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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Italia

Di Maio chiama l'Infinity War: "Elezioni subito" (M5s ha i numeri per bloccare tutto)

Tramonta la convinzione di un governo a trazione M5S, Di Maio si prepara a un'opposizione durissima se dal nuovo giro di consultazioni dovesse prendere forza l'ipotesi di un esecutivo di scopo. I numeri in parlamento precludono un "governissimo"

Governo di tregua? Nemmeno a parlarne. Il M5S si prepara a un'opposizione durissima, anche se, dal nuovo giro di consultazioni del Presidente Sergio Mattarella fissato per lunedì prossimo, dovesse prendere forza l'ipotesi di un esecutivo di scopo per uscire dalle secche.

È c'è un'immagine che va oltre mille dinieghi, è la locandina del film 'Avengers', la pellicola scritta e diretta da Joss Whedon e basata sull'omonimo fumetto della Marvel Comics che mette insieme alcuni supereroi per salvare la terra e il genere umano: in queste ore sta rimbalzando sui cellulari dei parlamentari grillini per invitarli a tornare 'di lotta', dopo l'illusione di un Movimento di governo, "pronti a un'opposizione che sarà chirurgica", spiega un senatore di vecchio corso.

L'M5s ha i numeri per bloccare ogni esecutivo di scopo

Con 330 parlamentari all'attivo, e le presidenze di diverse commissioni che, visti i numeri, spettano al Movimento, "possiamo davvero metterci di traverso e rendere la vita impossibile a un eventuale governo o governissimo", il ragionamento. Al Quirinale lunedì i 5 Stelle, capitanati da Luigi Di Maio che oggi alle 18.30 tornerà a riunire i direttivi di Camera e Senato, rinnoveranno la loro richiesta di tornare al voto.

Da qui non ci si muove, tramontata ormai la convinzione di un governo a trazione M5S. "Abbiamo aperto al Pd per senso di responsabilità e per rispetto nei confronti di Mattarella - spiegano dall'inner circle del capo politico - ci siamo spinti al massimo nonostante la base fosse tutta contro. Noi, a differenza di Pd e Lega, abbiamo la coscienza pulitissima, il Capo dello Stato non può chiederci di andare oltre".

E anche alle sirene della Lega che ancora suonano, i 5 Stelle restano e resteranno sordi: "tornare al tavolo ora - spiega un parlamentare molto vicino a Di Maio - vorrebbe dire farlo in un ruolo subalterno, rinunciando alla premiership e sedendosi al tavolo con Berlusconi: per noi non esiste al mondo".

La convinzione che prende piede nel Movimento è che, in realtà, ci sia un accordo per arrivare a un governo per le riforme che avrà l'appoggio di Lega, Pd e Fi, lasciando fuori il M5S e sabotando l'ipotesi di un governo guidato da Di Maio, come spiegato dallo stesso capo politico del Movimento ieri a 'Porta a Porta'. Va in questo senso anche la mail indirizzata ieri dallo stesso Di Maio ai parlamentari 5 Stelle.

Ora si lavora a pancia bassa per ricompattare la base e i gruppi parlamentari, dove alcune frange covano malcontento e sperano che dalla debacle possa arrivare l'assist per disarcionare Di Maio dalla leadership. Ma Beppe Grillo e Davide Casaleggio sono con lui, pronti a tutelarlo e a difenderlo dall'eventuale 'fuoco amico'. "Del resto - ragiona più di un parlamentare grillino in Transatlantico - se al posto suo ci fosse stato chiunque altro, da Di Battista a Taverna allo stesso Fico, le cose non sarebbero andate diversamente: la volontà era quella di sabotare un governo M5S. E ci sono riusciti".

Nel Movimento 5 Stelle si apre il caso Lazio

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