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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Stati Uniti d'America

Donald Trump fa crollare i mercati: il dollaro a picco, le borse in tilt

A sorpresa la vittoria del tycoon repubblicano contro l'ex first lady democratica Hillary Clinton. Fondamentale l'affermazione in Florida, North Carolina e Ohio. I mercati nel panico per l'esito del voto statunitense: crolla Wall Street

STATI UNITI - Si è verificato ciò che nessuno credeva possibile: Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Battuta la candidata democratica, ed ex first lady, Hillary Clinton. Ad avvicinare il tycoon alla Casa Bianca sono state le affermazioni in tre stati chiave: la Florida, la North Carolina e l'Ohio.

MERCATI IN TILT - Immediate le reazioni dei mercati alla notizia del vantaggio del tycoon repubblicano: i mercati sono terrorizzati dal testa a testa tra Donald Trump e Hillary Clinton alle presidenziali americane, con la strada del magnate repubblicano verso la Casa Bianca che appare sempre più in discesa, sorprendentemente, visto che i sondaggi della vigilia davano in vantaggio, seppur risicato, l'ex First lady. La paura, molto concreta, è che si inneschi un effetto simile a quello provocato a giugno dalla Brexit, quando il risultato shock del referendum sull'uscita del Regno Unito dall'Unione europea aveva generato un'ondata di vendite sulle piazze di tutto il mondo.

La disperazione dei sostenitori di Clinton (Ansa)

CROLLANO DOLLARO E PESO MESSICANO - Il dollaro si sta indebolendo rispetto a tutte le principali valute, cedendo il 3,71% sulla divisa giapponese a 101,24 yen e con l'euro che si rafforza del 2,4% a 1,1289 dollari, la sterlina in aumento dell'1,35% a 1,2544 dollari e il dollaro canadese in aumento dell'1,7%. Fa eccezione il peso messicano, che rispetto alla divisa americana arriva a cedere quasi il 10%. Un biglietto verde è arrivato a comprare 20 peso messicani, un record: Trump ha promesso di costruire un muro lungo il confine tra Stati Uniti e Messico e intende rinegoziare il North American Free Trade Agreement, l'accordo commerciale tra Canada, Usa e Messico.

Donald Trump © Infophoto

LA SITUAZIONE - Nel frattempo, sono scattati i blocchi automatici sugli e-mini dello S&P 500, particolari contratti scambiati per lo più al Cme e con valore frazionario rispetto a quelli normali. Anche sullo S&P e il Nasdaq è arrivato lo stop alle contrattazioni dei future e non è dato sapere quando potranno ripartire. Questo lascia pensare che all'apertura, alle 15.30 italiane, i ribassi saranno molto significativi.

VOLANO I TITOLI DI STATO - Viceversa, i titoli di stato americani, uno degli investimenti considerati più sicuri, sono in deciso aumento, con i rendimenti decennali, benchmark del settore, che si avviano verso il calo giornaliero maggiore dalla Brexit, esacerbato appunto dai bruschi movimenti dell'overnight. I rendimenti decennali, benchmark del settore, si attestano al momento all'1,7657%, ma era scivolati fino all'1,746%, dopo essersi portati ieri all'1,896% sulla scia dell'ottimismo della vigilia su una possibile vittoria di Clinton.

SITO IMMIGRAZIONE CANADESE IN TILT - Effetto Trump non solo sui mercati finanziari ma anche sul sito dell'immigrazione del governo canadese. Evidentemente c'è chi sta pianificando di lasciare gli Stati Uniti per trasferirsi nella nazione vicina in caso di vittoria del candidato repubblicano alle elezioni presidenziali Usa, Donald Trump. Il sito www.cic.gc.ca da ore funziona a singhiozzo. Il primo ministro canadese Justin Trudeau aveva scherzato quando aveva detto di essere disposto a dare il benvenuto agli americani; ma la sua potrebbe rivelarsi una profezia. A febbraio disse che il Canada "dà sempre il benvenuto". Si stima che circa un milione di americani stia vivendo attualmente in Canada.

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