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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Italia

Emiliano nei guai: la corsa per le primarie Pd può costare cara al magistrato pugliese

Rinviato all'8 maggio il procedimento disciplinare per il governatore pugliese accusato di aver violato il divieto per i magistrati di iscriversi a un partito

Rinviato all'8 maggio il procedimento a carico di Michele Emiliano, magistrato attualmente fuori ruolo, presidente della Regione Puglia e candidato alla segreteria Pd. La decisione della sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura che contesta al governatore pugliese, ex pubblico ministero in aspettativa, di aver violato il divieto per i magistrati di iscriversi ai partiti politici.

L'azione disciplinare fu avviata nel 2014 quando Emiliano si iscrisse al Pd e ora il  'tribunale delle toghe' ha deciso di inserire in tale procedimento anche l'incolpazione suppletiva formulata oggi dal procuratore generale di Cassazione, relativa alla candidatura di Emiliano alla segreteria del partito. La sezione disciplinare ha inoltre respinto la richiesta della difesa del Governatore pugliese di chiamare come testimoni nove magistrati che hanno scelto la politica e che sono "in una posizione assimilabile a quella di Emiliano".

In particolare, era stato chiesto di convocare i parlamentari Felice Casson, Doris Lo Moro, Stefano Dambruoso e Donatella Ferranti, presidente della Commissione Giustizia della Camera, l'eurodeputata Caterina Chinnici, il ministro per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, i sottosegretari Cosimo Ferri e Domenico Manzione e l'assessore della Regione Sicilia Vania Contrafatto.

Il rinvio, come annunciato dal sostituto procuratore generale della Cassazione Carmelo Sgroi, è "a garanzia dell'incolpato" alla luce della nuova incolpazione mossa a Emiliano.

Magistrati in politica, la legge ora impone nuovi obblighi e sanzioni

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