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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2018 Italia

Mdp vara la 'road map': alle elezioni una lista comune "di sinistra" con Grasso leader

Un'alleanza civica di sinistra "che segni discontinuità con le politiche adottate finora dal Partito Democratico". Il 19 novembre l'assemblea nazionale di Mdp. D'Alema cita Pisapia: "Un centrosinistra senza Renzi per discontinuità di contenuti e leadership"

Approvato all'unanimità il documento illustrato da Guglielmo Epifani durante la direzione Mdp: obiettivo un'alleanza civica di sinistra che segni discontinuità con le politiche adottate finora dal Pd. Il documento sarà ora sottoposto alle assemblee provinciali che si terranno da qui al 19 novembre, data prevista per l'assemblea nazionale del partito. 

D'Alema: "Un centrosinistra senza Renzi"

L'obiettivo è costruire una lista comune alle prossime elezioni politiche e Massimo D'Alema lo dice chiaro e tondo: "Sono d'accordo con Pisapia. La ricostruzione del centrosinistra richiede discontinuità di contenuti e leadership". 

"Ci impegniamo a partecipare insieme alle prossime elezioni politiche con una proposta che punti a cambiare la vita delle persone e restituire speranza a milioni di cittadine e cittadini che oggi non si sentono più rappresentati". E' lo spirito con il quale Mdp guarda alle prossime elezioni del 2018, messo nero su bianco in un documento presentato nella direzione.

L'intento è costruire "un progetto 'credibile solido e autonomo", che punti a "riconnettere sinistra e società per ribaltare rapporti di forza sempre piu' favorevoli alla destra in tutte le sue articolazioni. Mdp si rivolge al civismo, a chi è quotidianamente impegnato nell'associazionismo a tutti i coloro che hanno bisogno di una politica diversa per risollevarsi, ma anche a tutti coloro che sono portatori di competenze che non trovano occasione per metterla in pratica, così come a quanti sono riusciti a superare la crisi ma non si rassegnano ad un Paese delle diseguaglianze".

Che cosa farà il presidente del Senato Grasso?

L'uscita del presidente del Senato dal gruppo Pd dopo il via libera alla legge elettorale pesa sul dibattito interno al centrosinistra. E' proprio quello di Pietro Grasso il nome più "tirato per la giacchetta". Lo stesso Guglielmo Epifani, ex compagno di partito (Epifani è stato segretario Pd fino all'elezione di Matteo Renzi) sottolinea: "Il suo è un nome civico, è un uomo che da magistrato si è battuto sul terreno più impegnativo, la lotta contro la mafia, ed è una carica istituzionale importante. Noi guardiamo con rispetto a quello che il Pd decide. Noi non c'entriamo. Quando avrà deciso valuteremo".

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