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Martedì, 23 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2018

Programmi elettorali a confronto: le proposte sulla famiglia

C'è chi vuole abolire il divario salariale tra uomo e donna, chi garantisce un sostegno ai figli dalla nascita alla maggiore età: ecco con quali promesse i partiti provano a farsi votare

Quali sono le proposte contenute nei diversi programmi politici a sostegno delle famiglie in vista delle imminenti elezioni? Se è vero che il sostegno alle famiglie è un tema centrale in un paese in cui il livello di partecipazione delle donne al mercato del lavoro è ancora basso, la natalità è in costante diminuzione e l’invecchiamento della popolazione rende sempre più difficile la sostenibilità dei sistemi previdenziale e sanitario, proviamo a scoprire le proposte sul tema messe in campo in questa campagna elettorale.

Centrodestra, quoziente familiare e asili nido gratuiti

Il centrodestra propone di introdurre un quoziente familiare e un “riconoscimento pensionistico a favore delle madri”, nonché di rendere gratuiti gli asili nido. Con qualche sfumatura: la Lega li vuole gratis solo per gli italiani, Fratelli d’Italia punta invece sull’orario – “aperti fino alla chiusura di negozi ed uffici”. Inoltre, propone di introdurre un reddito d’infanzia a tutti i bambini fino a 6 anni per coppie con redditi sotto gli 80mila euro annui, pagare il congedo parentale all’80% e alleggerire i costi dei prodotti per la prima infanzia con deduzioni e diminuzione dell’Iva. 

5Stelle, aumentare l'indennità di maternità

Nel programma del M5S non c’è una specifica sezione dedicata all’argomento ma singole misure sparse, come “introdurre politiche efficaci per la famiglia, per consentire alle donne di conciliare i tempi della famiglia con i tempi del lavoro, anche attraverso servizi e sostegni reddituali adeguati”, altre più specifiche, tra cui l’innalzamento dell’indennità di maternità, un “premio” di 150 euro al mese, per 3 anni, a maternità conclusa, per le donne che rientrano al lavoro, sgravi contributivi per le imprese che mantengono al lavoro le lavoratrici dopo la nascita dei figli. Nel programma si parla di aiutare le famiglie in tre modi: applicazione del modello francese, rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter; Iva agevolata per prodotti neonatali, per l’infanzia e per la terza età; aumento dell’importo delle detrazioni per l’assunzione di colf e badanti.

Elezioni, sfida su tasse, pensioni, lavoro, scuola e reddito: i programmi e le promesse 

PD, sostegno economico per i figli dalla nascita alla maggiore età

Il programma del Pd parla di un investimento di 9 miliardi con diverse proposte che riguardano aspetti complementari della vita familiare, dalle spese per i servizi ai congedi per i padri. La proposta principale è un sostegno universale alle famiglie - “una famiglia, un assegno”: 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni. La misura, dedicata a tutti i tipi di lavoratori e per tutte le fasce di reddito - da zero fino a 100mila euro all’anno - sarà graduale sulla base dell’età dei figli e ingloberà le precedenti detrazioni (e raggiungerà anche gli incapienti sotto forma di assegno). Previsto un Piano nazionale di asili nido da 100 milioni di euro l’anno per tutta la legislatura e l’istituzione di una Carta universale dei servizi dell’infanzia: 400 euro al mese per ogni figlio da utilizzare per la retta dell’asilo nido o per il rimborso delle spese di baby-sitter. Propone anche un sostegno economico alle madri che dopo la nascita di un figlio vogliono tornare subito al lavoro: oggi le mamme, dopo la fine della maternità obbligatoria, possono restare a casa con una retribuzione pari al 30% dello stipendio per 6 mesi. Questo beneficio spetterà, sotto forma di buono per le spese di cura, anche alle donne che tornano a lavorare. Infine, vorrebbe rendere obbligatori 10 giorni di congedo per i padri.

Elezioni Politiche 2018: i candidati (FOTO ANSA)

Leu, annullare divario salariale uomo-donna

Nel programma di Liberi e Uguali gli aiuti alle famiglie si concretizzano nell’unificare le detrazioni per carichi familiari con gli assegni familiari in uno strumento unico, da estendere anche ai lavoratori autonomi, nell’annullare il divario salariale tra uomini e donne, nell’introdurre generiche “misure strutturali di sostegno alla genitorialità” e in una scuola dell’infanzia universale.

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