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Sabato, 20 Aprile 2024
Crisi economica

Sondaggi elezioni 2013 - Troppe tasse e pochi soldi: allarme astensionismo

Costretti a una vita 'low cost' dalla crisi, schiacciati da tasse "ingiuste" come l'Imu, obbligati a intaccare i risparmi per arrivare a fine mese. Dai dati Eurispes emerge un popolo sfiduciato. Ed è allarme astensionismo.

Gli italiani? Stanno sempre peggio, sono pessimisti sul futuro e si dicono ormai 'astensionisti' convinti. E' questo il quadro che emerge dal Rapporto Eurispes "Italia 2013". Nel 2012 sette italiani su dieci (70%) hanno visto peggiorare la situazione economica personale (per il 40,2% di molto, per il 33,3% in parte). Un miglioramento c'è stato soltanto per il 4,8 per cento (lievemente 3,9%, e molto 0,9%).

Inoltre, per la maggior parte (52,8%) la situazione economica del Paese subirà un peggioramento nei prossimi 12 mesi, in molti sono sicuri che rimarrà stabile (27,9%) e solo un italiano su dieci indica un sicuro miglioramento.

Gli imprenditori, in particolare, rappresentano la categoria più pessimista e sfiduciata nel futuro economico del nostro Paese che con il 65,5% di indicazioni di un peggioramento staccano di oltre 10 punti percentuali tutte le altre categorie.

Secondo la rilevazione dell'Eurispes, inoltre, l'80% dei cittadini è convinto che la situazione economica generale sia peggiorata negli ultimi dodici mesi (per il 61,5% 'nettamente' e per il 18,5% in parte); tuttavia il dato nella rilevazione dello scorso anno si attestava al 93,6%. Parallelamente, la quota di chi pensa che la situazione sia migliorata (nettamente o in parte) passa dall'1,4% del 2012 al 10,9% di quest'anno.

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TAGLI ALLE SPESE E VITA 'LOW COST'.  Caccia ai saldi ed alle vendite online, meno uscite fuori casa a partire dalla rinuncia a cinema e ristoranti, più trasporti pubblici per risparmiare benzina, un taglio anche alle spese mediche. Queste le "vite low cost", degli italiani: "i consumi al tempo della crisi" descritti da un sondaggio nel rapporto Italia di Eurispes, che rileva "una riduzione generalizzata di quasi tutti i tipi di spesa, indice di una condizione di sofferenza delle famiglie".

E così "il 73,4% degli italiani nel corso dell'ultimo anno ha constatato una diminuzione del proprio potere d'acquisto". Nell'ultimo anno "l'89,9% del campione ha ridotto le spese per i regali, l'88,5% ha acquistato più prodotti in saldo, l'86,7% ha ridotto le spese per i pasti fuori casa, l'85,5% ha cercato punti vendita più economici per l'acquisto di vestiti, l'84,8% ha ridotto le spese per viaggi e vacanze, allo stesso modo l'84,8% ha cambiato marca di un prodotto alimentare se più conveniente, l'83,5% ha ridotto le spese per il tempo libero, l'83,1% le spese per estetista, parrucchiere, articoli di profumeria, l'81,9% quelle per gli articoli tecnologici".

BOOM DEI "COMPRO ORO". Tra i dati rilevati da Eurispes, anche il "vertiginoso aumento il fenomeno dei compro oro", ai quali si è rivolto nel corso dell'ultimo anno "il 28,1% degli italiani", con "una vera e propria impennata" rispetto all'8,5% dell'anno prima. "Sono soprattutto le donne (31,6%) rispetto agli uomini (24,5%) a scegliere di vendere i propri preziosi".

CRESCE PAGAMENTO A RATE. Sempre più italiani, per soddisfare esigenze di natura personale, fanno ricorso a forme diverse di credito al consumo: negli ultimi 12 mesi è cresciuto di 5,1 punti percentuali il numero di italiani che ha fatto ricorso alla rateizzazione.

Secondo il documento sono raddoppiati, rispetto a un anno fa, gli italiani che hanno richiesto un prestito a privati, non potendo accedere a quelli bancari. Il numero di persone che ha fatto acquisti a rate è arrivato al 30,9%, in aumento di 5,1 punti rispetto al 25,8% registrato lo scorso anno. In particolare, i beni o servizi per i quali risulta più consistente la quota di italiani che ha fatto ricorso alle rate sono, in primo luogo, gli elettrodomestici e le automobili, con il 49,9% e il 46,4%. Seguono computer e telefonini (37,6%, in aumento rispetto al 25,6% dello scorso anno).

IMU TASSA INGIUSTA. L'imposta municipale sugli immobili viene giudicata ingiusta da tre italiani su quattro: Ici o Imu "cambia la dicitura ma la tassa resta, caldeggiata dall'Europa, poi criticata perchè nata troppo in fretta e ritenuta indice di una maggiore iniquità sociale, ha lasciato scontenti la maggior parte degli italiani". E così il 75,4% non la ritiene giusta nell'attuale contesto economico (il 56,1% per niente e il 19,3% poco).

NIENTE PROGETTI FUTURI. Per gli italiani, fare progetti, non sembra essere un buon argomento di discussione. Infatti, il 64,1% non fa piani (il 24,5% per niente il 39,6% poco), e solo il 35,8% si mostra più ottimista. E' quanto emerge dal Rapporto Italia 2013 dell'Eurispes. Quasi due terzi dei lavoratori (61,3%) afferma che l'attuale occupazione non permette loro di sostenere spese importanti quali l'accensione di un mutuo, o l'acquisto di un'automobile (22,2% per niente; 39,1% poco).

RISPARMI PER ARRIVARE A FINE MESE. "Una visione assai fosca e pessimista della condizione economica del Paese accompagna l'inizio del 2013, anche se con qualche lieve cenno di schiarita all'orizzonte". Il rapporto Italia dell'Eurispes sintetizza così i risultati di un sondaggio sulla condizione economica delle famiglie. "Il 60,6% degli italiani, 3 su 5, sono costretti a intaccare i propri risparmi per arrivare alla fine del mese; il 62,8% ha grandi difficoltà ad affrontare la quarta (quando non la terza) settimana".

CONSEGUENZA: ALLARME ASTENSIONISMO. "Dal 2004 al 2013 il dato di persone che dichiarano di votare 'sempre' è progressivamente diminuito, raggiungendo proprio nel 2013 il suo minimo storico: scendendo di oltre 7 punti percentuali, meno del 77% degli intervistati dichiara, infatti, di votare sempre".

Chiedendo agli intervistati se intendono recarsi alle urne alle prossime elezioni politiche, l'Eurispes osserva come il dato scende rispetto a coloro che avevano dichiarato di votare sempre: 73,2% rispetto ai 76,9%, quindi più di 3,5 punti percentuali in meno. "Questo indica - osserva il Rapporto - come le prossime elezioni politiche siano vissute all'insegna dell'incertezza e della poca chiarezza recepita nei programmi e nelle coalizioni, che, di conseguenza, aumentano l'allontanamento dei cittadini e la fiducia nello strumento elettorale".

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