre l'orizzonte dei 5 anni- anche di Governo. Lo abbiamo visto settimana scorsa, l'alleanza è più fragile di quanto annunciato dai leaderissimi dei due schieramenti avversari-alleati.

Di Battista: "A Natale arrivo, mi manca la battaglia"

"L'Italia è sotto attacco" scrive Alessandro Di Battista (M5s), in un lungo post su Facebook, una pagina dal diario della motocicletta versione 2018.

"È in giocola speranza che milioni di cittadini ancora hanno nei confronti della politica la quale deve ribadire il suo primato rispetto alla grande finanza"

Di Battista guarda di nuovo alle banche e al capitalismo finanziario come il nemico additando quella che chiama Bancocrazia come "la forma più moderna di Stato totalitario"

"Il problema è che per la prima volta si è deciso di tirare fuori denari per ripristinare alcuni diritti economici e sociali dei cittadini e non per garantire le solite entrate alle banche d'affari"

Per Di Battista è necessaria una ribellione democratica e di partecipazione: cittadini al centro per accordare un supporto ad un "governo che possa realizzare autonomamente, le proprie politiche".

Toni da campagna elettorale permamente e che anticipano i temi dei prossimi mesi: vale la pena ricordarlo, dopo la risposta di Tria alla commissione europea e in attesa del giudizio delle agenzie di rating, il Parlamento si appresta a discutere il disegno di legge di bilancio per il 2019 con la spada di Damocle di una possibile procedura di infrazione da parte dell'Ue. 

Da qui al 31 Dicembre saranno i temi da campagna elettorale a tornare a tamburo battente, con un "astro di ritorno" in più pronto a giocare il ruolo di centravanti per contrastare lo strapotere di Salvini. 

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Una foto postata da Alessandro Di Battista sul suo profilo Facebook

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