rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Elezioni Politiche 2018

Elezioni, per gli italiani l'alleanza Berlusconi-Renzi è l'ipotesi più probabile

Cosa dice l'ultimo sondaggio Index Research su intenzioni di voto e scenari post elettorali

La Lega Nord perde un altro mezzo punto in una settimana, mentre il Pd si avvicina al “minimo storico” e sprofonda al 24,1%. Continua a crescere, invece, Forza Italia. Lo rivela l'ultimo sondaggio dell'istituto di ricerca Index Research per Piazza Pulita. Alla domanda “Se ieri si fossero tenute le elezioni politiche, lei per quale partito avrebbe più probabilmente votato?”, il 27,5% degli intervistati ha indicato il Movimento 5 Stelle, con un incremento dello 0,2% rispetto alla scorsa settimana, il 24,1% avrebbe messo la croce sul Pd (-0,2%). Si rafforza ancora Forza Italia che arriva al 15,5% (+0,2%) staccando di oltre un punto e mezzo la Lega Nord in discesa libera (0,5%). Dopo diverse settimane, lo schieramento di centrodestra per la prima volta è in leggera flessione al 36,4% (-0,2%), il centrosinistra invece perde mezzo punto e sprofonda al 28,7%.

L'ipotesi "Renzusconi" è la più accreditata dagli intervistati

L'alleanza tra Renzi e Berlusconi è l'ipotesi più probabile dopo le elezioni politiche: con un punteggio di 7,6 (in una scala da 1 a 10), infatti, è lo scenario più accreditato dalle persone intervistate dall'istituto di ricerca guidato da Natascia Turato. All'ipotesi di un governo di centrodestra viene assegnato un punteggio di 7,4. Ma “è molto probabile” anche che si vada incontro ad uno scenario di ingovernabilità e quindi a nuove elezioni. “Mediamente probabile” è che si arrivi ad un governo di centrosinistra. Meno probabile, invece, che il Paese venga governato dal Movimento Cinque Stelle. L'ipotesi meno accreditata è quella di un governo tecnico.

index renzi berlusconi-2

La fiducia nei leader

E' ancora Mattero Renzi il leader che gode della maggiore fiducia degli italiani: in cima alla classifica del gradimento c'è il segretario del Pd con il 25%. In seconda posizione il candidato premier del M5S Luigi Di Maio, con il 21% e Silvio Berlusconi. Scende di una posizione il leader della Lega Nord Matteo Salvini. Seguono Giorgia Meloni (15%) e Pietro Grasso (15%).

index fiducia leader-2

Gli altri temi del sondaggio Index Research

Nell'ultimo sondaggio dell'istituto di ricerca Index Research per Piazza Pulita, agli intervistati è stato inoltre chiesto un parere sulla crisi e i suoi effetti e sul tema dei crac finanziari. Quattro italiani su dieci credono che la crisi economica sia “in via di superamento”, per un terzo della popolazione invece non è superata. Solo il 15,45 crede che l'Italia sia uscito dal tunnel. Per il 5,1% la situazione sarebbe addirittura peggiorata. La stragrande maggioranza delle persone interpellate da Index Research ritiene che lo Stato dovrebbe risarcire le vittime dei crac delle banche “ma solo chi dimostra di essere stato truffato”. Il 15,9% crede che debbano essere risercite in ogni caso. Per l'8,4% i risparmiatori “dovevano essere consapevoli dei rischi”.

Per Di Maio un governo M5s si può fare (“Lo dicono i numeri”)

"Il governo del M5s si può fare, lo dicono i numeri". E’ quanto scrive il candidato premier del movimento, Luigi Di Maio, sul blog di Beppe Grillo. "Il MoVimento 5 Stelle è la prima forza politica del Paese, con circa il 30% dei consensi. Già con questa percentuale – scrive Di Maio – alle prossime elezioni politiche potremo raddoppiare il numero dei deputati che oggi abbiamo alla Camera. Se dovessimo raggiungere il 35% arriveremo ad oltre 250 deputati. Se dovessimo raggiungere il 40% triplicheremo il numero dei deputati che abbiamo oggi. In ognuno di questi casi il MoVimento 5 Stelle sarà un cuneo giallo che vedete al centro dell’emiciclo, solido, stabile e compatto, e tutto intorno partitini che si faranno la guerra l’uno con l’altro. La coalizione di centrosinistra si è già sfaldata in partenza, ci sono due candidati che vanno l’uno contro l’altro, e questo ci favorirà in molti collegi uninominali del Centro Italia. La coalizione di centrodestra finge di stare insieme ma la sera delle elezioni, quando avrà realizzato di non aver raggiunto il 51%, si sfalderà come accaduto in Sicilia dove Salvini è uscito dalla maggioranza di Musumeci dopo pochi giorni dalle elezioni regionali, facendo piombare l’assemblea regionale siciliana nel caos. In ogni caso, votare per loro significa caos e instabilità, votare per noi significa certezza, sicurezza, stabilità per il Paese".

Cosa succede nel centrosinistra

Sul fronte Pd, invece, la scelta di Giuliano Pisapia va rispettata anche se non ci sono “ragioni politiche” che possano spiegarla, secondo Piero Fassino. In un'intervista su Democratica, il dirigente Pd che ha condotto le trattative per le alleanze spiega che si andrà avanti comunque per costruire una “coalizione larga” con Verdi, Sociali, settori di Campo progressista, i centristi di Casini e i radicali di Emma Bonino. Spiega Fassino: “Vista oggi, a 24 ore di distanza, le reali ragioni per l’interruzione per la collaborazione non sembrano esserci. Probabilmente è subentrata una valutazione personale, accanto a quella politica, che va rispettata. “Pisapia – ha aggiunto Fassino – ha scelto di fare un passo indietro ed è una scelta che va rispettata anche se nei colloqui che avevamo avuto si era realizzata una convergenza su punti significativi, tra cui una serie di misure di rafforzamento alle tutele sociali già introdotte nella Legge di Bilancio, l’intesa per l’approvazione del Testamento biologico e l’impegno per portare all’esame del Senato il testo sullo Ius soli”.

"Coalizione larga e inclusiva"

In ogni caso “noi continuiamo a lavorare per una coalizione larga e inclusiva. Stiamo lavorando per un aggregazione civico-progressista formata da Verdi, Socialisti e dai settori di Campo progressista che continuano a lavorare con noi. A partire da Massimo Zedda sindaco di Cagliari. Lavoriamo con i centristi di Casini, Alternativa popolare e con Dellai di Democrazia solidale per un raggruppamento progressista moderato. Abbiamo anche un’interlocuzione con Più Europa di Emma Bonino. Nella sua dichiarazione di ieri Pisapia si è rivolto a chi aveva creduto al suo progetto e che ora potrebbero guardare al Pd Ci rammarichiamo del passo indietro dell’ex sindaco di Milano ma questo non fa venir meno l’obiettivo di aprirci alla società. Lavoreremo per coinvolgere e includere. E’ interesse del centrosinistra di avere radici forti nella società”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni, per gli italiani l'alleanza Berlusconi-Renzi è l'ipotesi più probabile

Today è in caricamento