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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Gentiloni si dimette, ora la palla passa a Mattarella

Gentiloni ha dato le sue dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica che, come da da pressi, le ha accettate pregandolo di restare in carica per il disbrigo degli affari correnti. Consultazioni al via il 3 aprile

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è andato al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Eletti i presidenti delle Camere (auguri!), il governo ha dato le dimissioni e si occupa solo di 'affari correnti'. Voglio ringraziare ministre e ministri, tutto il governo. Sono orgoglioso di questa squadra, e onorato di aver servito l'Italia insieme", ha scritto Gentiloni su Twitter.

Via alle consultazioni dal 3 aprile

Poco prima Mattarella ha ricevuto i nuovi presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico. Il capo dello Stato potrebbe sulla carta avviare gli incontri con i presidenti di Senato e Camera, con l’ex presidente della Repubblica e con i gruppi parlamentari già da venerdì 30. Ma è venerdì santo. E allora tutto dovrebbe più probabilmente essere rimandato a dopo Pasqua. Perchè avviare l’iter per la ricerca di un nuovo governo il venerdì di passione potrebbe non sembrare ad alcuni una scelta adeguata. Ecco allora che si partirà il primo giorno utile dopo le festività pasquali: martedì 3 aprile.

Regge l'accordo centrodestra-M5S: Casellati eletta al Senato, Fico alla Camera 

Saranno comunque giorni utili per Mattarella i prossimi. Il presidente osserverà con grande attenzione la maggioranza (centrodestra-M5S) che ha permesso l’elezione, senza inciampi, di Casellati e Fico per capire se gli accordi di queste ore possano essere utilizzati come maggioranza o almeno come base di partenza per il governo. L’accelerazione che si è avuta nell’elezione dei presidenti non può che far piacere a Mattarella ma non cambia (e di fatto non può cambiare, visti gli adempimenti da svolgere) il calendario, sia pure informale, che si va ripetendo da giorni.

Salvini e il "Carroccio a Cinquestelle" per lanciare l'opa sul centrodestra 

C’è la consapevolezza che le distanze fra i programmi di M5S e di centrodestra (per non parlare di quanto sostenuto in maniera autonoma da Matteo Salvini) sono notevoli. Un esempio su tutti: flat tax sostenuta al Nord dal FI-Lega-FdI e reddito di cittadinanza rilanciato con forza dai grillini al Sud. Due misure di grande impatto sui conti pubblici che sembrano essere in contrasto l’una con l’altra. Ecco allora l’impegno, la mission del Colle nei prossimi giorni: osservare le dinamiche all’interno degli schieramenti e fra gli schieramenti e cercare di capire se l’accordo raggiunto in queste ore terrà. O se sarà stato solo un fuoco di paglia.

I numeri del governo Gentiloni

Entrato in carica il 12 dicembre 2016 il governo guidato da Paolo Gentiloni si colloca nel gruppo, molto numeroso per la verità, degli esecutivi più brevi: è durato ad oggi 466 giorni come il governo De Mita del 1988-89. Ventunesimo posto nella classifica della ‘longevità’ degli esecutivi che vede ai primi tre posti il governo Berlusconi II con 1412 giorni (2001-2005), il Berlusconi IV con 1287 giorni (2008-2011) e il Craxi I con 1093 giorni (1983-1986). Al quarto posto il governo Renzi con 1024 giorni (2014-2016).

In un anno a Palazzo Chigi, prima dello scioglimento delle Camere per la campagna elettorale – che comunque non l’ha visto dimissionario – il governo Gentiloni ha approvato 85 leggi (una ogni quattro giorni), di cui 24 di iniziativa governativa (per lo più conversione di decreti legge) ed è ricorso oltre 30 volte al voto di fiducia. Tra i provvedimenti più importanti di natura parlamentare c’è la legge elettorale, il Rosatellum bis, approvata con otto fiducie tra Camera e Senato e l’introduzione nell’ordinamento italiano del reato di tortura. Sono stati approvati, inoltre, sotto il governo Gentiloni il decreto Salva risparmio, la cancellazione dei voucher, il Codice del terzo settore, la riforma del procedimento penale, l’aggiornamento – dopo 15 anni – dei Lea, i livelli essenziali di assistenza del Servizio sanitario pubblico, il ddl povertà che introduce il reddito di inclusione, il decreto che ha reintrodotto l’obbligatorietà dei vaccini, il biotestamento.

Quirinale, consultazioni il 4 e 5 aprile

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