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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

Come i nuovi diritti stanno cambiando la società italiana

Dalle unioni civili al biotestamento, è in atto un radicale mutamento sociale. Che però non piace a tutti

Con leggi come quelle sulle unioni civili o sul biotestamento, in questi ultimi anni l'Italia sta cambiando il suo dna sociale. E lo fa in un modo così subitaneo e radicale che fa assomigliare questa stagione di avanzamento a quella degli anni Settanta, quando furono approvate leggi epocali come quella sul divorzio (e poi respinto il referendum che ne proponeva l’abrogazione) e sull’aborto. Leggi che hanno mutato costumi sociali, comportamenti quotidiani, relazioni e gerarchie familiari. Non tutti sono, però, d'accordo su quanto i governi Renzi e Gentiloni hanno prodotto in tema di diritti: mettere in discussione la famiglia tradizionale, ad esempio, è considerato un primo smottamento di un ordine che finora ha garantito la tenuta del Paese.

In questa campagna elettorale, oscurato il tema dei diritti

Nonostante la questione incida concretamente sulla vita dei cittadini, in questa campagna elettorale agli sgoccioli nessuno o quasi ne parla e il tema dei diritti individuali sembra scomparso dai radar degli spot dei partiti, dei dibattiti televisivi, delle discussioni sul web. Eppure per decenni le battaglie sui diritti hanno infuocato piazze e giornali, hanno accompagnato e diviso l'Italia, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle assemblee pubbliche. Polemiche al vetriolo, lotte per obiettivi che sembravano irraggiungibili, diatribe col Vaticano e gli ambienti religiosi. E ora che molte di quelle battaglie hanno trovato un finale vittorioso, nessuno ne parla più.

Le leggi sui diritti civili che cambiano la società

Difficile fare una graduatoria di importanza di ciascuno dei provvedimenti approvati in questa ultima legislatura, ma senza dubbio quello sulle unioni civili ha rappresentato una svolta nel riconoscere, anche per la legge, l'esistenza nella società italiana di coppie 'non tradizionali'. Oggi, infatti, due persone dello stesso sesso si possono unire civilmente, con precisi diritti e doveri: assistenza reciproca morale e materiale; diritti ereditari; mantenimento in caso di scioglimento dell’unione;  ricongiungimento familiare e reversibilità della pensione. Ma nuovi analoghi diritti sono riconosciuti anche alle cosiddette coppie di fatto, persone cioè che vivono insieme senza il vincolo matrimoniale.

Unioni Civili, le piazze di Roma e Milano

La legge sul testamento biologico, attraverso lo strumento del consenso informato e delle disposizioni anticipate di trattamento, cerca di mettere fine all’accanimento terapeutico e alle conseguenti sofferenze che riguardano sia il malato che i suoi familiari. Da parte degli oppositori della legge si sostiene che sia una sorta di di eutanasia, dall'altra parte si replica che così si offre una libera scelta ai cittadini, degna di un paese civile.

Un provvedimento che non ha diviso ed ha invece trovato un'accoglienza positiva pressoché unanime è quello sul 'dopo di noi'. Permette invece di dare maggiore tranquillità per il futuro ai genitori di figli con gravi disabilità. Quando quei figli resteranno soli avranno un’assistenza e un sostegno garantiti.

Con il cosiddetto divorzio breve è possibile completare la risoluzione del matrimonio in un solo anno rispetto ai tre previsti dalla vecchia legge. Nel caso di separazione consensuale possono bastare anche sei mesi. Gli obbiettivi del legislatore è stato quello di diminuire i conflitti e le sofferenze in una situazione di per sé complicata, soprattutto se la coppia che si divide ha figli piccoli.

Unioni civili, a Napoli le prime coppie di fatto 'ufficiali'

Sempre riguardante la famiglia, è arrivata la legge sui minori non accompagnati, un provvedimento che tutela i bambini, e sono migliaia, che arrivano in Italia da soli, favorendo gli affidi nelle famiglie invece del ricovero in comunità. Una legge che l'associazionismo sociale attendeva tempo, salutata così da Save the Children: «Si tratta del primo provvedimento organico in Europa dedicato alla protezione dei minori non accompagnati, che noi associazioni ed organizzazioni abbiamo promosso e sostenuto, sin da quando è stato depositato, fornendo anche importanti contributi al testo, alla luce della nostra esperienza diretta con i minori non accompagnati. E’ un primo passo importante nella direzione della tutela di migliaia di bambini ed adolescenti che giungono da soli nel nostro territorio. L’auspicio è che questa legge possa essere di esempio anche per altri Paesi europei».

Infine, dopo trentatré anni dalla Convenzione dell’Onu che ne indicava la necessità, anche in Italia è stato introdotto il reato di tortura. Nessuno può provocare sofferenze o traumi in modo violento, tantomeno se si tratta di un pubblico ufficiale, in questo caso le pene sono ancora più severe.

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