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Venerdì, 29 Marzo 2024
Esodati

Esodati, tutela solo per 65mila su 390mila

Dopo lo scontro tra Inps e ministero del Lavoro sui numeri del numero dei lavoratori interessati, ecco il testo del decreto: la platea dei lavoratori salvaguardati è di 65mila per un costo complessivo di 5miliardi e 70 milioni dal 2013 al 2019

Il ministero del Lavoro chiude la questione esodati a 65mila. Per un costo complessivo di 5 miliardi e 70 milioni dal 2013 al 2019. La platea dei lavoratori salvaguardati dall'aumento dell'età pensionabile non saranno i 390.200 calcolati dall'Inps e che si ritrovano oggi senza stipendio e senza pensione bensì i 65mila conteggiati dal ministero del Lavoro e da quello dell'Economia.

E' quanto prevede il testo definitivo del decreto firmato nei giorni scorsi dai due dicasteri e del quale l'Ansa è entrato in possesso. Si chiude così, con la "vittoria" della Fornero su Mastrapasqua, del ministero del Lavoro sull'ente previdenziale, la questione esodati. 

LO SCONTRO FORNERO-INPS - Una Relazione dell'Inps inviata al ministero del Lavoro ha calcolato in 390.200 la platea di coloro che rischiano di restare senza lavoro e senza pensione. Martedì, in risposta a questo dossier, il ministro Elsa Fornero ha si è scagliata contro i vertici dell'Inps definendo il documento ''parziale e non spiegato'' e la sua diffusione una ''scelta irresponsabile per danneggiare il Governo''. Il ministro - per difendersi dagli attacchi sulla questione esodati - si scaglia contro l'Inps avvertendo che, in un eventuale sistema privato, il responsabile di questa diffusione sarebbe stato sfiduciato. Ed è proprio qui che, nella polemica, si inseriscono i sindacati.

CAMUSSO: "TROVARE SOLUZIONI" - Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, a margine della conferenza dell'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) a Ginevra, è molto dura: "Questa reazione per cui di fronte ai dati ci sono dei colpevoli la trovo assolutamente intollerabile".

La Fornero "avrebbe dovuto arrabbiarsi perché ci abbiamo messo sette mesi a sapere quanti erano" gli esodati. "Il Governo eviti di lanciarsi in invettive contro la trasparenza e trovi delle soluzioni. Le dichiarazioni di ieri della ministra Fornero sono l'opposto di quello che bisogna fare", aggiunge.

IDV E LEGA, MOZIONE DI SFIDUCIA - "In una Paese civile e in uno Stato democratico è inammissibile che un ministro in carica menta al Parlamento e al Paese e che, per le sue menzogne, debbano morire di fame centinaia di migliaia di famiglie". Cosi' il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Se Fornero "non vuole assumersi le sue responsabilità gliele facciamo assumere noi: oggi depositiamo una mozione di sfiducia con altre forze politiche perché si inizi a mandare a casa questo governo per dare al paese un governo politico che si occupi di cittadini e non di banche". Dello stesso avviso la Lega Nord che tramite il suo capogruppo alla Camera, Gianpaolo Dozzo, "raccoglierà le firme necessarie per presentare una mozione di sfiducia al ministro Fornero". 

ECCO IL TESTO DEL DECRETO - Secondo quanto riporta l'Ansa, potranno andare in pensione con le vecchie regole 25.590 persone che erano già in mobilità ordinaria il 4 dicembre e che raggiungano i requisiti (con le vecchie regole) entro i tre anni dall'inizio del beneficio (quattro nel Sud) mentre per la mobilità lunga si prevede che i beneficiari siano 3.460. Anche questi dovranno essere già usciti dal lavoro verso la mobilità entro il 4 dicembre 2011.

Per i fondi di solidarietà (a partire da quello del credito) i beneficiari saranno 17.710 (ma è previsto che restino a carico dei fondi fino al compimento dei 62 anni) mentre i prosecutori volontari previsti sono 10.250.

Saranno salvaguardati i prosecutori volontari che raggiungono i requisiti per la pensione con le vecchie regole entro il 2013 purché non abbiano ripreso l'attività lavorativa e abbiano almeno un contributo accreditato o accreditabile all'entrata in vigore del Decreto Salva Italia. I lavoratori esonerati dal servizio che potranno andare in pensione con le vecchie regole sono 950 (esonerati alla data del 4 dicembre 2011) mentre i genitori in congedo per assistere figli disabili che saranno salvaguardati sono 150 (con perfezionamento entro 24 mesi dalla data di inizio del congedo del requisito contributivo per accedere alla pensione indipendentemente dall'età anagrafica). Per accordi di incentivo all'esodo (senza ammortizzatori) saranno salvaguardate 6.890 persone (che siano uscite dal lavoro entro il 31 dicembre 2011).

Gli accordi devono essere stati comunicati alla direzione territoriale del lavoro o a soggetti equipollenti e i requisiti dovranno essere raggiunti entro il 2013.Il limite del fabbisogno complessivo è individuato nella legge di conversione del decreto Salva-Italia ed è pari a 5.070 milioni di euro, così suddiviso: 240 milioni per l'anno 2013; 630 milioni per il 2014; 1.040 milioni per il 2015; 1.220 milioni per il 2016; 1.030 milioni per il 2017; 610 milioni per il 2018 e 300 milioni per il 2019.

La spesa per i lavoratori salvaguardati parte dal 2013 perché nel 2012 stanno andando in pensione quei lavoratori che hanno raggiunto i requisiti nel 2011 (quindi prima dell'entrata in vigore del decreto Salva Italia) e hanno dovuto attendere i 12-18 mesi di decorrenza previsti dalla finestra mobile introdotta dal Governo Berlusconi.

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