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Venerdì, 29 Marzo 2024
VERSO LE ELEZIONI

Sondaggi, l'ultimo giro e l'incubo pareggio

Dalla mezzanotte di oggi scatta il consueto divieto a pubblicare sondaggi. Tutti i dati: centrosinistra in testa ma senza i numeri al Senato, Pdl in crescita e boom di Grillo

ROMA - Oggi è l'ultimo giorno per i sondaggi elettorali. Da mezzanotte, infatti, scatta il consueto divieto a pubblicare le rilevazioni sulle intenzioni di voto degli italiani, per non  influire sul risultato finale. La normativa dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, però, sarà probabilmente aggirata perché basta che un rilevamento venga pubblicato su un giornale straniero e ripreso da qualche testata in Italia per non incorrere in sanzioni.

COSA DICONO GLI ULTIMI SONDAGGI - Gli ultimi sondaggi prima del silenzio imposto dall'Agcom vedono la coalizione di centrosinistra in vantaggio su quella di centrodestra di 4-7 punti percentuali. Le rilevazioni dell'istituto Demos attestano il Pd sotto il 30% (29,9%) e il Pdl sopra il 20% (20,4%). Grillo con il Movimento 5 Stelle è al 16%, stesso dato per la coalizione Monti. Nel sondaggio di Renato Mannheimer per il Corriere della Sera, invece, il Pd è al 32,2%, il Pdl al 22%, M5S al 14,3% e Scelta Civica al 9,3%. Secondo il sondaggio del 6 febbraio fatto dall'Istituto Piepoli, invece, si assottiglia a 4 punti il distacco fra la coalizione di Pier Luigi Bersani e quella di Silvio Berlusconi. Il centrosinistra si sarebbe attestato al 36%, il centrodestra al 32%. Il Movimento 5 stelle oscillerebbe dal 13 al 14%. Scelta civica di Mario Monti non andrebbe oltre il 12%. Rivoluzione civile sarebbe a quota quorum per la Camera con il 4%.

Ottimista per il centrodestra è il sondaggio di Euromedia Research, società di Alessandra Ghisleri che compie tradizionalmente i rilevamenti per Silvio Berlusconi: solo 2 punti separerebbero il centrodestra dal centrodestra. La formazione guidata dall'ex premier sarebbe al 32,7%, mentre quella guidata da Pier Luigi Bersani si attesterebbe al 34,4%. La coalizione di Monti avrebbe il 12,3%, al terzo posto ci sarebbe il Movimento 5 stelle con il 14,5%. Rivoluzione civile non superebbe il 3,8%. Gli indecisi sono indicati al 32,3%.

LO SPECIALE SONDAGGI

L'INCUBO DEL PAREGGIO AL SENATO - I sondaggi fin qui indicano che è probabile un "pareggio" a causa della legge elettorale in vigore: larga maggioranza del centrosinistra alla Camera, striminzita maggioranza o addirittura più o meno pari e patta al Senato come già avvenne con l'ultimo governo Prodi del 2006. Per il Senato, decisivo sarà il risultato in Lombardia e in Sicilia: secondo le ultime indiscrezioni, la prima regione resterebbe al centrodestra mentre la seconda passerebbe al centrosinistra. Se la quota del "non voto" si aggira sul 25%, sono inoltre gli "indecisi" - che costituiscono quasi il 30% dell'elettorato in quasi tutti i sondaggi - coloro che potrebbero determinare un risultato o un altro.

LA MEDIA DEI SONDAGGI - La media dei sondaggi delle ultime due settimane indica che il centrosinistra continua ad avere intorno ai 5 punti di vantaggio sul centrodestra. La coalizione del Pdl si fermerebbe al 29,1%. Il Pdl viene valutato al 19,7%, la Lega Nord al 5,2. La Destra di Storace fa registrare dati disomogenei, oscillando dallo 0,7% indicato da Ipsos (rilevazione del 4 febbraio per la trasmissione di Raitre Ballarò) e il 2,6 indicato da Spincon. Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa oscillerebbe dallo 0,8% di Emg (sondaggio del 31 gennaio per La7) al 3% netto di Scenari Politici (interviste web realizzate dal 31 gennaio al 3 febbraio). Il Pd, in calo nelle ultime settimane, si sarebbe fermato al 29,8%. Sinistra Ecologia Liberta' non andrebbe oltre il 4%. Di conseguenza la coalizione Italia Bene Comune sarebbe al 34,6%. In calo pure la coalizione centrista guidata da Monti. Alla Camera, sommando i voti di Udc, Fli e Scelta Civica (si presentano divisi) si raggiungerebbe il 13,8%. L'Udc oscillerebbe tra il 2% di Ispo Ricerche (sondaggio del 4 febbraio diffuso a "Porta a Porta") al 4,4 di Demos (rilevazione del 26 gennaio pubblicata su "Repubblica"). La lista Fli di Gianfranco Fini sarebbe all'1%. Quella del premier al 9,5%. Per Swg, il movimento di Beppe Grillo otterrebbe il 18%. Le altre rilevazioni lo danno in media al 14,8.

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