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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Elezioni, Governo e Regioni litigano sulla data: ''No al 20 settembre''

Ai presidenti delle Regioni che devono andare al voto non sta bene la data scelta dall'esecutivo. I governatori vorrebbero riaprire la finestra di luglio, ma sembra più probabile la scelta di un nuovo giorno a settembre, precedente al 20

Elezioni, ancora non “habemus” data. Rimane acceso lo scontro tra esecutivo e Regioni sull'Election Day, una data unica per accorpare elezioni regionali, comunali e referendum sul taglio dei parlamentari. Il dialogo tra il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e i governatori in alcuni momenti è stato vicino alla rottura definitiva. Il problema principale, su cui si fa fatica a trovare un'intesa dopo il rinvio delle elezioni regionali per via della pandemia di coronavirus, è il giorno in cui tornare alle urne. La data indicata dall'esecutivo, quella del 20 settembre, non va giù ai presidenti di Regione che devono andare al voto, che preferirebbero riaprire la finestra di luglio. Un'ipotesi che al momento sembra tutt'altro che percorribile.

Elezioni, i governatori sul piede di guerra 

Vincenzo De Luca e Michele Emiliano sono descritti da alcuni partecipanti alla riunione come i più barricaderi, "furiosi" con il governo. Toni duri anche da Luca Zaia e Giovanni Toti, mentre l'emiliano Stefano Bonaccini pur sposando le ragioni dei governatori ha cercato di gettare acqua sul fuoco. Lamorgese si è mostrata, a quanto si riferisce, "disponibile" e "propositiva" ad approfondire la questione. La ministra dell'Interno ha anche assicurato che parlerà del tema col premier Giuseppe Conte. E con ogni probabilità il dossier sarà sciolto proprio sulla scrivania del presidente del Consiglio.

Elezioni, le altre possibili date a settembre

Nonostante il pressing dei governatori (cinque di loro sono arrivati a rivolgersi al capo dello Stato Sergio Mattarella) sembrerebbe ormai da escludere che si possa votare a luglio. Restano aperte le possibilità, invece, che il governo possa aprire a un'altra data in settembre, precedente al 20. E già si fanno le ipotesi alternative. Il 6 settembre è un giorno che potrebbe convincere tutti. C'è chi fa notare però la contemporaneità con una festa ebraica. E allora, si potrebbe ricadere sul 13 settembre. La parola, adesso, passa a Conte, mentre i governatori delle Regioni attendono una chiamata da Palazzo Chigi.

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