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Sabato, 20 Aprile 2024
ELEZIONI

Elezioni regionali Emilia Romagna e Calabria: il Pd fa due su due

Il Partito democratico fa en plein, e con numeri importanti. Bonaccini sfiora il 50% e si prende l'Emilia Romagna, Oliviero sfonda quota 60% e vince in Calabria. Ma l'astensionismo, e la Lega, preoccupano Renzi

ROMA - Tutto secondo i piani. Un trio di risultati ampiamente prevedibile, con gli indizi che non lasciavano presagire nulla di diverso. "Vince", senza poltrone, la Lega Nord di Matteo Salvini; vince bene, due su due, il Partito democratico del presidente del Consiglio, Matteo Renzi; stravince l'astensionismo, con percentuali in crollo rispetto alla chiamata alle urne precedenti. 

Alla fine a esultare, ma con moderazione perché il dato sull'affluenza pesa e non poco, sono proprio i due Matteo. Il premier, con Stefano Bonaccini in Emilia Romagna e Mario Oliviero in Calabria, porta a casa due Regioni su due e su Twitter rivendica come siano ormai quattro le "Regioni strappate alla destra in nove mesi". Il leader del Carroccio, che doppia Forza Italia, invece, mette nel mirino proprio l'altro Matteo e fa notare come "il pallone gonfiato Renzi" si stia sgonfiando. 

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EMILIA ROMAGNA, BOOM LEGA NELLA REGIONE "ROSSA"

I RISULTATI IN EMILIA - A sgonfiarsi, però, nella tornata elettorale sono stati soprattutto i numeri sull'affluenza. E' un crollo verticale quello della "rossa" Emilia, che ha visto passare i dati dal 68% delle precedenti elezioni a un misero 37,67% - trenta punti in meno - di domenica. Tanto è bastato, comunque, a Stefano Bonaccini per vincere la corsa alla Regione e prendersi il posto del dimissionario Vasco Errani. Il candidato democratico ha ottenuto il 49,05% dei voti e trentuno seggi. Secondo, e staccato di molto, il leghista Alan Fabbri, che si è fermato a un comunque ottimo 29,85% dei voti, con undici seggi portati a casa. 

CALABRIA, CHE TONFO PER I GRILLINI

I RISULTATI IN CALABRIA - Situazione tutto sommato simile, anche se con l'ovvia assenza del Carroccio, in Calabria. Nonostante uno spoglio molto a rilento, e la solita affluenza choc - 43,8% rispetto all'ultimo 59% -, la vittoria del democratico Mario Oliviero appare nettamente in cassaforte. Il candidato Pd ha sbaragliato la concorrenza con un pesante 61,5% dei voti, lasciando la sua sfidante Wanda Ferro - Forza Italia e Fratelli d'Italia - a un modesto 23,6%. 

IL GIORNO DEI MATTEO - Il tutto, naturalmente, per la gioia del premier Matteo Renzi. Che, però, non ha nascosto una certa preoccupazione per la disaffezione degli italiani alla politica, che appare sempre più evidente. "Male affluenza, bene risultati: 2-0 netto - ha twittato nel pomeriggio di domenica il presidente del Consiglio - Quattro regioni su quattro strappate alla destra in nove mesi. Lega asfalta forza Italia e Grillo. Pd sopra il 40%". Centoquaranta caratteri di gioia mista a preoccupazione, forse anche per il risultato del Carroccio. Che, per bocca del suo leader, non ha tardato a farsi sentire. "Il pallone Renzi si sta sgonfiando - ha twittato Salvini - La Lega vola, la nostra Comunità cresce ovunque. Pochi amici fra i potenti, tanti Amici fra la gente".

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