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Giovedì, 18 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2018

Perché crediamo nei sondaggi elettorali

I sondaggi elettorali possono influenzare l'elettorato?

Chi vince le elezioni: la diretta

Mancano poche ore al voto e anche se dal 17 febbraio è calato il silenzio sui sondaggi (la legge impone di non diffonderli nelle ultime due settimane), se ne continua a parlare, forse perfino più che non all’inizio della tornata elettorale, quando era possibile pubblicarli. Non è una novità: anche in questa campagna elettorale è forte la sensazione dell’uso strumentale che viene fatto dei sondaggi, da quasi tutti i partiti politici. Il fenomeno è stato studiato sul piano scientifico, si è cercato di capire come venisse influenzato l’elettore dalla lettura dei risultati dei sondaggi pre-elettorali. Il risultato degli studi non è unanime. Per alcuni studiosi, gli elettori, specie quelli indecisi, tendono a privilegiare la forza politica considerata vincitrice o i cui consensi vengono comunque percepiti in ascesa.

Sondaggi elettorali, come influenzano gli elettori

Gli addetti ai lavori lo chiamano l’effetto bandwagon, più prosaicamente potremo sintetizzarlo con il “salire sul carro del vincitore”. Un po’ quello che è successo con Berlusconi in occasione della sua “discesa in campo” nel 1994, o, per restare nell’attualità, quello che starebbe succedendo adesso con il M5S, che addirittura ha già inviato per mail la lista dei suoi ministri al Presidente della Repubblica, come se avesse già vinto le elezioni e avuto l’incarico per formare il nuovo governo. Possiamo parlare anche d’istinto del gregge, senza darne per forza una connotazione dispregiativa. Negli uomini sopravvivono, nell’inconscio, istinti più primordiali, tra questi quello di adeguarsi alle scelte del gruppo, in grado di difendere meglio il singolo dai pericoli esterni. 

Per altri osservatori, invece, la diffusione dei sondaggi farebbe scattare l’effetto underdog, una reazione contro la parte favorita, di simpatia per chi è in svantaggio. Arriva così la solidarietà degli elettori indecisi verso il partito sfavorito, i dati negativi possono far scattare una mobilitazione dell’elettorato proprio per scongiurare la vittoria del partito dato da tutti per vincente, magari, attraverso il cosiddetto “voto utile” convogliando tutti i voti sul partito che ha maggiori possibilità di rimonta. È quello che successe in parte nel 2008, quando il richiamo al voto utile degli elettori di estrema sinistra, spostò una quota importate di consensi dalla Sinistra Arcobaleno, che i sondaggi prima del voto davano al 7%, a favore del Partito Democratico. 

Sondaggi elettorali, come sono regolamentati

La legge italiana ha fatto una scelta precisa: i sondaggi comunque influenzano in qualche modo l’elettorato e per questo sono regolamentati durante la campagna elettorale, come avviene per altri strumenti. Insomma, alla domanda se dobbiamo credere o no ai sondaggi, già queste riflessioni ci portano a rispondere sì, poiché, comunque, possono determinare il risultato finale. Ai sondaggi, anche quando sono fatti correttamente, dobbiamo dare fiducia sempre col beneficio del dubbio, perché ci offrono una fotografia che potrebbe essere falsata. L’errore più grossolano che si può fare è quello di scambiare un sondaggio per un presagio: i sondaggisti non sono oracoli che prevedono il futuro. Andrebbero, invece, lette con attenzione le spiegazioni che li accompagnano, che spesso dicono molto di più delle percentuali attribuite alle liste. Per esempio, un partito in cima ai sondaggi potrebbe aver già raggiunto il massimo del consenso ed essere più facilmente nella situazione di perdere voti, come invece una lista non particolarmente forte, potrebbe avere un potenziale enorme tra gli elettori che ancora non hanno deciso se votare e come. C’è una fetta di elettorato, quantificata tra il 7% e il 10%, che decide cosa fare tra il sabato e la domenica in cui si vota. Parliamo di milioni di elettori, questa volta potrebbero essere quasi 4,5 milioni, che devono ancora scegliere. I sondaggi sono strumenti da maneggiare con cura, possiamo fidarci di loro ma dobbiamo saperli usare con la dovuta cautela.

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