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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Centrodestra, lo strappo sul governo di Mattarella: "Addio se Berlusconi lo vota"

"Se Forza Italia vota la proposta di Mattarella finisce l'alleanza con la Lega": l'avvertimento arriva da Giancarlo Giorgetti, capogruppo alla Camera della Lega

Berlusconi-Salvini, un'unione indissolubile, tanto da far saltare qualsiasi trattativa con il Movimento 5 Stelle per la formazione di un Governo. Ma adesso, a più di due mesi dalle elezioni, dopo una sequela di consultazioni che non hanno portato alcuna soluzione e con la prospettiva di un Governo neutrale e un voto anticipato, l'alleanza tra Lega e Forza Italia inizia a scricchiolare. A sancire il clamoroso divorzio nel centrodestra potrebbe essere il voto di Forza Italia all'esecutivo neutrale proposto da Mattarella, come confermato anche dalle parole di Giancarlo Giorgetti, capogruppo alla Camera della Lega: “Se Forza Italia votasse la fiducia al governo neutrale indicato dal Presidente della Repubblica, ciò metterebbe fine all'alleanza con la Lega. A Berlusconi chiediamo un gesto di responsabilità, di aiutarci a dare un governo politico al Paese”.

Per il leghista anche il voto anticipato non è un'ipotesi da considerare: “Votando a luglio c'è un rischio di astensione, ma siamo contrari al voto a settembre, perché bisogna dare presto un governo che rispetti i desiderata degli italiani”.

“Chiediamo di cercare di trovare una soluzione – ha aggiunto Giorgetti a Montecitorio - che abbiamo cercato anche in questi giorni per permettere la partenza di un governo politico e quindi una forma di coinvolgimento di Forza Italia che sia compatibile con la presenza di M5s”.

“Ci siamo presentati insieme a Berlusconi – ha ricordato – abbiamo preso i voti insieme a Berlusconi, è per questo motivo di coerenza che va oltre magari l’interesse e la logica che teniamo fede a questo impegno. Però lo sforzo che chiediamo a tutti, e anche a Berlusconi e a FI, è che forse c’è qualche soluzione che permette di rispondere alle attese degli italiani che per strada ci chiedono fare un governo politico che rispetti il voto del 4 marzo”.

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Telefonate tra Lega-M5s

“Stiamo lavorando, i pontieri della Lega stanno cercando ancora di lavorare per trovare una soluzione” e ci sono state con il M5s “telefonate fatte e ricevute”. Lo ha detto Gianmarco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato, ai microfoni di Radio Uno, aggiungendo: “Noi continuiamo a provarci, da ottimista penso sempre si possa riuscire a ragionare ancora”. “La gente per strada dice ‘siete dei pazzi, avete vinto le elezioni dovete governare, e vale anche per i Cinque stelle”, ha spiegato Centinaio, che si è detto ancora ottimista sulla possibilità di trovare un accordo in extremis con Di Maio. Quanto al ruolo del capo dello Stato l’esponente della Lega gli rende “massimo rispetto. Mattarella è stato un arbitro irreprensibile, ha fatto quello che doveva fare, massima stima e rispetto per il lavoro fatto, ha avuto molta pazienza, le sta provando tutte. E’ stato un arbitro davvero molto molto imparziale, ora sta a noi”.

Il Governo neutrale e premier donna

La proposta di Mattarella, che rischia di far crollare l'intero centrodestra è quella di una fiducia a tempo determinato (fino a dicembre) con un Governo neutrale e possibilmente un premier donna. Del resto, ricorda parlando a giornalisti e telecamere al termine degli incontri coi gruppi parlamentari e con i presidenti delle Camere, “dai partiti è venuta più volte la richiesta di tempo per raggiungere intese”, e se “si formasse, nei prossimi mesi, una maggioranza parlamentare questo governo si dimetterebbe immediatamente per lasciare campo libero a un governo politico”. L’appello di Mattarella a una fiducia fino a dicembre discende dalla convinzione che un governo “elettorale”, dimissionario sin dalla nascita, non potrebbe risolvere il nodo politico dell’Iva, con “il rischio ulteriore di esporre la nostra situazione economica a manovre e offensive della speculazione finanziaria”.

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E anche, spiega il capo dello Stato, al timore “che a legge elettorale invariata in Parlamento si riproduca la stessa condizione attuale, con tre schieramenti nessuno dei quali con la maggioranza necessaria e con schieramenti probabilmente resi meno disponibili alla collaborazione da una campagna elettorale verosimilmente aspra e polemica”. Ma comunque chiarisce, alla fine della sua esposizione, di aver messo i partiti di fronte a “diverse opzioni” rispetto alle quali di fatto dovranno assumersi le loro responsabilità.

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Per evitare spiacevoli paragoni con il passato (con le esperienze dei governi Monti e Dini) il Presidente della Repubblica chiarisce che chiederà ai componenti del governo “di servizio” di non candidarsi alle successive elezioni politiche. I tempi per l’avvio di questo governo, elettorale per luglio/ottobre o a termine fino a dicembre, sono brevissimi: il presidente del Consiglio incaricato sarà convocato al Quirinale entro questa settimana.

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