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Mercoledì, 24 Aprile 2024
POLITICA

Mario Monti lascia, lo spread si impenna

E' il lunedì nero della Borsa dopo le dimissioni annunciate dal premier. Il differenziale Btp-Bund torna a salire. E il Prof pensa al ritorno in campo

Le turbolenze della politica italiana, con l'annuncio della candidatura di Silvio Berlusconi e le dimissioni anticipate del premier Monti, hanno scatenato la reazione (negativa) dei mercati. Piazza Affari ha aperto in ribasso dell'1,95% a 15.388 punti, per poi ulteriormente ampliare le perdite fino a cedere il 2,3%. Il differenziale tra Btp e Bund decennali ha sfondato la soglia dei 350 punti base, toccando quota 355, con il rendimento del decennale italiano balzato al 4,78%.

ALFANO SI DIFENDE - E fioccano le polemiche sull'effetto delle dimissioni di Monti e delle responsabilità. Il segretario del Pdl Angelino Alfano ha sottolineato che non è stato il Pdl a "drammatizzare la situazione". "Con le dimissioni siamo passati dall'ipotesi di voto il 10 marzo all'ipotesi di elezioni il 24 febbraio, appena due domeniche prima. Non mi pare ci sia questo dramma e non siamo stati certo noi a volerlo. Ecco perchè sono risibili le accuse di irresponsabilità da parte di Casini e Bersani. Se vogliono cinguettare tra di loro continuino pure a farlo", ha affermato il segretario del Pdl Angelino Alfano in una intervista al "Corriere della Sera" nella quale precisa che nel suo discorso alla Camera che ha provocato la decisione del premier Mario Monti di dimettersi "c'era l'indicazione di fare le cose necessarie e andare al voto il 10 marzo, nient'altro".

Solo una settimana fa lo spread era sceso sotto la soglia dei 300 punti, toccando i minimi degli ultimi 9 mesi. Poi la risalita giovedi e venerdì scorso in scia allo strappo del Pdl che ha di fatto staccato in anticipo la spina dell'esecutivo. I mercati temono che il prossimo Governo non rispetti l'agenda Monti e le sue riforme e, nonostante le elezioni saranno anticipate solo di un mese, a pesare è lo scenario di incertezza politica dell'Italia che si avrà da qui a febbraio.

Alfano ha poi confermato di avere sentito nelle ultime ore Monti con cui i rapporti sono sempre stati improntati a "cordialità e gentilezza": "Abbiamo avuto parole di rispetto nei confronti di Monti e siamo convinti che rimanga una risorsa preziosa per la Repubblica. Questo non può farci velo nel giudizio: in questo anno alcune cose sono state sbagliate e secondo me gliele ha fatte sbagliare il Pd".

MONTI TORNA IN CAMPO? - Dopo l'annuncio delle imminenti dimissioni, intanto, per Mario Monti questa è l'ora del silenzio. Ma un silenzio denso di promesse e sottintesi. Scenderà in campo con un partito suo? Con una lista di cui già circola il nome, "Monti per l'Italia?". Il polo centrista attende. Lui non scioglie la riserva, ma per il momento osserva. Intanto, oggi a Oslo incontrerà i capi europei e nei prossimi giorni terrà gli occhi sulle mosse in Parlamento. Secondo un calendario concordato con il Quirinale, tra il 17 e il 21 dicembre si dovrebbe arrivare allo scioglimento delle Camere e alle dimissioni da Palazzo Chigi. Fino alle elezioni, probabilmente nella seconda metà di febbraio. Proprio intorno al Natale, il Prof potrebbe tirar fuori il coniglio dal cilindro, magari assumendo la guida di un polo centrista e determinare così una novità di rilievo nel panorama politico italiano, dominato per un ventennio da uno schema bipolare.

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