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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Caos Lazio: Polverini, ipotesi dimissioni

La governatrice a colloquio con il premier Monti in serata. E mentre Alemanno chiede "un azzeramento totale del Pdl", i consiglieri regionali di Pd, Idv e Sel hanno rassegnato le dimissioni. Decisiva la posizione dell'Udc: se i centristi lasciano, cade il Consiglio

ROMA - Renata Polverini sarebbe nuovamente tentata dall'ipotesi dimissioni. La bufera sembrava alle spalle, dopo i discorsi della governatrice in Regione, le teste saltate nel Pdl e i tagli ai gruppi consiliari. I fragili equilibri della giunta regionale laziale, invece, rischiano di saltare dopo lo scandalo dei fondi gestiti "in allegria".

Due i colpi di scena nella giornata di ieri: Polverini ha ritenuto opportuno un confronto con il premier Monti - tenutosi in tarda serata - mentre i consiglieri di opposizione hanno rassegnato le dimissioni nel tentativo di far sciogliere il Consiglio regionale.

ALEMANNO CHOC: "AZZERARE IL PDL" - VIDEO

VERTICE MONTI-POLVERINI - Renata Polverini ha incontrato nella serata di ieri il presidente del Consiglio Mario Monti per informarlo della situazione che si è verificata in Regione, come la stessa governatrice ha dichiarato in una nota. La maggioranza del consiglio regionale si è schierata compatta a suo sostegno giudicando "infantile" l'atteggiamento della minoranza, con il Pd in testa, che ha avviato la raccolta delle firme per le dimissioni. "Ho chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, un breve incontro per informarlo della situazione che si è verificata in Regione; mi sembrava corretto farlo considerato che il Lazio è una realtà certamente non marginale sotto il profilo economico e istituzionale del nostro Paese", ha dichiarato Polverini in un comunicato. "Il colloquio è stato cordiale come sempre e ringrazio il Presidente per avermelo accordato".

L'APPOGGIO DELLA MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA - "La maggioranza della Regione Lazio - si legge invece nella nota dei capigruppo della maggioranza della Regione - giudica infantile l'atteggiamento di una minoranza che, prima vota con noi provvedimenti essenziali per restituire moralità e credibilità alla politica, per poi tentare di oscurarli con un'incomprensibile dietrofront rappresentato dalla sceneggiata delle finte dimissioni, miranti esclusivamente a placare l'ansia propagandistica dei loro partiti. La maggioranza - prosegue la nota firmata da Chiara Colosimo (Pdl) Mario Brozzi (Lista Polverini), Francesco Carducci (Udc), Francesco Storace (La Destra), Antonio Paris (Gruppo Misto), Rocco Pascucci (Mpa), Francesco Pasquali (Fli), Olimpia Tarzia (Politica Etica Responsabilità) - è orgogliosamente al fianco di una Presidente di Regione onesta e determinata, incitandola a proseguire nell'incisiva azione di governo fin qui svolta".

LE DIMISSIONI DEI CONSIGLIERI D'OPPOSIZIONE - La partita giocata dall'opposizione punta allo scioglimento del Consiglio regionale. Questione di numeri. Per far decadere l'istituzione occorrono 36 consiglieri dimissionari (la metà più uno dei membri del Consiglio). A conti fatti, le firme sarebbero al momento 29. Decisivi i centristi dell'Udc: se lascia l'intero gruppo, il Consiglio decade e si va al voto.

L'UDC - A chiarire la posizione dei centristi, dopo che Rocco Buttiglione aveva invitato i consiglieri a dimettersi, è stato l'uomo forte dell'Udc romana, nonché assessore e vicepresidente della giunta regionale, Luciano Ciocchetti. Non solo non sono in vista dimissioni centriste ma, semmai, dovrebbero dimettersi "tutti i consiglieri che avessero usato i fondi in modo improprio, anche quelli del Pdl". Anche il leader Pier Ferdinando Casini ha parlato di "un disagio e malessere profondo" ed ha aggiunto di non sentirsi di dare consigli alla Polverini. E il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa osserva: "Chi chiede dimissioni faccia l'esame di coscienza". Poi aggiunge sibillino: "Bisogna assumere una decisione nell'interesse dei cittadini. Noi lo faremo nelle prossime ore".

CHI HA LASCIATO - "I 14 consiglieri del Pd, secondo quanto previsto dall'articolo 19 comma 4 dello Statuto della Regione Lazio, hanno firmato l'atto di dimissioni consegnandolo al capogruppo in Regione, Esterino Montino", fa sapere l'ufficio stampa del Pd presso il Consiglio regionale. A lasciare la poltrona alla Pisana sono: Esterino Montino, Bruno Astorre, Francesco Dalia, Tonino D'Annibale, Marco Di Stefano, Enzo Foschi, Carlo Lucherini, Claudio Mancini, Claudio Moscardelli, Giuseppe Parroncini, Mario Perilli, Umberto Ponzo, Francesco Scalia, Daniela Valentini. Dopo un'ora dall'annuncio dei consiglieri del Pd, anche gli altri consiglieri d'opposizione hanno firmato le loro dimissioni. I cinque rappresentati di IDV e i due di Sel a dimettersi sono: Claudio Bucci, Giovanni Loreto Colagrossi, Giulia Rodano, Anna Maria Tedeschi e il capogruppo Vincenzo Maruccio per l'IDV; Luigi Nieri e Filiberto Zaratti per SEL.

Il rappresentante dei verdi in Regione Lazio, Angelo Bonelli, annuncia: "Confermo la mia disponibilità a dimettermi, come avevo detto". "Noi Radicali andremo in Consiglio e vedremo che cosa fare. Alle 11,30 c'è una capigruppo, immagino che non incontrerò i consiglieri che si sono dimessi". Lo afferma il capogruppo radicale alla Regione Lazio Giuseppe Rossodivita. "Noi - aggiunge - vogliamo l'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, l'abolizione dei vitalizi per gli assessori e la riforma del sistema elettorale in senso uninominale per chiudere questo sistema che ha dato vita a questo schifo cioè il sistema della partitocrazia clientelare con le preferenze e lotteremo per questo. Se poi verificheremo domani - avverte Rossodivita - che all'appello mancano solo due firme per far decadere il Consiglio, allora le metteremo. Nel frattempo non ci tiriamo indietro da nulla e continuiamo a lottare". Del gruppo radicale, oltre a Rossodivita, fa parte Rocco Berardo.

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