rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni amministrative / Palermo

Le amministrative a Palermo

Fabrizio Ferrandelli e Leoluca Orlando spaccano il centrosinistra. Lombardo e finiani con Aricò. Chi sfiderà Massimo Costa e il centrodestra (quasi) unito?

E’ cominciato il conto alla rovescia in vista del 6 e 7 maggio per l’elezione del nuovo sindaco a Palermo, dopo un decennio di amministrazione Cammarata. Una campagna elettorale lunghissima e logorante, iniziata già dopo la scorsa estate e che si è accesa a gennaio con le dimissioni del sindaco uscente. Undici i candidati alla poltrona di primo cittadino (cifra record per Palermo), con gli schieramenti politici che si presentano frammentati, complici anche alcuni intrecci con la politica regionale e nazionale.

Centrosinistra - Malgrado le primarie – che più che unire hanno finito col dividere – il centrosinistra si presenta con due candidati ai blocchi di partenza: Fabrizio Ferrandelli, trentenne vincitore delle primarie (dove ha avuto la meglio su Rita Borsellino) sostenuto dal Partito democratico e da Sel, e il “sempreverde” Leoluca Orlando, candidato di Italia dei valori e Federazione della Sinistra, sceso in campo in extremis a metà marzo contro il suo ex delfino dopo averlo accusato di brogli.

Centrodestra - Qui la situazione è ancora più ingarbugliata. Il Pdl dopo un estenuante toto-candidato ha deciso di sostenere Massimo Costa, giovane presidente regionale del Coni senza tessera di partito, strappandolo di fatto al Terzo Polo con cui era già in campagna elettorale e costringendo l’Mpa del governatore Lombardo e Fli a virare su Alessandro Aricò, deputato all’Assemblea regionale del partito di Fini. Un eventuale successo di Costa, potrebbe avere ripercussioni importanti anche a livello nazionale: oltre al Pdl, l’ex presidente del Coni è infatti sostenuto da Udc e Grande Sud, il partito di Gianfranco Miccichè. Nonostante Alfano e Casini abbiano più volte sottolineato che l’accordo raggiunto nel capoluogo siciliano non sia il preludio ad un accordo nazionale, in caso di risultato positivo i due partiti si troverebbero a braccetto ad amministrare la quinta città del Paese, ricomponendo in larga parte la coalizione del centrodestra vincitrice alle politiche del 2001.

Marianna Caronia - Chiude i giochi Marianna Caronia, esponente di rilievo del Pid di Saverio Romano, ex vicesindaco dimissionario di Cammarata che non ha trovato sostegno politico per figurare come candidata unica della coalizione.

Ipotesi ballottaggio -  Per la prima volta Palermo potrebbe avere bisogno del ballottaggio per eleggere il sindaco e, secondo i recenti sondaggi, i due sfidanti dovrebbero uscire proprio dalla rosa di questi cinque nomi: Ferrandelli, Orlando, Costa, Aricò e Caronia. Con i primi tre favoriti.

Gli outsider - Gli altri candidati in corsa sono Riccardo Nuti, giovane “grillino” del Movimento 5 Stelle che mira a superare la soglia di sbarramento del 5 per cento, il candidato di Alleanza di Centro Giuseppe Mauro, l’imprenditore locale e fondatore del movimento Impresa Palermo Tommaso Dragotto, l’esponente del Movimento dei Forconi Rossella Accardo, Gioacchino Basile di Forza Nuova e Marco Priulla del Partito comunista dei lavoratori, ultimo arrivato in ordine di tempo. Un giallo infine, ha riguardato la candidatura dell’ex generale dei carabinieri, Antonio Pappalardo, escluso dalla Commissione elettorale per aver presentato in ritardo la documentazione necessaria.

I temi caldi -  In un clima che giorno dopo giorno si fa sempre più teso, la partita si giocherà principalmente sul tema del bilancio e del salvataggio delle aziende partecipate dal Comune: Amia (l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti) e Gesip (azienda di servizi con oltre 1.700 dipendenti che costa circa 50 milioni all’anno) su tutte. Il futuro sindaco dovrà rilanciare una città a forte rischio default e con le casse comunali quasi completamente a secco. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le amministrative a Palermo

Today è in caricamento