rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2018

Camera e Senato, è la settimana del "toto-presidenti" per i successori di Boldrini e Grasso

L'accordo tra M5s e Lega potrebbe portare Danilo Toninelli a Palazzo Madama e Giancarlo Giorgetti a Montecitorio. Ma non sono escluse sorprese. I prossimi dieci giorni saranno decisivi per capire in quale direzione andrà la legislatura

Lega e Movimento 5 stelle saranno con ogni probabilità i due partiti a spartirsi la presidenza delle Camere. Circolano già anche i nomi. L'accordo tra M5s e Lega potrebbe portare Danilo Toninelli a Palazzo Madama e Giancarlo Giorgetti a Montecitorio. Se invece la Lega riuscisse a imporre Roberto Calderoli come presidente del Senato, la presidenza della Camera dei deputati potrebbe andare al giornalista pentastellato Emilio Carelli).

Il Pd si è sfilato

La diplomazia è al lavoro, e i prossimi dieci giorni saranno decisivi per capire in quale direzione andrà la legislatura. Un elemento certo, per ora: il Pd si sfila, non inizia nemmeno a trattare. Le presidenze di Camera e Senato ad esponenti di Lega e Movimento 5 Stelle sarebbe un fatto "legittimo, secondo il presidente del Pd Matteo Orfini: "Hanno vinto le elezioni; penso che sarà la base per costruire un governo insieme. Non ci sono le condizioni per cui la presidenza di una Camera vada al Pd". Matteo Salvini, intervenuto alla scuola politica del suo partito, ribadisce lo stesso concetto: "Ci sono due forze politiche che hanno vinto le elezioni, non è difficile capire con chi si ragionerà". Insomma, il messaggio lanciato dal leader del carroccio è: la presidenza di Camera e Senato deve andare ai due partiti vincitori. 

Totonomi

Al Senato gli altri nomi che si fanno sono quelli di Paolo Romani (Forza Italia, ma non sgradito alla Lega), di Emma Bonino (che potrebbe raccogliere un pacchetto di voti trasversale). Per la Camera si fa anche il  nome di Roberto Fico, già presidente della commissione Vigilanza e ritenuto capo di una corrente più movimentista rispetto alla linea di Di Maio). Meno probabili l'ipotesi Mariastella Gelmini

Verso un governo? Cosa succede questa settimana

Non sono escluse sorprese

Se è quindi certo quali saranno i partiti ad avere per sé gli scranni di Camera e Senato, non sono però escluse sorprese anche clamorose dell'ultim'ora. Dopo un risultato inatteso (almeno nelle proporzioni) come quello del voto del 4 marzo, in tanti hanno ripensato alle elezioni del 1994, quelle della vittoria a sorpresa di Sivlio Berlusconi. Allora venne eletta alla presidenza della Camera la giovane Irene Pivetti: persino la diretta interessata venne colta di sorpresa. La Lega Nord per Montecitorio aveva scelto Roberto Maroni, ma all'ultimo Umberto Bossi riuscì a imporlo come vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno. Così alla presidenza della Camera la spuntò Irene Pivetti, priva di esperienza politica e poco nota persino nel suo stesso partito. 

Elezioni 2018, i big eletti in Parlamento

La strada verso il 23 marzo

La prima seduta delle nuove Camere è prevista per il 23 marzo: in questa giornata i lavori saranno dedicati alla proclamazione degli eletti e all’elezione dei nuovi presidenti. A presiedere la prima seduta, in attesa dell’elezione dei nuovi presidenti, si individuano due figure diverse in base alle regole delle due istituzioni. Al Senato il compito spetta al membro più anziano, in questo caso il senatore a vita Giorgio Napolitano (93 anni). Alla Camera invece il ruolo spetta al vicepresidente della passata legislatura che prese più voti: si tratta in questo caso di Roberto Giachetti, del Pd (253) voti, rieletto anche per questa legislatura.

Tutte le strade portano al voto 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Camera e Senato, è la settimana del "toto-presidenti" per i successori di Boldrini e Grasso

Today è in caricamento