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Elezioni Politiche 2018

I volti e le storie dei migranti negli spazi elettorali, la provocazione: "Vota per me"

In molte città, negli spazi delle affissioni, sono comparsi manifesti con il volto e la storia di dieci migranti. Il progetto di Guerrilla Art è del fotografo Gianluca Vassallo. L'obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla strumentalizzazione dei migranti a fini elettorali

Negli ultimi giorni in molte città d'Italia, negli spazi deputati alla campagna elettorale, sono stati affissi una serie di manifesti con il volto e la storia di dieci migranti. Lo slogan è "Vota per me".  Tabelloni ormai sguarniti, semivuoti, perché la propaganda si è spostata sul web e e perché i soldi nelle casse dei partiti sono sempre meno. Al posto dei volti sorridenti dei politici, a guardare dritto negli occhi i passanti sono migranti arrivati in Italia da mezzo mondo. Raccontano una storia, la loro.

"Un progetto per la dignità"

Basta fare una rapida ricerca sul web per scoprire che si tratta di un’operazione di guerrilla art. L'ideatore è Gianluca Vassallo, noto artista e fotografo campano-sardo. "Vota per me - spiega - è un progetto di Guerrilla Art che, attraverso le facce e le storie dei migranti, cerca di riportare al centro del dibattito pubblico la verità delle vite, la dignità degli individui, il senso profondo della convivenza, con l’intenzione dichiarata di spostare l’asse dialettico verso la complessità dei fenomeni migratori, ovvero la sede culturale in cui il discorso politico dovrebbe svolgersi".

Operazione d'arte pubblica

Vassallo ha immortalato numerosi immigrati che vivono in Sardegna. "Il progetto cerca questo risultato attraverso una pratica propria della politica, la propaganda elettorale, e lo fa per mezzo degli spazi per la pubblica affissione, disertati nella campagna elettorale in corso dai partiti di ogni orientamento, spazi che diventano, così, metafore. "Vota per Me è un’operazione d’arte pubblica che si pone l’obiettivo di riportare il tema delle migrazioni su un piano civile e umano per il tempo che rimane a questa campagna elettorale". L'artista prova così a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla strumentalizzazione dei migranti a fini elettorali. Dare voce a chi non ne ha.

"Vota per me", il progetto di Gianluca Vassallo

"No agli slogan da campagna elettorale"

Una provocazione, o forse più semplicemente un invito ad approfondire, a ragionare, a scavare sotto la superfice degli slogan da campagna elettorale. "Metafora del lavoro di raccolta nei campi, del lavoro operaio - dice Vassallo - delle minuterie vendute agli angoli, dell’assistenza agli anziani, metafora della fame di futuro, della capacità di rinuncia per un fine più altro, metafora della memoria dell’oppressione individuale e collettiva, del desiderio di comunità, metafora, insomma, di tutti quei luoghi di produttivi e di senso che l’Italia, mia e vostra, la stessa che urla alla crisi economica e morale, ha deciso di disertare e ai quali, i nuovi arrivati, hanno garantito continuità, spesso a condizioni salariali e umane che nessuno di noi accetterebbe per se stesso".

Le storie di "Vota per me"

"L'Italia ha dimenticato la sua storia"

"Un’Italia, la vostra e la mia, che - continua Vassallo - non solo ha dimenticato la sua storia di migrazione, calpesta la costituzione, si nega la gioia della pluralità culturale ma che, assai più colpevolmente, pur schiacciando gli ultimi pretende anche di averne paura". Chiunque può scaricare e stampare i manifesti per partecipare alla dimostrazione nella sua città. Vassallo si è voluto assumere tutte le responsabilità: a chi deciderà di sposare la sua provocazione invierà una dichiarazione scritta e firmata.

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