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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Da Grillo ad Appendino, lo stato maggiore del M5s blinda Di Maio: "Deve andare avanti"

A poche ore dal voto si moltiplicano gli endorsement a sostegno del capo politico. Il fondatore dei 5 Stelle: "Continui la sua battaglia". Poche le voci contrarie, ma pesa il silenzio di Di Battista. Secondo i retroscena Salvini sarebbe pronto a rompere in caso di vittoria della 'sinistra M5s"

Beppe Grillo sta con Luigi Di Maio. Con un post sul suo blog, il fondatore del M5s si schiera con il capo politico del Movimento dopo la decisione da parte dello stesso Di Maio di rimettere il suo ruolo di leader del partito nelle mani degli iscritti. La batosta alle europee ha lasciato il segno, ma Grillo non ha dubbi: Di Maio "deve continuare la battaglia che stava combattendo prima". "La diffusione di dichiarazioni che discutono della delusione scaturita dalle urne, come se fosse un calo delle vendite per una multinazionale, è un ferita per me" scrive il "padre" del Movimento. "Luigi non ha commesso un reato, non è esposto in uno scandalo di nessun genere. E’ già eccessiva questa giostra di revisione della fiducia".

M5s, Grillo: "Chi lavora battuto da un personaggio virtuale come Salvini"

Il fondatore del M5s tenta poi un’analisi del risultato elettorale: "Forse può sembrare incredibile che una persona, che ha cercato in tutti i modi possibili di portare a casa risultati nel mondo reale, perda strada rispetto ad un personaggio unicamente virtuale, ma è quello che è successo: svolazzare nei cieli del paese parlando di immigranti che non partono quasi più da un pezzo ha riscosso più simpatie rispetto al lavoro che la nostra parte di 'governicoli' ha realizzato". Per Grillo "siamo di fronte ad un fenomeno di rigetto dell’Italia peggiore nei confronti del movimento: si vince e si perde insieme quando la minaccia non viene da dentro , deve restare chi è ancora in gara, nessuna espiazione".

Di Maio dunque chiede il sostegno della sua base. Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 20 del 30 maggio. La piattaforma scelta è ovviamente "Rosseau". La domanda a cui rispondere è: "Confermi Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle?".

Le critiche di Paragone a Di Maio

Il risultato sembra piuttosto scontato: tra i big del Movimento, l’unico ad aver apertamente messo in discussione il ruolo di Di Maio è il solo Gianluigi Paragone che in un’intervista rilasciata al Corsera ha commentato così la debacle del 26 maggio: "Abbiamo perso tutti, anche io. Ma il M5s è passato dal noi all'io. Finché si scriveva con la minuscola, l'io andava anche bene. Ma si è cominciato a scriverlo con la maiuscola. Se vuoi fare Superman, devi dimostrare di esserlo".

"A 32 anni - ha aggiunto - non puoi fare il capo della prima forza del Paese, il vicepremier, il ministro dello Sviluppo economico e il ministro del Lavoro".

Secondo vari retroscena nel Movimento è partita una vera e propria fronda di chi vuole che Di Maio lasci qualche incarico. Ma per ora in pochi hanno scelto di uscire allo scoperto: oltre a Paragone tra i bastian contrari ci sono il capogruppo alla Regione Lazio Roberta Lombardi e la senatrice Elena Fattori.

Da Appendino a Sibilia: "Avanti con Di Maio"

Di Maio però resiste e ha dalla sua tutto lo stato maggiore del Movimento, da Grillo alla sindaca di Torino Chiara Appendino. "Ci sono ancora troppe cose da portare avanti per la comunità, nel Paese e a Torino. Per questo confermerò lamia fiducia a Luigi Di Maio. La forza di una squadra si vede nei momenti di difficoltà", scrive la prima cittadina torinese. Per Carlo Sibilia, ora all'Interno ma un passato nel direttorio con Di Maio, "in questo momento di sicuro non ci sono alternative a Luigi", "che si è speso come un dannato pur dovendo ricoprire molteplici ruoli. Ruoli che ha ricoperto con serietà e successo, sui quali nessuno ha detto una parola ieri e non vedo perché debba farlo oggi".

Gli endorsment su facebook a sostegno del capo politico

A poche ore dal voto si moltiplicano gli endorsement a sostegno del capo politico. "Da Beppe arrivano le considerazioni indiscutibilmente condivisibili" scrive su Facebook Barbara Lezzi, ministro per il Sud ed esponente del M5S, commentando il post di Beppe Grillo a sostegno di Luigi Di Maio. "Mi sembra scontato: da parte mia la fiducia a Di Maio è assoluta e totale'' commenta il ministro della giustizia Bonafede.

"Per quanto mi riguarda si riparte dalla guida di Luigi Di Maio, che ha la mia piena fiducia" scrive il presidente del gruppo M5s alla Camera Francesco D’Uva.

Michele Gubitosa, imprenditore eletto alla Camera in uno dei collegi uninominale, su Fb ricorda i risultati messi a segno. "Capisco lo shock del voto - scrive - ma ricordiamoci di Reddito, Quota 100, Pensione di cittadinanza, Sanità trasparente, Spazzacorrotti. E tanto altro. Si vince e si perde insieme. Luigi Di Maio è il leader che ci ha permesso di fare tutto questo. Io voterò Sì! Si continua insieme a lui come capo politico".

Gli fa eco la collega Vittoria Baldino: "Umanamente mi dispiace che venga gettato fango su una persona che si è sempre battuta e che non si è mai risparmiata per il Movimento e peril nostro Paese. Non è giusto. Chi lo conosce bene sa il suo valore e sa che questa è la realtà dei fatti".

Il post di Di Battista

E Di Battista? Questa mattina, con un lungo post su facebook, l’esponente del M5s ha chiesto ad attivisti e parlamentari di continuare a sostenere il Movimento. "Anche ai miei ex-colleghi, eterni fratelli di mille battaglie dico alcune cose. La prima è che chi è in difficoltà va sempre sostenuto. Va sostenuto dicendogli in faccia cosa non è andato bene e proponendo idee e cambiamenti. Io l'ho fatto, ovviamente, anche in queste ore". "Poi vi dico un'altra cosa: ‘state tranquilli, ce la faremo anche questa volta. Basta mantenere la barra dritta. La Lega ha vinto le elezioni? Amen. Quelle che danno i numeri in Parlamento le abbiamo vinte noi. Quindi, come sempre, si vota ciò che è giusto e si bloccano le porcate".

Da Di Battista però nessun endorsment esplicito nei confronti del capo politico. Di Maio non viene neppure nominato direttamente. E del resto non è un segreto che la linea che vorrebbe tenere l’ex parlamentare sia ben più barricadera di quella dell’attuale leader dei 5 Stelle.

Il retroscena: se vince la sinistra del M5s il governo rischia

La questione della leadership insomma investe tutto l’esecutivo. Lo stesso Salvini oggi avrebbe confidato ai suoi che "il governo dura fino a quando si possono fare le cose scritte nel contratto". "Ma - ha aggiunto, ed è questa la novità del giorno - serve che non passi la linea Di Battista e che dal M5S la smettono di attaccare e dire no".

Davanti ai giornalisti però è stato più diplomatico: "Capisco le ore e i giorni che stanno vivendo gli amici dei Cinquestelle, quindi non mi permetto di commentare le scelte altrui". Nessuno comunque dubita che il ministro dell'Interno punti su Di Maio, preferendo di gran lunga le aperture registrate nelle ultime ore da parte sua, ad esempio su flat tax, autonomia e decreto sicurezza. Un suo passo indietro, con conseguente avanzata della 'sinistra' M5S riaprirebbe di nuovo la discussione su temi 'caldi', a partire proprio dal dl sicurezza bis, cosa che via Bellerio vuole assolutamente evitare, fino a quello dell'autonomia.

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