rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2018

"Berlusconi al Senato e Renzi alla Camera": il doppio voto di Denis Verdini

Alle elezioni 2018 il leader di Ala dichiara di voler votare Renzi al Senato e Berlusconi alla Camera. Che sia una provocazione o voglia di tornare al patto del Nazareno? Denis Verdini spiega perché

Dichiarazione di voto oppure provocazione per portare zizzania nel centrosinistra? Intervistato a Piazza Pulita, Denis Verdini ha fatto la sua dichiarazione di voto. Alla Camera la sua preferenza andrà a Matteo Renzi, al Senato a Silvio Berlusconi. Sembra proprio che il leader di Ala sogni una riedizione del Patto del Nazareno di cui, di fatto, fu 'l'inventore', oppure cerchi di avvantaggiare il centrodestra con un endorsement che nessuno dal centrosinistra aveva richiesto. Già nel dicembre scorso, Verdini profetizzò, per il post elezioni, un ritorno a quell'accordo istituzionale siglato il 18 gennaio del 2014 tra il segretario dem e il capo di Forza Italia e rotto, per volere di quest'ultimo, dopo l'elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica.

Verdini: "Un governo dalle larghe intese per salvare e modernizzare l'Italia"

Oggi, come allora, per Verdini quel patto, “che avrebbe davvero modernizzato il Paese e non avrebbe portato a questa legge elettorale”, è necessario per salvaguardare l'interesse nazionale. “Voto Berlusconi e voto Renzi - ha detto a Corrado Formigli - perché voglio un governo delle larghe intese, perché solo così si può salvare il Paese”. L'ex braccio destro di Silvio Berlusconi, che lasciò Forza Italia proprio per continuare a sostenere le riforme messe in campo dal governo guidato da Matteo Renzi – pur senza mai entrare a far parte della maggioranza di governo – ha confessato ieri la sua grande nostalgia, “di Berlusconi, un uomo geniale” e di Renzi “che ha superato un modo di ragionare di sinistra per la quale ho grande rispetto, ma che vive fuori dal tempo”. Ma ha anche rivendicato il suo ruolo decisivo nella legislatura che si sta chiudendo: “Senza di noi non si sarebbero fatte le riforme e non si sarebbe costretta la sinistra ad accettare una serie di questioni: politicamente stiamo stati determinanti, su questo non ci piove”.

"L'esempio tedesco garantisce stabilità contro i populismi"

L'intervista, andata in onda su La7, è iniziata con un passaggio sull'esplosione dei populismi in tutta Europa e sulla necessità, per garantire la stabilità, di ricorrere secondo Verdini a governi di larghe intese come in Germania dove, dopo mesi di stallo e difficilissime trattative, il quarto governo Merkel potrebbe vedere la luce proprio il 4 marzo in concomitanza con le elezioni italiane. Una situazione di stallo con la quale, secondo Verdini, anche l'Italia si ritroverà a fare i conti. «La mia sensazione è semplice – ha detto - numeri alla mano con un breve calcolo è evidente che dopo le elezioni nessuno raggiungerà la maggioranza ed essa dovrà essere trovata in Parlamento». E parlando del record di 'cambi di casacca' segnato durante la XVII Legislatura, Verdini ha aggiunto che, proprio per l'impossibilità di raggiungere una maggioranza, anche in quella nuova, i 'voltagabbana' saranno fondamentali per tenere in piedi la Camera e il Senato: «Vedrete – ha concluso - d'altronde per governare ci vogliono i numeri...».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Berlusconi al Senato e Renzi alla Camera": il doppio voto di Denis Verdini

Today è in caricamento