rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni Politiche 2018

Rimborsi mancati ed ex massoni, i 5 stelle alle prese con la "pulizia" dei candidati

Il fianco scoperto del Movimento 5 stelle che ha fatto di onestà e trasparenza un cavallo di battaglia e modello da applicare al paese. Di Maio: "Da noi le mele marce si puniscono sempre". Tre candidati già fuori dai giochi: se eletti si dimetteranno?

I parlamentari del Movimento 5 stelle hanno versato 23 milioni di euro nelle casse di un fondo per il sostegno alle piccole e medie imprese. Bene, bravissimi: eppure di quei soldi provenienti dagli stipendi che Deputati e Senatori pentastellati si tagliano secondo il regolamento interno del Movimento, mancherebbe un importo di circa 500mila euro. Una percentuale minima come rinfaccia il candidato premier Di Maio, eppure risulta un fianco scoperto nella campagna elettorale del Movimento che ha fatto di onestà e trasparenza un cavallo di battaglia e un modello da applicare al paese. 

Così che la bolla scoppia, diventa bubbone e la polemica si arrichisce del malpancismo. Gli onorevoli pentastellati Andrea Cecconi e Carlo Martelli sono di fatto esplusi dal Movimento: il giacobinismo pentastellato è ormai una macchina in movimento e dallo staff di Luigi Di Maio si fa sapere che chi ha violato le regole interne avrà "lo stesso trattamento di Cecconi e Martelli". Già perché sulle restituzioni volontarie le verifiche sono in corso e gli ammanchi potrebbero essere maggiori. 

Catarsi in autotutela, a tre settimane dalle elezioni. Fuori dalla corsa elettorale anche Catello Vitiello, candidato M5s nel collegio uninominale di Castellamare di Stabia, che ha nascosto di aver fatto parte di una loggia massonica. 

Il "massone" Vitiello non ritira la candidatura: è polemica

"Non mi ritiro e resto candidato perché ho una dignità. Resto in corsa per i miei figli, non voglio che siano additati come figli di un impresentabile. La carta di rinuncia che vogliono farmi firmare i 5Stelle non vale niente, non ha alcun valore" dice l'avvocato Vitiello interpellato dalla Zanzara su Radio24.

"La Massoneria cosa positiva, nella Costituente c'erano tanti massoni. E l'Inno di Mameli è di un massone. Quando ho firmato la candidatura ero già assonnato, ero fuori dalla Massoneria e il regolamento parla chiaro".

Elezioni, tutte le grane di Di Maio

"Da noi le mele marce si puniscono sempre" tuona Di Maio. "Gli abbiamo inibito l'utilizzo del simbolo e, quindi, per noi è game over. I cittadini sanno che nel movimento non si fanno sconti a nessuno e sarà sempre una garanzia per gli italiani quando ci voteranno".

Nel fuoco di fila entra anche l'ex M5s Federico Pizzarotti: "Trattato come un appestato sol perché osavo dire le cose alla luce del sole, con totale chiarezza e davanti a tutti, con me hanno confuso la trasparenza con la mancanza di etica", scrive sul suo profilo facebook. "Invece la mancanza di etica e la disonestà intellettuale era tutta loro, che facevano pure finta di rendicontare. Allora lo dico chiaro e tondo: non siete il partito degli onesti. Siete il partito delle offese e della disonestà intellettuale. Io vado avanti a testa alta, come sempre. Voi da oggi non potete più dire né fare altrettanto".

I candidati del Movimento 5 stelle

Elezioni 2018

Come si votai candidatii sondaggii programmi

Tutti gli articoli dello speciale elezioni

Elezioni politiche | Elezioni Lazio | Elezioni Lombardia

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rimborsi mancati ed ex massoni, i 5 stelle alle prese con la "pulizia" dei candidati

Today è in caricamento