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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Elezioni Umbria, la Waterloo dei 5 stelle: il patto col Pd finisce sotto processo

Il partito di Di Maio esce con le ossa rotte dopo i risultati delle urne umbre: il candidato del patto civico arriva 20 punti percentuali dopo quello del centrodestra, con i 5 stelle che, da soli, hanno totalizzato un misero 7,41%, ammettendo la debacle: "L'esperimento non ha funzionato"

Il patto civico per l'Umbria non ha funzionato. Questo è poco ma sicuro. La formula M5s-Pd realizzata per dare vita al governo Conte bis dopo la crisi estiva, non ha superato il primo esame delle urne nelle elezioni Regionali in Umbria. La candidata della coalizione di centrodestra, Donatella Tesei, ha trionfato con il 57,55% dei voti, ben venti punti percentuali sopra Vincenzo Bianconi, il candidato presidente del patto civico, fermo al 37,48%.

Ma se la debacle sui 'nomi' è stata già pesante, quella sui numeri dei singoli partiti è stata una vera e propria Waterloo per il Movimento 5 Stelle. Il partito guidato da Di Maio ha preso in Umbria soltanto il 7,41% delle preferenze, meno di un quinto rispetto al quasi 37% (36,96% per la precisione) della Lega, primo partito, e meno della metà degli alleati del Pd, che invece hanno ottenuto il 22,33%. I 5 stelle sono stati sorpassati anche da Fratelli d'Italia, partito che in queste votazioni è riuscito a superare quota 10%. Una discesa in picchiata quella dei 5 stelle che, seppur con le dovute proporzioni, rappresenta un pesante crollo dei consensi per quello che attualmente è ancora il primo partito i Parlamento. E intanto Salvini continua a crescere.

Elezioni Umbria, debacle a 5 stelle: "L'esperimento non ha funzionato"

Una disfatta è una disfatta, tanto che i primi ad ammetterlo sono proprio i 5 stelle che già a 00.41, quando i dati dall'Umbria stavano già prendendo la strada del centrodestra, hanno ammesso sui social il loro inevitabile verdetto sul patto civico: ''L'esperimento non ha funzionato''. In lungo post il Movimento 5 Stelle si è congratulato con la vincitrice Tesei ed ha ammesso la sconfitta: "Questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli opposti. Il patto civico per l'Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato". 

"Facciamo prima di tutto i nostri migliori auguri di buon lavoro alla nuova presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e ringraziamo Vincenzo Bianconi per il coraggio che ci ha messo e le energie spese in questo percorso. Un grande grazie va agli attivisti e ai volontari che ci hanno messo la faccia più di tutti, in questa campagna elettorale in cui abbiamo sempre saputo che vincere sarebbe stato difficile", si legge ancora.

"Abbiamo provato a dare a questa regione una alternativa che non prevedesse le solite dinamiche politiche, vista l’emergenza che sta attraversando. Dalla formazione del primo esecutivo - continua il M5S - ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un’altra forza politica - che sia la Lega o che sia il Pd - sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle".

"Ma noi non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati, come il carcere per gli evasori di questa settimana e il taglio dei parlamentari della settimana precedente. Senza raggiungere il 51% imposto dalla legge elettorale, abbiamo avuto bisogno necessariamente di trovare altre forze politiche per governare. Continuiamo a lavorare umilmente, rispettando gli impegni e mettendoci al servizio".

"Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza - continua il post - testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti".

Elezioni Umbria, malumori dei 5 stelle: "Meglio perdere da soli che perdere la faccia"

I numeri parlano chiaro e sono insindacabili. Tanto che, dopo un risultato così “magro” come quello in Umbria, è inevitabile la nascita di malumori all'interno del Movimento 5 Stelle, con la decisione di correre insieme al Partito Democratico finita immediatamente sul banco degli imputati. Una scelta che la base pentastellata ha mal digerito, come confermato dalle dichiarazioni rilasciate ad AdnKronos dalla deputata umbra Tiziana Ciprini: "Era meglio perdere da soli che perdere la faccia... Il feedback che ricevevo dalla gente era sempre lo stesso: non siete più credibili. Purtroppo iniziare a sperimentare l'alleanza territoriale col Pd proprio in Umbria è stato il colmo", attacca la parlamentare, secondo la quale "si è azzardato troppo".

Una bocciatura su cui anche il senatore Stefano Lucidi non usa mezzi termini: "I motivi del successo sono vari. Temi semplici e immediati da comunicare, macchina organizzativa efficiente, filiera politica autorevole sul territorio. Quello che manca a noi". Poi, non poteva mancare la bordata di Gianluigi Paragone, da sempre scettico sull'abbraccio tra M5S e dem: "L'abbiamo pagata  perché accade quando non hai coerenza. Il Movimento deve fare il Movimento". Il messaggio che arriva da una parte del gruppo parlamentare al capo politico Luigi Di Maio - la cui leadership diventa sempre più traballante - è chiaro: o si cambia o si muore''.

Elezioni Umbria, Renzi: "Conte non ha il tocco magico"

"Quello che è accaduto in Umbria mi dà ragione: quel patto elettorale non funziona. Ciò significa che c'è uno spazio politico enorme, una prateria sconfinata per Italia Viva. Il cui progetto non di certo quello di intrupparsi con i grillini". Questo il commento sui risultati delle elezioni in Umbria di Matteo Renzi rilasciato al Mesaggero.

La 'foto di Narni', alla quale Renzi non ha partecipato, e la decisione di trasformare la partita regionale in nazionale "per Renzi -si legge sul quotidiano romano- è stato un grave errore. E giudica un atto di arroganza aver considerato Conte l'uomo dei miracoli e dal tocco magico, quello capace di ribaltare una sconfitta annunciata. Anche perché, come dimostra il pessimo risultato di Bianconi, secondo il capo di Italia Viva, Conte non ha né il tocco magico, né può fare miracoli: una cosa è l'indice di gradimento che gli accreditano i sondaggi, un'altra sono i voti che porta". 

 "In estrema sintesi, per l'ex premier la scelta di schierare il presidente del Consiglio è stato un boomerang. Un errore grossolano, inspiegabile e clamoroso, motivato esclusivamente dalla volontà del capo 5Stelle di inserire anche Conte nel gruppo degli sconfitti".

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