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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Umbria, altro che "solo" voto regionale: chi ha più da perdere tra Lega, Pd e M5s

Elezioni regionali tra meno di un mese, le ripercussioni a livello nazionale sono possibili. L'inedita alleanza Pd-Movimento 5 stelle attesa alla prova dei fatti, mentre la Lega deve cercare di bissare il successo delle europee: qui prese il 38 per cento. Sfida apertissima

Si avvicina a grandi passi un appuntamento elettorale importante: un voto locale, certo, ma mai come stavolta le ripercussioni potrebbero esserci anche a livello nazionale. Il 27 ottobre gli umbri sono chiamati alle urne per il rinnovo del consiglio regionale. L'inedita alleanza Pd-Movimento 5 stelle è attesa alla prova dei fatti. Il centrodestra unito punta a una vittoria che potrebbe mostrare prime crepe nella strana alleanza che tiene in piedi il governo Conte bis. Tutto è in bilico.

Elezioni regionali in Umbria, la guida al voto

Per quanto riguarda le prossime amministrative "c'è un esperimento come prima volta in Umbria, che esce da un periodo difficilissimo. Vedremo". Lo ha dichiarato il presidente della Camera, Roberto Fico, ieri a Trieste, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle prossime elezioni amministrative in Umbria e sull'asse di alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle. Se l'esito dell'esperimento sarà positivo per il Movimento 5 stelle e per il Partito democratico, sarebbe un duro colpo per la "propaganda" salviniana, e la tenuta dell'esecutivo sarebbe oltremodo rinsaldata.  

Proprio dai successi in Umbria ed Emilia Romagna Salvini conta di consolidare la sua posizione di forza all'interno del centrodestra e non solo: soltanto successi in ciascun appuntamento elettorale d'ora in avanti permetterebbero alla Lega di cavalcare l'onda dei sondaggi, che la indicano sempre ampiamente primo partito. In casa dem invece il voto del 27 ottobre sarà l'occasione per verificare quale impatto la scissione renziana avrà sul suo elettorato. 

Umbria, la Lega deve ripetere il successo delle europee

La Lega è chiamata a ripetere il successo delle elezioni europee quando ha  sfondato nell’Umbria "rossa": il Carroccio è passato dal 2,5% delle Elezioni Europee 2014 al 38% delle consultazioni del 26 maggio 2019. Il partito di Matteo Salvini a maggio è diventato il primo partito nella regione con 171.458 voti,  pari al 38,18 per cento. Un risultato inferiore al 38,18 per cento non sarebbe un bel segnale per la Lega: l'asticella è fissata molto in alto, quindi la possibile delusione è dietro l'angolo. Salvini ha, per assurdo, da perdere più di tutti dal voto del 27 ottobre, pur partendo in pole position. 

Alle europee il Pd era "crollato" in una delle sue roccaforti al 24 per cento, mentre il M5s si era attestato al 14,6 per cento. La "delusione umbra" l'hanno già vissuta, a differenza di Salvini. Sarà interessante capire quale impatto la nascita del governo Conte bis ha ora avuto sull'elettorato di riferimento delle due formazioni politiche in Umbria.

Sondaggi Elezioni Regionali Umbria: la sfida è apertissima 

Ma numeri e percentuali del passato a parte, in Umbria la sfida per la presidenza è aperta. Quando manca meno di un mese al primo grande test elettorale da quando si è insediato il nuovo Governo (il Conte-bis), i dati di un sondaggio Quorum/YouTrend in esclusiva per Agi qualche giorno fa rivelavano che la sfida per la Regione sarà un testa a testa: tra Donatella Tesei, candidata a capo di una coalizione di centrodestra (Lega-FI-FdI) e Vincenzo Bianconi, candidato espresso dalla nuova alleanza giallo-rossa Pd-M5s – su cui si regge l’esecutivo nazionale ma che per la prima volta è anche un’alleanza elettorale a tutti gli effetti. Entrambi i candidati superano il 40% dei consensi, e sono separati da pochi punti (47,2% per la Tesei, 43,1% per Bianconi).

"Non vedo l'ora che arrivi il 27 ottobre in Umbria", ha detto pochi giorni fa Matteo Salvini.  "Sono per me come quando era Natale da bambino... Al posto del 25 dicembre, io quest'anno ho il 27 ottobre in Umbria e il 26 gennaio in Emilia Romagna. Lo schiaffo a Conte è in arrivo". La realtà è che da tempo non i erano elezioni regionali così incerte. Negli ultimi appuntamenti elettorali i sondaggi davano ampie probabilità di vittoria a uno dei due candidati. Stavolta non è così. 

Quella del 27 ottobre è la prima tornata elettorale dopo la nascita del governo Conte bis sostenuto da M5s e Pd. Un test per l'alleanza tra Pd e 5 Stelle, il primo sul territorio che potrebbe aprire la strada a nuove intese elettorali a partire dall'Emilia Romagna (voto a fine gennaio).

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